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Fidel si è complimentato alla brigate

mediche Henry Reeve

 Ed ha espresso grande preoccupazione per Haiti.

 

27.11.2010 -Iris de Armas Padrino www.granma.cu

 

Il Comandante in Capo Fidel Castro ha inviato i suoi complimenti alla Brigata Medica cubana Henry Reeve,  che ha terminato la sua missione in Cile, dopo il terremoto del mese di febbraio scorso e la Brigata  “Tutti con Voce” che ha realizzato uno studio sulle invalidità in Nicaragua.

 


Machado Ventura consegna riconoscimenti

agli integranti delle brigate

José Ramón Machado Ventura, primo vicepresidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, ha trasmesso il messaggio del leader della Rivoluzione, durante l’incontro con i 139 cooperanti di questi paesi ed un  altro gruppo che partirà prossimamente per il Venezuela.

 

L’incontro si è svolto nell’Unità  Centrale di Cooperazione Medica, del Ministero di Salute Pubblica (MINSAP), dove il membro del Burò Politico del Partito ha anche comunicato il riconoscimento di Fidel ai  905 cooperanti del settore che prestano aiuto in Haiti.

 

Machado Ventura ha riferito la preoccupazione del Comandante in Capo di fronte alla difficile situazione di questo  popolo che dopo il terremoto è stato colpito da un’epidemia di colera che ha già provocato la morte di più di 1500 persone e si calcola potrà colpire almeno 400000 haitiani.

 

Machado Ventura ha anche ricordato che dal 1998, le brigate mediche cubane compiono missioni di collaborazione e  solidarietà con Haiti, ed ha  comunicato il  riconoscimento speciale e l’abbraccio di Fidel ai cooperanti in questo paese, in  Cile e Nicaragua, che dimostrano l’umanesimo dei lavoratori cubani della salute.

 

La brigata Tutti con Voce  ha inviato a Fidel l’Ordine dell’Indipendenza Culturale, consegnata  dal presidente del Nicaragua, Daniel Ortega, a questo gruppo, che ha realizzato uno studio clinico genetico a più di 126000 pazienti con handicap ed ha visitato più di 179000 case. 

 

La brigata del Cile ha  consegnato a Machado Ventura la Chiave della Città di Rancagua ed una  altro riconoscimento del Collegio Medico di questa nazione, ed ha  trasmesso un  suo messaggio a Fidel, dopo aver compiuto l’onorevole missione nel fraterno paese.

 

Roberto Morales, Ministro del MINSAP, ha annunciato che attualmente ci sono 39000 collaboratori cubani della salute in 69 Stati ed ha segnalato che la Cooperazione Medica internazionale, iniziata in Cile 50 anni fa, ha permesso di salvare innumerevoli  vite e di elevare gli indici  sanitari in più di un centinaio di nazioni.

Hanno partecipato alla cerimonia  Marcia Cobas, viceministra del MINSAP, e Yilian Jiménez, direttrice dell’Unità Centrale di Cooperazione Medica.

 

La Brigata Internazionale della Sanità

Henry Reeve è tornata a Cuba

 

22.11.2010 - www.granma.cu

 

Il ministro de Salute, Roberto Morales, ha espresso i suoi complimenti ai membri della Brigata Henry Reeve, di medici cubani che hanno prestato servizio in Cile dopo un terremoto a nome dell’alta direzione dell’Isola e del Comandante in Capo Fidel Castro.

 

All’arrivo del gruppo all’aeroporto, Morales ha sottolineato l’impressionante cifra di persone assistite ed i servizi che gli specialisti hanno offerto al popolo cileno in due delle città più duramente colpite: Rancagua e Chillán.

 

"In Cile avete lasciato un impronta che va al di là dei nostri servizi medici, l’impronta di tutto un popolo, di una Rivoluzione. Un popolo che non offre quello che avanza, ma condivide quello che ha e per questo siamo stati i primi ad andare e gli ultimi a tornare”, ha detto ancora il ministro  al  giornale Juventud Rebelde.

 

I collaboratori medici della Brigata Henry Reeve hanno prestato servizio in Cile dal 27 febbraio, trascorrendo otto mesi nel paese.

 

Il dottor  Juan Carlos Andux, capo della Brigata, ha parlato a nome dei suoi compagni ed ha raccontato che erano giunti in Cile otto ore dopo che l’ambasciatrice cubana aveva trasmesso la richiesta del governo di Michelle Bachelet, che l’Isola inviasse personale medico.

 

Con quel primo gruppo erano andati a Santiago  26 collaboratori con un ospedale da campo e 12 tonnellate di strutture, equipaggiamento e medicinali per offrire l’assistenza necessaria; per il trasporto si utilizzarono due aerei. 

 

“Abbiamo installato il primo ospedale che ha funzionato dopo il terremoto e siamo  gli ultimi a tornare.  Abbiamo lasciato un popolo che ci vuole bene e che ha raccolto firme per  farci restare là. Più di mille persone sono venute a salutarci ed hanno pianto quando ce ne siamo andati, e noi con loro”,ha commentato ancora il dottor Andux.