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N O T I Z I E d a l

 

G O L P E

 

 

 

Ondata di omicidi di giornalisti in Honduras

non esercita pressioni contro questo governo

 

30.3 - “L’omicidio di giornalisti in Honduras è uno schiaffo del governo honduregno al sistema internazionale dei diritti umani”, ha denunciato Bertha Oliva, Coordinatrice del Comitato dei Famigliari dei Detenuti Scomparsi in Honduras, COFADEH, che si è lamentata della scarsa attenzione della comunità internazionale contro il governo imposto dal regime golpista.

Bertha Oliva ha denunciato la morte di Nahún Palacios, che ucciso alle 23 del 14 marzo da 28 colpi di AK-47 mentre stava guidando verso casa sua, nel quartiere di Los Pinos di Tocoa, nel dipartimento di Colón, nella stessa macchina con un’altra persona gravemente ferita. Palacios era il direttore della televisione dell’Aguán, Canale 5.

Altri due omicidi sono stati registrati venerdì scorso, quando hanno sparato ai giornalisti José Bayardo Mairena, di 52 anni e Manuel Juárez di 55, anche loro mentre guidavano nel dipartimento di Olancho, all’est del paese.

Mairena, di Radio Excélsior, presentatrice del programma “Così è Olancho”, è morta sul colpo, mentre Juárez è morto durante la corsa in ospedale.

Nel 2009 sono stati uccisi altri tre giornalisti, Bernardo Rivera Paz, sequestrato in marzo, e i cui resti si sono ritrovati il 9 luglio, Santiago Rafael Munguía (31 marzo) e Gabriel Fino Noriega (3 luglio), “e nessuno fino ad ora è stato identificato, processato o accusato”.

 

www.resistenze.org da: redsolhonduras.blogspot.com

Traduzione a cura di Adelina Bottero

 

 

Resistenza honduregna denuncia

ingerenza degli Stati Uniti

 

 

25.3 - Il Fronte Nazionale di Resistenza Popolare (FNRP) ha denunciato che gli Stati Uniti, attraverso il loro ambasciatore, s’intromettono negli affari interni dell’Honduras e cercano di dividere il movimento costituitosi contro il colpo di stato. Uno dei leader del Fronte ha affermato che le persecuzioni sono aumentate e che “l'ambasciatore degli Stati Uniti sta dirigendo ministri, militari e lo stesso presidente”, Porfirio Lobo. (TeleSur)

 

L'ambasciatore degli Stati Uniti in Honduras, Hugo Llorens, sta “intervenendo negli affari interni del paese”, ha denunciato questo giovedì il Fronte Nazionale di Resistenza Popolare (FNRP), aggiungendo che il diplomatico vuole dividere il movimento. “Stiamo vedendo come l'ambasciatore degli Stati Uniti stia già dirigendo ministri, militari e lo stesso presidente, ed intervenendo negli affari interni del paese”, ha assicurato Carlos H. Reyes, uno dei coordinatori del Fronte.

 

Il dirigente sindacale ha rivelato che si sono incrementate le persecuzioni e le campagne per indebolire il Fronte, da quando l'organizzazione si è manifestata come istanza politica di lotta per un’Assemblea Costituente.

 

Da parte sua, l’editoriale del quotidiano honduregno El Libertador, ha segnalato che così come faceva John Negroponte negli anni ‘80, Llorens governa dal Viale La Paz (dov’è situata l'ambasciata), fa politica, prende decisioni, ordina e cospira.

 

Il giornale fa riferimento alle riunioni svoltesi tra il diplomatico ed i membri del Partito Liberale e di altre organizzazioni con l'obiettivo di dividere il Fronte: “Il Fronte subisce in questi giorni gli attacchi del proconsole. La strategia è sempre la stessa: dìvide et ìmpera”.

 

Il FNRP ha segnalato recentemente mediante un comunicato che gli Stati Uniti, tramite il loro ambasciatore a Tegucigalpa, tentano di legittimare il governo di Porfirio Lobo, successore del regime di fatto. Si servono di un falso dialogo nazionale, per cercare di legalizzare il regime, rifiutato dalla maggioranza della popolazione.

 

“Llorens sta facendo un lavoro di divisione nel paese, pretende di spaccare la resistenza, ma il suo lavoro sporco non gli è riuscito bene”, ha dichiarato il coordinatore nazionale del Fronte, Juan Barahona.

