I media cileni denunciano la protezione

al terrorista Posada Carriles

 

25 giugno - www.granma.cu (PL)

 

Due pubblicazioni cilene si chiedono se il Presidente statunitense Barack Obama soccomberà o no alle pressioni dei gruppi di origine cubana per proteggere il terrorista Luis Posada Carriles, il cui giudizio è stato nuovamente posticipato.

 

“L’opinione pubblica degli Stati Uniti e del continente americano ha il diritto di chiedersi cosa ci sia dietro tutte queste operazioni dilatorie in un così emblematico caso di terrorismo”, scrive un editoriale congiunto delle riviste Crónica Digital e Reflexión y Liberación.

 

“Il Presidente Obama soccomberà alle pressioni delle diverse organizzazioni anticubane di Miami per proteggere e infine non permettere che Posada Carriles sia condannato?”, si interrogano le pubblicazioni.

 

Il testo richiede alla nuova amministrazione la dimostrazione, in questo specifico caso, che gli atti terroristici sono da condannare, da qualsiasi parte essi provengano e continua dicendo che questa sarebbe la via attraverso la quale manifestare al mondo il nuovo stile ed il cambio che il Presidente Obama ha promesso ai propri cittadini.

 

L’editoriale segnala inoltre che il fatto che Posada Carriles viva protetto a Miami, mentre cinque antiterroristi cubani permagono da quasi 11 anni rinchiusi nelle carceri statunitensi, costituisce un insulto per i difensori dei diritti umani e civili di tutto il pianeta.

 

Con il titolo “Il Presidente Obama ed il Caso Posada Carriles”, l’articolo ricorda che il criminale internazionale è responsabile di diversi attentati terroristici, incluso l’abbattimento di un aereo cubano nel 1976 di fronte alle Brabados, che causò la morte di 73 persone.

 

Viene inoltre segnalato che, a dispetto delle contundenti evidenze presentate al Tribunale del Texas per ottenere l’estradizione di Posada Carriles in Venezuela, il giudizio è stato recentemente posticipato al 2010.

 

Crónica Digital e Reflexión y Liberación hanno infine allertato che la Procura Federale degli Stati Uniti hanno appena sollecitato un’istruttoria mirata a proibire che parti terze, a cominciare dalla stampa, abbiano accesso alle informazioni “sensibili”che potrebbero essere presentate nel caso.