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IL TRADUTTORE SI SCUSA PER GLI ERRORI

 

Ribellarsi con Cuba

 

4 maggio 2010 - R.Alarcon de Quesada www.cubadebate.cu

Atto di solidarietà con Cuba, La Habana 2 maggio 2010

 

 

La crudele guerra che l'Impero tiene contro la Rivoluzione é iniziata prima del 1°gennaio 1959. Per dimostrarlo basta leggere i pochi documenti ufficiali, parziali e tardivamente declassificati vari decenni  dopo quella gloriosa data.

 

Washington ha sostenuto la tirannia batistiana dopo il colpo di stato che nel 1952 abolì le istituzioni repubblicane e la sostenne fino al suo collasso finale. Mai criticarono i suoi crimini né recriminarono per le violazioni dei diritti umani né per la morte di 20000 cubani.


Fecero tutto il contrario. Armarono, addestrarono e consigliarono l'esercito e le forze navali, aeree e poliziesche della dittatura.

 

Mantennero una stretta cooperazione con l'apparato repressivo che equipaggiarono ed insegnarono a torturare e con loro coordinarono azioni contro i rivoluzionari a Cuba e in esilio. Lo fecero sino all’alba del 1° gennaio.

 

Facilitarono la fuga del despota e organizzarono la partenza, per gli Stati Uniti, dei suoi peggiori assassini e complici, che prima di andarsene saccheggiarono il tesoro della Repubblica.

 

Quella notte, infatti, infersero a Cuba il primo colpo nella guerra economica che ancora perdura. Le centinaia di milioni rubati al popolo cubano furono l’origine di molte fortune che la spudorata propaganda yankee presenta come se fossero il risultato di ipotetici successi imprenditoriali.


Con i batistiani Washington iniziò i suoi sforzi per fabbricare una opposizione controrivoluzionaria. I latitanti dalla giustizia, invece di punizioni ricevettero agevolazioni fiscali ed altre prebende e privilegi e furono ricevuti  in sessioni del Congresso e nei saloni ufficiali. Batista e i suoi seguaci, occorre ricordarlo, furono i primi strumenti nella politica e propaganda anti-cubana promossa da Washington. E loro ed i loro discendenti sono sempre stati la componente principale e la putrida sostanza di quell’opposizione.

 

La Legge di Aggiustamento Cubano del 1966 è stata, tra l'altro, una legge batistiana che diede eccezionali vantaggi a quelli che scapparono da Cuba il 1° gennaio. E la legge Helms-Burton del 1996, è un mostro profondamente batistiano che arriva all’estremo di consacrare che la “devoluzione” dei terreni, fabbriche e case, a questi delinquenti è la "condizione indispensabile" perché Washington possa iniziare il processo di smantellamento del blocco economico che impone al nostro popolo. Entrambe le leggi, non dimentichiamolo, hanno, oggi, piena vigenza e pochi parlano, là, della possibilità di abrogarle.


Con inaudito cinismo gli imperialisti usano idee nobili come democrazia e i diritti umani, concetti che gli sono completamente estranei, ma che manipolano nelle loro incessanti campagne anti-cubane. La verità è che la guerra economica la scatenarono contro il popolo cubano per causare
"fame e  disperazione", per farlo soffrire e punirlo perché questo popolo diede il suo massiccio sostegno a Fidel e alla Rivoluzione. Così è scritto, a chiare lettere, nei testi che concordarono alla Casa Bianca già nella primavera del 1959.

 

Una politica così concepita è letteralmente ciò che la Convenzione di Ginevra definisce come crimine di genocidio, la peggiore violazione dei diritti  più elementari di un intero popolo. E’ il genocidio più prolungato della storia che dura già da oltre cinquant'anni e che  iniziò e si mantiene proprio per negare ai cubani l'esercizio dei loro diritti democratici.


Dal 1959 la CIA si occupò di riunire gli antichi sbirri e torturatori del regime sconfitto perché fossero il nucleo centrale  dello strumento che si propose fabbricare per combattere la rivoluzione in campo politico. Il
Programma di Azioni Coperte (Covert Action Program) della CIA, approvato dalla Casa Bianca più di mezzo secolo fa, aveva come pilastri fondamentali la
"creazione di una opposizione dentro Cuba" che sarebbe gestita dalla CIA attraverso gli esuli organizzati all'estero dall'Agenzia, e lo sviluppo di "una potente offensiva di propaganda" per gonfiare e sostenere  questa “opposizione". Questa é stata l'essenza della politica degli Stati Uniti contro Cuba da allora fino ad oggi.