 

Il 14 marzo scorso la Resistenza honduregna ha comunicato in un manifesto la continuazione della lotta “contro i golpisti ed i loro alleati nazionali ed internazionali, pertanto non riconosciamo il governo fraudolento di Porfirio Lobo”. Né rinunceranno all'installazione dell'Assemblea Nazionale Costituente Popolare e Democratica “dove sia riconosciuta ed integrata la diversità di pensiero e di lotte del popolo dell’Honduras”.

 

Il Fronte ha ribadito il non riconoscimento del governo Lobo ed il proposito di convocare una consultazione popolare per installare l’Assemblea Nazionale Costituente il 28 giugno, quando si compirà il primo anno dal colpo di stato militare, in seguito al quale assunse la presidenza di fatto Roberto Micheletti.

 

 

Altro crimine politico in Honduras
Il professore José Manuel Flores, attivo militante della Resistenza,

è stato picchiato da quattro uomini incappucciati

 

25.3 (JR) — Le organizzazioni magistrali dell’Honduras hanno realizzato uno sciopero generale ed una giornata nazionale di lutto in ripudio all’omicidio, l’ennesimo, di un professore, attivo militante della Resistenza.

Il crimine è stato commesso martedì, quando uomini incappucciati hanno sparato alle spalle dell’uomo dell’Istituto José del Pedregal nel sud di Tegucigalpa.

I docenti denunciano che la repressione ha raggiunto nuovi livelli: “assassinare i maestri nei loro stessi centri educativi”.

Il Fronte Nazionale di Resistenza Popolare ha annunciato in un comunicato il suo lutto, ed ha accusato “l’oligarchia honduregna ed il regime de facto di Porfirio Lobo”.

Esigiamo che si ponga fine alla violenza contro il nostro popolo e chiediamo alla comunità internazionale per condannare la repressione che ha suscitato il nuovo governo, che ha chiamato “dittatura”.

L’omicidio è avvenuto prima della manifestazione nazionale convocata dal Fronte di Resistenza giovedì, per esigere il cesse dell’ondata di repressione e ha convocato un’Assemblea Nazionale Costituente.

 

 

 

Ancora senza soluzione il conflitto nell’

Università Nazionale Autonoma d’Honduras

 

24.03 - Lo sciopero dell’Università Nazionale Autonoma d’Honduras (UNAH) ha già compiuto il suo primo mese senza che si ravvisi nessuna prospettiva di soluzione al problema a causa della mancanza di volontà delle autorità di dialogare con i docenti e con gli alunni.

Il conflitto è scoppiato il 23 febbraio quando il sindacato dei lavoratori della casa di alti studi ha decretato uno sciopero graduale, per richiedere l’approvazione di un nuovo contratto collettivo di lavoro che contempli un aumenti salariale.

Al movimento di protesta si sono aggiunti l’Associazione dei Docenti e gli alunni contrari alle pretese delle autorità di aumentare le spese universitarie e quelle della laurea.

E mentre la rettore dell’università Julieta Castellanos adduce la mancanza di fondi per pagare gli incrementi salariali, i docenti affermano che negli ultimi mesi varie persone sono state assunte con contratti irregolari e stipendi troppo elevati.

La Castellanos ha assicurato che non negozierà fino a che lo sciopero non terminerà, ed ha minacciato di tagliare lo stipendio degli scioperanti.

Anche le autorità hanno minacciato di arrestare gli aderenti allo sciopero e di portarli in tribunale, cosa che non sembra migliorare il conflitto.

 

Jean-Guy Allard www.granma.cubaweb.cu

 

 

Socio hondureño della SIP ha pagato

il conto della “lobby” golpista

 

 

22.3 - Secondo una ricerca del quotidiano honduregno El Libertador il proprietario dei quotidiani honduregni El Heraldo e La Prensa, Jorge Canahuati Larach, che ha rappresentato la stampa del suo paese all'ultima assemblea generale della Società Interamericana della Stampa (SIP), ha pagato la campagna di pubbliche relazioni, nella Camera dei Rappresentanti e Senato USA, per legittimare il colpo di stato.

 

Nell'ultima assemblea generale della SIP, l'associazione dei proprietari di organi di stampa commerciali, a Buenos Aires, Canahuati ha descritto la stampa dell’Honduras - dove la polizia e l'esercito picchiavano e uccidevano manifestanti - come vittime di una serie di "attacchi" delle "due parti in conflitto, in particolare dei seguaci di Zelaya."

