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N O T I Z I E  dal G O L P E

 

 

«Massacrano e violentano, nel mirino

sindacalisti, giornalisti, e contadini»

Honduras. Luther Castillo, dirigente del Fronte nazionale di resistenza popolare, denuncia la brutale repressione dei militari

 

 

23 ottobre 2010 - di Geraldina Colotti su Il Manifesto

 

«Per l'Assemblea costituente, abbiamo raccolto 1,5 milioni di firme, che rappresentano il 50% della popolazione votante. Lavoriamo alla rifondazione del paese», dice al manifesto Luther Castillo, uno dei dirigenti del Fronte nazionale di resistenza popolare in Honduras, in Italia per un giro di conferenze (oggi alle 19 al Cs Cantiere di Milano; altri appuntamenti su http://www.puchica.org/giraluther.html). Castillo è un giovane medico di etnia garifuna, una popolazione indigena che vive sulla costa e rappresenta il 10% degli honduregni. Insieme a «un gruppo di medici che hanno studiato a Cuba», ha dato vita al Hospital Comunitario Garifuna de Ciriboya (http://www.primerhospitalgarifuna.blogspot.com/): una struttura di assistenza gratuita per le 46 comunità locali. Due mesi dopo il colpo di stato, però, «le forze repressive del governo golpista di Roberto Micheletti lo hanno preso d'assalto e ridotto all'inattività perché costituiva un modello di salute comunitaria per altri popoli indigeni. Ora però siamo riusciti a riaprirlo», dice ancora Castillo.

*Com'è la situazione in Honduras dopo l'elezione di Porfirio Lobo Sosa?

Le elezioni in Honduras non hanno cambiato nulla: il 70% dei deputati è lo stesso di prima del golpe, la corte suprema è rimasta uguale, i mezzi di comunicazione sono sempre in mano alle imprese coinvolte con il golpe. Ci sono 30.000 uomini armati nelle imprese private di sicurezza che agiscono fuori da ogni controllo. Durante il mese delle elezioni, i paramilitari colombiani hanno agito indisturbati. Solo in quel mese sono morti 13 giornalisti. E continuano gli omicidi mirati di molti dirigenti sindacali e contadini. Il 15 settembre c'è stato un grande festival di resistenza artistica, i militari hanno devastato l'equipaggiamento del gruppo musicale dei Guancasco. Il livello di repressione è sempre alto, ma anche quello delle mobilitazioni popolari lo è.

*Qual è l'obiettivo della raccolta di firme?

Proporre dal basso una nuova costituzione popolare. Il Frente riunisce varie realtà indigene, sindacali, femministe che stanno costruendo un'alternativa a partire dai territori fino alla direzione nazionale. Ora ci stiamo organizzando per essere un soggetto politico. Nell'ultima riunione, che si è tenuta in Nicaragua, abbiamo eletto coordinatore nazionale del Frente Manuel Zelaya, il presidente legittimo esautorato con un golpe il 28 giugno 2009.

*Il 4 novembre, l'Onu valuterà lo stato dei diritti umani in Honduras. Cosa vi aspettate?

È una valutazione che si ripete ogni 4 anni. Amnesty international ha presentato un dossier che documenta una situazione allarmante, che il governo cercherà di smentire. Chiediamo a tutti di far pressione sui propri governi perché non trionfi la menzogna.