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Un medico cubano opera un miracolo

 

sulla sponda dell’Artibonite

 

19 marzo 2010 - www.granma.cu (ain)

 

Il piccolo Kelbin, di soli sette anni di età, al suo arrivo all’ospedale presentava un quadro clinico molto grave, e solo grazie all’integrità dei medici cubani, potrà tornare con la sua famiglia.

 

Kelbin era infetto da una malattia della pelle, forse per l’abitudine di lavarsi nel fiume inquinato Artibonite che nasce nella Repubblica Dominicana, passa per Mirebalais e si perde nel golfo di Gonaives.

 

Ha avuto fortuna, l’ultimo nato della famiglia Fleurine, ad incontrare il pediatra cubano Juan Rafael Pino, che gli ha salvato la vita.

 

Pino, specialista in nefrologia infantile, ed i medici cubani dell’ospedale hanno fatto tutto il possibile per salvare Kelbin che ha sofferto due arresti cardiaci, che è stato per più di 48 ore senza urinare e che ha dovuto sottoporsi ad una tracheotomia per poter respirare.

 

“Il bambino è sopravvissuto perché arrivato qui appena in tempo”. Se fosse arrivato 15 o 20 minuti dopo sarebbe morto, perché aveva un’insufficienza cardiaca, un’insufficienza renale acuta e l’infezione della pelle” ha commentato Pino.

 

“Oltretutto, è anche iperteso, e in terapia intensiva è stato necessario metterlo in dialisi, anche se non disponevamo neppure delle condizioni per farlo”. È stata una decisione presa d’emergenza, perché non c’era altra alternativa terapeutica per aiutarlo”, ha continuato a spiegare il dottore.

 

Per Pino il fatto che Kelbin, nel mezzo della dialisi, sia uscito da un arresto respiratorio durato 30 minuti, è un miracolo.

 

“Ha lottato duro per la sua vita, e noi abbiamo fatto quanto abbiamo potuto per aiutarlo”.

 

“Dopodiché abbiamo dovuto praticargli la respirazione artificiale e somministrargli un’assistenza speciale per molti giorni, finché non siamo riusciti a trarlo fuori dal pericolo”. Ciò nonostante, abbiamo dovuto eseguire una tracheotomia perché presentava molte secrezioni”, ha aggiunto il medico di Las Tunas.

 

“Fino a che un giorno, finalmente, abbiamo potuto mandarlo in una sala normale, e adesso, è già pronto per tornare a casa, anche se magari non uscirà proprio oggi. Kelbin ci ha tenuti così tanto col fiato sospeso, che preferisco aspettare a che si senta pienamente in forma”, ha avvertito Pino.

 

Il dottore cubano, con 19 anni di esperienza alle spalle come pediatra, si trova ad Haiti da ormai otto mesi, a compiere la sua prima esperienza all’estero.

 

Ammiratore senza limiti dei bambini, Pino ricorda la sua piccola Carolina, di cinque soli anni, e afferma che non risparmierà ore di sforzo per aiutare i bambini haitiani.

 

La madre di Kelbin lo ringrazia per aver salvato la vita di suo figlio ed i suoi colleghi cubani lo considerano l’artefice principale del miracolo del bambino.