 

A Washington, Canahuati condivise la fattura di 28000 dollari del buffet di cospiratori con il principale socio della Banca Ficohsa, Camilo Atala, e il presidente degli imprenditori, Jesus Canahuati, entrambi sostenitori attivi del regime di Robert Micheletti.

 

El Libertador precisa che ha dedotto i nomi e le società che hanno finanziato il golpe contro il presidente Zelaya seguendo le piste di Lobbying e Disclosure Act un registro delle azioni dei lobbisti in vigore a partire dal 1995 negli Stati Uniti.

 

"Le imprese contrattate a Washington dagli impresari golpisti honduregni sono Orrick, Herrington & Sutcliffe LLP, Vision Americas e Cormac Group, a cui gli impresari honduregni hanno pagato circa 28000 $ perché realizzassero la loro attività di lobbying presso il Dipartimento di Stato, il Consiglio di Sicurezza Nazionale, la Camera dei Rappresentanti e il Senato degli Stati Uniti" scrive El Libertador, che precisa che si sono designati, in particolare, come lobbysti Lanny Davis e Adam Goldberg, entrambi consiglieri dell'ex presidente Bill Clinton.

 

www.resistenze.org - www.rebelion.org/noticia.php?id=102340

Traduzione a cura di Adelina Bottero

 

 

2° Incontro Nazionale per la Rifondazione dell’Honduras

Rifondare e costruire il potere popolare e costituente in Honduras

 

 

Dal 12 al 14 marzo 2010 si è svolto a La Esperanza, nel dipartimento di Intibucá nel nord dell’Honduras, il 2° Incontro Nazionale per la Rifondazione dell’Honduras, cui hanno partecipato centinaia di delegati delle differenti organizzazioni sociali e politiche che compongono il Fronte Nazionale di Resistenza Popolare (FNRP). Organizzato dal Movimento per la Rifondazione dell’Honduras, dal Consiglio Civico di Organizzazioni Popolari ed Indigene dell’Honduras (COPINH), dal Movimento Ampio Per La Dignità e La Giustizia (MADJ) e dalle Femministe in Resistenza (FER), l’incontro è stato considerato un assoluto successo ed un ulteriore passo verso l'unità dei differenti settori che si sono opposti al colpo di Stato, proponendosi la rifondazione dell’Honduras e l'installazione di un’Assemblea Nazionale Costituente.

 

“Rifondare l’Honduras vuol dire riprendere a pensare e sognare come vogliamo il nostro paese, e strutturarne lo sviluppo per raggiungere l'obiettivo” ha detto a Sirel Bertha Caceres, coordinatrice nazionale del COPINH.

 

È un processo complesso che deve toccare tutti i settori e gli spazi della vita nazionale, coinvolgendoci a livello individuale e collettivo. Un percorso di trasformazione economica e politica di fronte alla cultura dominante, che favorisca il nostro popolo e che ci porti alla formazione di un Honduras con giustizia, umanità, solidarietà, sovranità, autodeterminazione ed equità.

 

Per raggiungere tale obiettivo i delegati hanno lavorato duramente, analizzando, dibattendo, esponendo strategie e proposte. Tutte le riflessioni ed i progetti presentati in questi due giorni verranno raccolti e socializzati in altre parti del paese, così come a livello internazionale”, ha spiegato la dirigente del COPINH.

 

Tre sono stati i temi trasversali che hanno accompagnato il lavoro sviluppato da oltre mille delegati: la rifondazione, la costruzione del potere popolare e del potere costituente, e come il popolo parteciperà alla sfida dell'installazione di un’Assemblea Nazionale Costituente Popolare e Democratica.

 

Molto emozionante e carica di simbolismo è stata anche la prova di redazione di una nuova Costituzione della Repubblica, attraverso un processo costituente cui hanno partecipato tutte e tutti i delegati.

 

“E’ stata una pratica molto importante e partecipata. Si sono formati 20 gruppi di lavoro, prendendo in esame i diversi aspetti che hanno a che vedere con la Costituzione, tra cui ad esempio il tema politico, il modello economico, i diritti umani, i diritti delle popolazioni indigene ed afrocaraibiche, il tema del lavoro, di genere” ha illustrato a Sirel Carlos H. Reyes, presidente di STIBYS.