 

L'unica cosa nuova è che dopo il crollo in Europa del cosiddetto "socialismo reale", alle azioni segrete della CIA, che non sono mai cessate, si sono aggiunte quelle che apertamente realizzano tramite AID e altri enti, incluso contrattisti presuntamente privati, i cui piani e progetti, in qualche misura, appaiono riflessi nel bilancio federale.


Ora affrontiamo una intensificazione di questa campagna e dobbiamo chiederci perché. Perché il popolo cubano ha saputo resistere a questo colossale aggressione e Cuba ora non è sola.

 

Nuovi venti di unità, solidarietà e indipendenza percorrono l’America Latina i Caraibi. Il nostro continente sta entrando in una nuova epoca che è stata possibile dalla eroica resistenza dei cubani e delle cubane.


L'impero pretende recuperare lo spazio perduto. Per far ciò ha pochi servitori in questa parte del mondo. Deve trovarli, soprattutto, al di là dell'Atlantico.

 

La verità è che l'impero e i suoi satelliti europei sono i peggiori nemici della democrazia e i più tenaci violatori dei diritti umani. E sanno di essere moralmente nudi.


Nonostante la loro egemonia e controllo sui cosiddetti media di “informazione" non sono riusciti ad impedire che il mondo sapesse dei massacri in Iraq, Afghanistan e Palestina - che si aggiungono ad una lunga lista che tocca tutto il pianeta - delle prigioni segrete, della infame legalizzazione della tortura e dei tormenti agli incarcerati nella prigione di
Guantanamo, spazio usurpato a Cuba, unico angolo, di questa isola, in cui si viola la dignità umana.


Credono forse che il mondo non lo sappia? Immaginano, per un momento, che abbiamo dimenticato? Credono che sia sufficiente mettere un nero alla Casa Bianca?


Un uomo, sicuramente, intelligente, con una carriera personale, che gli è valsa il rispetto e simpatia per accedere alla sua attuale carica.

 

Un uomo di colore che, tuttavia, predica l'oblio, chiede l'amnesia. Che non si stanca di ripetere di lasciare alle spalle il passato e guardare avanti verso le sue vaghe promesse di un futuro migliore che, ogni volta, è una ripetizione del passato.


Ma accade che il passato vive nel presente. La guerra economica, con il suo intento genocida, continua, non è cambiata affatto con l'attuale Amministrazione. Persiste e si accresce la "potente offensiva di propaganda" che é stata concepito dalla CIA  di Eisenhower e nella quale partecipa personalmente, in uno spettacolo patetico, l'attuale inquilino della Casa Bianca, che non ha avuto il coraggio di
rifiutare l’inspiegabile premio Nobel.


Posada Carriles, il reo confesso terrorista che tanti ha assassinato, entrò negli USA con la complicità del regime di Bush. Ma è ancora là protetto dalla nuova Amministrazione. Per ciò che si sa finora il Presidente Obama non ha risposto né fatto nulla in merito alla richiesta che gli fece il governatore di Portorico, il 15 dicembre 2008, sollecitandogli che disponesse che l'FBI consegni ai tribunali le prove che  gelosamente ha nascosto, per oltre tre decenni, degli assassini di Santiago Mari Pesquera e Carlos Muñiz Varela.

 

E Gerardo, Ramón, Antonio, Fernando e René, perché continuano a soffrire un'ingiusta e crudele reclusione? Non ha promesso durante la sua campagna elettorale, l'attuale Presidente, che avrebbe lottato contro il terrorismo rispettando i principi e la legge?


Come si spiega che coloro che hanno sacrificato le loro vite lottando contro il terrorismo sono in carcere e i terroristi passeggiano liberamente per le strade?


Contro Cuba Washington  effettua non solo la sua genocida guerra economica, non solo ha scatenato la più grossolana campagna di menzogne e di disinformazione ma anche incoraggia e promuove il terrorismo nelle sue peggiori forme e manifestazioni. E' l'unica spiegazione del perché i nostri Cinque compagni sono ancora sequestrati.


I Cinque sono stati arrestati nel settembre del 1998 perché, a rischio della loro vita, senza armi, senza usare forza o la violenza penetrarono i gruppi terroristici che operano impunemente a Miami. Questa é stata la principale accusa contro di loro.


