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La collaborazione medica

cubana beneficia 77 paesi

 

25 febbraio 2010 - http://prensa-latina.it

 

La massima autorità del Ministero della Salute, settore considerato uno dei maggiori vanti della Rivoluzione, ha posto in rilievo che, attualmente, la collaborazione medica di Cuba si estende a 77 paesi con circa 38000 professionisti; ha aggiutno che non si può essere socialista né internazionalisti se non siamo prima patrioti

 

Il ministro della  Salute Pubblica, José Ramón Balaguer, ha sottolineato che quando Fidel Castro ha concepito la formazione di migliaia di medici, l’ha fatto pensando di fare un atto di giustizia non solo per i cubani ma anche per i paesi del mondo.  

Juventud Rebelde segnala che il ministro, intervenendo in una riunione annuale di bilancio dell'area di Collaborazione, Relazioni Internazionali ed Informazione di questo  organismo, ha indicato che la cooperazione costituisce una delle grandi virtù del processo rivoluzionario, iniziato il 1 gennaio 1959.  

La vice ministra Marcia Cobas ha annunciato che il 15 marzo prossimo comincerà un “faccia a faccia” o rivalutazione delle 338000 persone con discapacità fisico o mentale in più dei 3600 consigli comunali e 325 municipi del Venezuela.  

Ha spiegato che il personale medico cubano ha studiato, senza contare il caso di questa isola caraibica, a 471701 handicappati in Venezuela, Nicaragua, Bolivia ed Ecuador, e ora il lavoro inizia a
San Vicente e le Granadine.  

Riferendosi ad
Haiti, ha spiegato che coloro che, nei crolli del terremoto del 12 gennaio passato, hanno perso un braccio, un piede, una mano o una gamba saranno soddisfatti nel loro stesso paese.  
 

Per rendere possibile questo, ha aggiunto, si creeranno due laboratori di protesi e 30 sale di riabilitazione, delle quali 16 sono già in funzione non solo per gli abitanti della capitale ma anche per il resto nella devastata nazione.