 

Dopo un dibattito approfondito si sono man mano redatti i vari capitoli di una nuova Costituzione, ed è stato designato un Gruppo Direttivo che dirigerà l'Assemblea Nazionale Costituente, avendo come presidentessa eletta Bertha Oliva, del Comitato dei Familiari dei Detenuti Desaparecidos in Honduras (COFADEH).

 

“Coi delegati - ha continuato Reyes - si è parlato del potere costituente e del potere costituito, analizzando la necessità e l’urgenza di una convocazione dell’Assemblea Nazionale Costituente. Ci aspetta adesso un lavoro molto difficile, ma nel contempo si tratta di vita o morte per il Fronte Nazionale di Resistenza Popolare.

 

Lavoreremo molto intensamente i prossimi due mesi e mezzo per arrivare ad una Consultazione Popolare il prossimo 28 giugno, data del colpo di stato. Ancora non abbiamo definito in quale modo la svolgeremo, ma sappiamo che è uno strumento che ci servirà non soltanto per avere un censimento della gente disposta ad appoggiare il processo costituente, ma anche per continuare il processo unitario, di mobilitazione ed organizzazione”, ha affermato il dirigente sindacale.

 

Per Carlos H. Reyes i settori golpisti sanno perfettamente che il FNRP è riuscito a mantenere e rafforzare l'unità tra movimenti sociali ed organizzazioni politiche, con l'obiettivo della presa del potere. Per questo motivo si sono incrementate la violenza selettiva contro i membri della Resistenza e le strategie per rompere quest’unità.

 

“Infine bisogna sottolineare che quest’incontro per la rifondazione dell’Honduras non si è chiuso - ha concluso Bertha Caceres - L'assemblea ha espresso la necessità di mantenere aperto il processo di riflessione e costruzione cominciato alcune settimane prima del colpo di stato e continuato in questi tre giorni. Si è trattato di un apprendistato molto arricchente per tutti e tutte, promotore di dibattito e di processi, in cui la presenza e la proposta delle donne è stata di grande rilievo”.

 

Ana Ivis Galan Garcia www.granma.cubaweb.cu

 

 

Honduras, un aiuto mai ritiro

 

 

10.3 - Lo si aspettava. Era solo una questione di tempo. Il governo degli Stati Uniti, attraverso la sua Segretaria di Stato, Hillary Clinton ha annunciato, lo scorso 4 marzo, il ripristino degli aiuti all’ Honduras –mai ritirati – poiché considera che il governo di Porfirio Lobo ha fatto "passi importanti e necessari” che meritano un riconoscimento.

 

Secondo la capa della diplomazia  imperiale, "Gli Stati Uniti credono fermamente nella democrazia e che in questo paese ci sono state elezioni legittime", anche se si sa che sono stati respinte dalla comunità internazionale e buona parte dell'elettorato honduregno. Clinton ha dovuto accettare il rifiuto di altri paesi che "hanno detto di voler aspettare". "Non so cosa aspettino" ha aggiunto la funzionaria nord americana, e poi si è corretta: "ma ... è un loro diritto".

 

Non dovette esserle facile accettare la recente decisione del Brasile. Il suo ministro degli Esteri, Celso Amorim, ha dichiarato che il governo del presidente Luiz Inácio Lula da Silva si oppone all’immediata normalizzazione delle relazioni con l’Honduras, ed ha spiegato che necessitano di "tempo e fatti".

 

Anche il FMI ha fatto il suo. "Già é formalizzata la relazione dell'Honduras con l’FMI. E’ un eccellente notizia" ha confermato il presidente della Banca Centrale di quella nazione centroamericana, Maria Elena Mondragon, che ha assicurato che "ciò permetterà riattivare il finanziamento internazionale al paese."

 

Inoltre, l'UE ha proposto di inserire l’Honduras nei recenti negoziati per un accordo di associazione con l'America centrale.

 

Ma ciò di cui non parlano né l’impero, né l'Europa né il FMI è che nell’Honduras di oggi, dominato da poche famiglie ricche, sono sempre più forti  le denunce di violente repressioni, omicidi selettivi, detenzioni illegali, criminalizzazione di cittadini e di altre gravi violazioni dei diritti umani contro la resistenza popolare, che chiede solo una società più giusta.

 

www.granma.cubaweb.cu

 

 

Nominano un generale golpista come gerente di Hondutel

 

 

9.3 (Notimex) - Il generale Romeo Vasquez Velasquez, che ha partecipato al colpo di stato contro il presidente Manuel Zelaya, lo scorso giugno, ha prestato giuramento come direttore dell’Impresa honduregna di Telecomunicazioni (Hondutel).

