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Hanno distrutto documenti

sul massacro di ottobre

 

 19 febbraio 2010 -  http://prensa-latina.it

 

 

La procura boliviana ha denunciato oggi che ex autorità delle forze armate hanno distrutto documenti riferite con il chiamato Massacro di Ottobre (2003), quando il governo di Gonzalo Sánchez de Lozada ha represso una manifestazione sociale con saldo di 68 morti. D’accordo col fiscale Milton Mendoza chi ha avuto accesso agli archivi classificati di quell'epoca, ha fatto sparito gran parte dell'informazione di intelligence e notizie che normalmente erano nel Dipartimento II dello Stato Maggiore.  

Mendoza ha rivelato che per ordine dell'ex capo delle Forze Armate, il generale Roberto Claros, si è bruciato documentazione nelle grandi unità e si sono persi centinaia di dati rilevanti per costruire la storia di quello che è avvenuto durante il massacro di settembre ed ottobre 2003.  

Ha segnalato inoltre che quanto avvenuto con l'informazione militare dimostra che é esistita una
simile pratica  durante anni ed una cultura di occultamento, perché si sono cancellate per sempre prove al fine di occultare e lasciare nell'impunità gli autori delle morti.  


Ha manifestato anche che i pochi dati compilati negli archivi militari hanno reso possibile che si sia accertata la responsabilità contro l'Alto Comando Militare di Sánchez di Lozada, ora latitante negli Stati Uniti.  

Il processo include il generale Claros, ma anche il generale Gonzalo Rocabado, ex capo dello Stato Maggiore; il generale Juan Veliz, ex capo dell'Esercito; il generale Osvaldo Quiroga, ex capo della Forza Aerea; e l'ammiraglio Luis Aranda, ex capo della Forza Navale, tra altri alti ufficiali.  

L'ex autorità castrensi saranno investigate per la sparizione dei documenti una volta che si ottenga il mandato del Pubblico ministero Generale dello Stato.  

Mendoza guida inoltre l'investigazione sulle dittature militari delle decadi dal 60 all'80 e dovrà ricevere, il prossimo 26 febbraio, documenti declassificati da parte delle Forze Armate.  


Secondo l'avvocato, questa investigazione potrebbe rivelare l'ubicazione dei resti di Marcelo Quiroga Santa Cruz, Carlos Flores Bedregal e Renato Ticona, tra altri leader di sinistra assassinati dal governo di facto di Luis García Meza, tra 1980 e 1981.  
 


Aspettativa per declassificazione

 

di archivi militari

 

16 febbraio 2010 -  http://prensa-latina.it

     

 

Le aspettative, in Bolivia, sono crescenti davanti all'annuncio del governo di permettere la declassificazione di archivi militari relazionati con le dittature.

 

Il procuratore Milton Mendoza entrerà al Gran Quartiere Generale di Miraflores per accedere a quei documenti e facilitare l'investigazione sul recapito dei resti dei leader socialisti assassinati nell'epoca delle asonate.  

Mendoza ha precisato, a
Prensa Latina, che questa declassificazione potrebbe rivelare l'ubicazione dei resti di Marcelo Quiroga Santa Cruz, Carlos Flores Bedregal e Renato Ticona, tra altri leader di sinistra giustiziati nel governo di facto di Luis García Meza, tra 1980 e 1981.  

Mendoza entrerà a quell'encalve delle forze armate con autorità della Procura Generale, il Difensore del Paese, rappresentanti di Diritti Umani e familiari delle vittime delle dittature militari.  

Il Ministero Pubblico pretende localizzare i posti dove riposerebbero i resti di almeno 156 scomparsi.  

Lunedì, il ministro di Difesa, Rubén Saavedra, ha annunciato che le Forze Armate garantiranno a Mendoza l'accesso agli archivi militari per la sua declassificazione e posteriore analisi.  
 

“Il Governo ha tutta la volontà democratica di rendere trasparente l'informazione ed uno di quegli atti è permettere l'accesso all'informazione delle Forze Armate, poiché si sono compiuti con i procedimenti regolamentari” affermò.  

Saavedra ha assicurato che si sono già compiuti tutti i requisiti che esige la Legge Organica delle Forze Armate per avere accesso all'informazione e che si é già emesso anche  l'ordine giudiziale all'istituzione castrense ed al Ministero di Difesa.  

Quella ministero ha presentato, nel 2009, una risoluzione che ha come obbiettivo facilitare l'accesso a familiari delle vittime, autorità che investigano il caso e persone che dimostrino il loro interesse legittimo per accedere all'informazione militare.  

Il passato 1 febbraio, sono stati consegnati ai loro parenti i resti di quattro membri della guerriglia di Teoponte che hanno affrontato la dittatura nel 1970 e trovati recentemente in quella zona.  

I resti corrispondono al boliviano Eloy Mollo Mamani, Rafael Antezana Eguez, Delfín Mérida Vargas, e Francisco Imaca Rivera, membri dell'Esercito di Liberazione Nazionale (ELN).  

Si tratta di membri della guerriglia di Teoponte, regione situata nel nord del dipartimento di La Paz, formata per più di 70 combattenti tra boliviani, cileni, argentini, peruviani e colombiani.