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Le donne cubane all’avanguardia

del recupero di Haiti

Insegnanti, dottoresse, infermiere ed altre specialiste della sanità lavorano per il benessere degli haitiani, senza dimenticare le famiglie che le aspettano a Cuba

 

9 marzo 2010 - www.granma.cu

 

Le donne svolgono un ruolo fondamentale nell’Haiti del post-terremoto, e le cubane ne sono le protagoniste fondamentali per dedizione e assistenza alla salute di un popolo esposto a malattie ed epidemie.

 

Senza aver cura delle situazioni estreme, le cubane dedicano tempo e sforzi a curare ed educare la popolazione di questa città – ancora segnata dal terribile terremoto del 12 gennaio - , senza dimenticarsi delle famiglie lasciate alle proprie spalle, e addirittura i bambini, talvolta ancora molto piccoli.

 

Yoleinis Vázquez, specialista in Medicina Interna, si trovava a Cuba in vacanza durante il terremoto, ma al suo ritorno, ha incontrato un panorama desolante che l’ha obbligata a lavorare senza sosta nell’unità di terapia intensiva.

 

Vázquez è il capo della Commissione Medica, composta inoltre da un chirurgo, un’infermiera ed un tecnico di laboratorio e, tra le altre missioni, sulle sue spalle ricade anche la cura dei collaboratori cubani.

 

“Non solo ci dedichiamo a questo. Offriamo anche un normale servizio di ambulatorio e l’assistenza medica in una sala di Medicina Interna”, ha raccontato mentre Juana Almaguer, un’assistente di laboratorio convertitasi in parrucchiera le stava ringiovanendo il colore nero dei suoi capelli.

 

Yolenis racconta di essere rimasta colpita in particolar modo dalla sofferenza delle donne ad Haiti, la maggior parte delle quali realizzano tutti i lavori di casa, nei casi in cui ne abbiano ancora una, cercano il cibo per i mariti – in primo luogo – e badano ai bambini.

 

Oriunda, della città orientale di Cuba, Bayamo, la Vázquez ammette che Haiti è stata un’esperienza fondamentale nella sua vita, soprattutto per averle dato la possibilità di avere cura della salute dei cooperanti suoi connazionali, e di vivere in famiglia con persone che prima non conosceva.

 

Con uno sguardo nostalgico, la donna ricorda lo sposo Julio Alberto Reyes e il figlio Alaín Daniel, di tre anni, dei quali sente molto la mancanza.

 

Ad Haiti lavorano poco più di 1500 lavoratori cubani della sanità, 463 dei quali sono donne, una percentuale che è diminuita dopo il terremoto, perché prima le donne costituivano la maggioranza.