 

Dopo aver prestato giuramento, Vasquez si è detto "pronto a servire il paese da qualsiasi posizione, siamo grati della fiducia che ha  il presidente (Porfirio Lobo Sosa) nell’assegnarci questa grande responsabilità, che si converte in una grande sfida".

 

Vasquez Velasquez era capo dello Stato Maggiore Congiunto delle Forze Armate, quando si produsse  il colpo di stato contro Zelaya, e ha lasciato l'incarico lo scorso febbraio, quando Lobo Sosa ha nominato il generale Antonio Carlos Cuellar, come suo sostituto.

 

L'ufficiale ha giurato davanti al  ministro delle Finanze William Chon Wong, come presidente del consiglio direttivo di Hondutel.

 

Lobo Sosa, che ha assunto il potere il 27 gennaio scorso, ha così completato le nomine di tutto il suo gabinetto.

 

Giorgio Trucchi Opera Mundi/ Kaos en la Red

 

L’Europa segue gli USA e normalizza le relazioni con l'Honduras,

nonostante la violazione dei diritti umani

 

7.3 - Dal 21 al 26 febbraio 2010 è ripreso a Bruxelles, in Belgio, il processo di negoziazione dell’ADA (Accordo di Associazione) tra Unione Europea e Centro America, dopo essere rimasto sospeso per più di otto mesi a causa del colpo di stato in Honduras.

 

Nonostante l’appello lanciato, nelle ultime settimane, da diverse organizzazioni honduregne ed internazionali, per le ripetute violazioni dei diritti umani nei confronti dei membri del FNRP (Fronte Nazionale di Resistenza Popolare), la commissione negoziale dell'UE (Unione Europea) ha deciso di   normalizzare le relazioni con l'Honduras, invitando il nuovo governo a partecipare a questo ciclo di negoziati e riconoscendo il diritto dell’Honduras a reinserirsi nell’arena internazionale.

 

"Pensiamo che si debba riconoscere la realtà delle cose ed essere pragmatici. Non possiamo escludere un paese in modo permanente" ha detto l'ambasciatore UE per l'America centrale, Mendel Goldstein, rispondendo a diverse domande a Opera Mundi nel corso di una conferenza stampa in cui vennero divulgati i risultati del ciclo di negoziazioni.

 

L'ambasciatore dell'UE ha spiegato: "Siamo giunti alla conclusione che le elezioni in Honduras sono state condotte in modo trasparente ed equo, riflettendo la libera volontà della maggioranza degli honduregni. Con il presidente Porfirio Lobo - ha continuato Goldstein - abbiamo insistito su alcuni temi: la riconciliazione, attraverso l'attuazione degli Accordi di Tegucigalpa/San Jose e la formazione di un governo di unità nazionale, ed il rispetto dei diritti umani, indagando ciò che si è verificato prima e dopo il colpo di Stato attraverso una Commissione per la Verità.

 

Crediamo che il Governo del presidente Lobo sta compiendo tali condizioni e non c'è motivo per escludere l’ Honduras dai negoziati. Abbiamo compiuto un passo e crediamo che tutta la comunità internazionale molto presto farà lo stesso".

 

  

da voselsoberano.com/v1/  traduzione di Adelina Bottero

 

Fronte Nazionale di Resistenza Popolare - Comunicato n° 51

   

Il Fronte Nazionale di Resistenza Popolare comunica alla popolazione honduregna e alla comunità internazionale:

 

1) Annunciamo la realizzazione di una consulta nazionale per convocare l'Assemblea Nazionale Costituente Includente e Popolare. La convocazione è fissata per il 28 giugno 2010, giorno in cui si compirà un anno dal colpo di stato, e rappresenterà la volontà improrogabile del popolo a costruire vera democrazia e a trasformare il sistema d’ingiustizia e repressione installato dall'oligarchia.

 

2) Condanniamo l'ingerenza del governo degli Stati Uniti negli affari interni del nostro paese, portata avanti attraverso il suo ambasciatore, che in modo schifoso tenta di dare un faccia di legittimità al regime di fatto, mediante un falso dialogo nazionale che ignora il rifiuto maggioritario della popolazione alla dittatura.

 

3) Allertiamo le organizzazioni dei diritti umani e la comunità internazionale riguardo alla grave situazione in cui si trovano i nostri compagni e compagne del Movimento Unificato Contadino dell’Aguàn (MUCA), contro cui si sta portando avanti una campagna mediatica e politica per screditarne la giusta lotta per il diritto al lavoro.