Il Governo ha chiesto che il processo si effettuasse in questo luogo e il tribunale ha negato il diritto al cambio di sede.


Il Governo ha formulato altre false accuse, inventate in relazione a presunte attività di spionaggio ed in quanto a Gerardo, inoltre, l’infamia di  omicidio di primo grado.


Tutti i media locali controllati dai terroristi hanno scatenato una intensa e costante campagna di calunnie usando false accuse e fecero pressioni, apertamente e pubblicamente, sui membri della Giuria, che hanno ripetutamente espresso alla Giudice che si sentivano intimiditi. La Giudice ha ripetutamente fatto eco a questa preoccupazione e ha chiesto al governo che trattasse di porre fine una situazione che, tuttavia, perdurò fino al termine, come si evince dai verbali del processo.


Dopo la conclusione della farsa giudiziale si é scoperto che dietro questa campagna di odio e di paura c’era il Governo Federale.

 

Non solo con le dichiarazioni incendiarie che i pubblici ministeri resero dinanzi al Tribunale e alla stampa, dove non hanno mai cessato di ripetere che i Cinque erano terribili nemici il cui scopo era, né più né meno, che "distruggere gli Stati Uniti". Ora sappiamo che, per colmo, tutti questi giornalisti erano pagati dal Governo USA con fondi del  bilancio federale.

 

Il Governo sapeva perfettamente che stava mentendo. Alla fine del processo ha ammesso che gli mancavano le prove per dimostrare la sua principale accusa attorno alla quale aveva girato l'intero processo e la sua sporca propaganda.


Lo condotta della Procura, dall'inizio alla fine, fu una scandalosa e sistematica prevaricazione. Le prove furono manipolate per distorcere i fatti e trarre in inganno la Giuria e ancora oggi impediscono l'accesso, ad esse, agli avvocati difensori.

 

Sono incalcolabile le numerose violazioni commesse e ognuna di esse sarebbe sufficiente per dichiarare nullo il giudizio di Miami e ordinare la scarcerazione dei nostri Cinque fratelli.


Il presidente Obama deve liberarli adesso, senza condizioni. Già la Corte di Appello ha determinato l'ovvio: che loro non avevano messo in pericolo la sicurezza nazionale degli USA e che non hanno cercato alcuna informazione segreta in quel paese. E il suo illustre predecessore, W. Bush, ha riconosciuto che non aveva prova alcuna per sostenere le infamie false accuse contro Gerardo Hernández Nordelo. Che altro manca al giovane Presidente?


Immagina di convincerci che egli rappresenta un credibile cambio se lui non osa liberare gli innocenti e continua ad impedire che siano giudicati, per i loro crimini, i terroristi? Con il dovuto rispetto che merita, questa domanda deve perseguitare il Presidente Obama. Ovunque e sempre come una maledizione gitana.


Come deve perseguitarlo la richiesta di consentire ad
Adriana ed Olga di visitare Gerardo e René. Egli può porre  facilmente fine alla tortura medievale praticata nei confronti di questi giovani.


Il 15 giugno scade il termine ultimo per richiedere in tribunale  la
liberazione di Gerardo Hernandez Nordelo. Intraprendiamo questo passo, benché sappiamo che offre, per lui, possibilità molto remote.


Gerardo ha detto di avere  fiducia in lui, che é disposto a resistere, a sopportare quello che deve sopportare. Ha anche detto che la giustizia può venire soltanto quando la richiederà una giuria di milioni di persone.


Questa ingiustizia dura da dodici anni, perché il popolo nord americano non la conosce. E non la conosce perché coloro che controllano l'informazione impedisce a quel popolo di accedere alla verità. Moltiplicheremo la solidarietà e la denuncia. Che non si fermeranno fino alla liberazione di Gerardo e dei suoi quattro compagni.


Compagni/e, amici di tutto il mondo. Anni fa in momenti anch’essi cruciali per noi, quando preparava l'ultimo sforzo nella nostra lunga guerra contro il colonialismo spagnolo, José Martí chiese la solidarietà internazionale. Allora disse:
"Colui che si ribella oggi con Cuba si ribella per tutti i tempi".


Le sue parole hanno, oggi, piena vigenza. I cubani e le cubane continueranno in piedi. In noi, voi potete avere fiducia. Potete contare sulla nostra solidarietà. Continuiamo a lottare fino alla vittoria sempre.