 

Riteniamo responsabili Miguel Facussé Barjum ed il regime di fatto di Porfirio Lobo per qualunque atto di violenza scatenato contro questa comunità contadina.

 

Allo stesso modo denunciamo i mezzi d’informazione dell'oligarchia, specialmente i quotidiani “La Prensa” ed “El Haraldo”, di proprietà di Jorge Canahuati Larach, ed i canali televisivi della Compagnia di Televicentro, proprietà di Rafael Ferrari, che pretendono di far passare per terroristi le famiglie dei lavoratori e i dirigenti popolari.

 

4) Ribadiamo che il FNRP respinge l'offensiva che il regime di fatto intraprende contro la classe lavoratrice ed i suoi rappresentanti. Esigiamo che si rispetti lo statuto sindacale dei nostri compagni e compagne del Sindacato dei Lavoratori dell'Università Nazionale Autonoma dell’Honduras.

 

5) Convochiamo il Secondo Incontro per la Rifondazione dell’Honduras, che si svolgerà nella città di La Esperanza nei giorni 12 e 14 marzo. Nell’evento si continueranno le attività per progettare ed esigere l'Assemblea Nazionale Costituente.

 

Resistiamo e Vinceremo!

 

Tegucigalpa, 4 marzo 2010

 

Traduzione di Adelina Bottero www.resistenze.org - da voselsoberano.com

 

La dittatura honduregna contro Manuel Zelaya e le sue azioni di governo

L’ex-presidente ricercato con ordine di cattura internazionale

 

 

1.3 - Il Pubblico Ministero dell’Honduras ha emesso un ordine internazionale di ricerca ed arresto contro Manuel Zelaya e quattro dei funzionari del governo di sinistra che aveva guidato, finché il 28 giugno scorso un colpo di stato impose la dittatura fascista che oggi si perpetua nella figura dell'ultraconservatore Pepe Lobo. 

 

Secondo l'ex-presidente Zelaya è un'ipocrisia che, mentre lo perseguitano politicamente, gli autori del golpe che presiedono le istituzioni pubbliche del paese e la cupola dell'esercito, permangano liberi e senza accuse a loro carico. Riguardo a Pepe Lobo ha affermato inoltre: “Mira alla vendetta personale e all’inasprimento della persecuzione politica contro di me, dimenticandosi della riconciliazione nazionale”. 

 

Tale riconciliazione fu promessa in campagna elettorale dal leader del regime, ma non compiuta, poiché la maggior parte della popolazione honduregna aderente al Fronte Nazionale di Resistenza Popolare (FNRP) non è stata accettata, al contrario la dittatura compie una serie di crimini selettivi quali gli assassini, le sparizioni forzate, le torture ed i sequestri. 

 

Perciò Zelaya ha fatto appello alla comunità internazionale affinché “continui a vigilare ed appoggiare gli honduregni nella loro lotta per ripristinare la democrazia”. 

 

Nel frattempo il FNRP ha denunciato che Pepe Lobo sta mandando all'aria i risultati in materia d’educazione, conseguiti sotto il mandato dell'ultimo presidente eletto dal popolo in elezioni libere, legali e legittime, Manuel Zelaya. La Resistenza denuncia: “la dittatura di Pepe Lobo ha già sospeso l’iscrizione scolastica gratuita, il bonus e il pasto scolastico, non rispetta lo Statuto degli Insegnanti Honduregni, interviene illegalmente nelle direzioni dipartimentali d’educazione, rifiuta di trasferire i fondi appartenenti alle Corporazioni Docenti, continua a non stipendiare una quantità importante d’insegnanti e perseguita i direttori dell’educazione dipartimentali e distrettuali. 

 

Similmente, sono note le intenzioni del regime di fatto di privatizzare l'Istituto Nazionale di Previdenza della Scuola (INPREMA), usando allo scopo un sabotaggio finanziario che include il mancato trasferimento dei depositi che gli appartengono per legge”. 

 

Anche il Fronte ha reclamato la sospensione immediata della persecuzione politica contro Manuel Zelaya e la sua possibilità di rimpatrio in sicurezza in Honduras, ribadendo inoltre che non mollerà “fino a conseguire la rifondazione dello Stato attraverso l'installazione dell'Assemblea Nazionale Costituente”.

 

 

notizie di febbraio 2010