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Nicaragua

Calle 13 parteciperà alle celebrazioni del 31

anniversario della Rivoluzione Sandinista

 

14 luglio 2010 - www.granma.cu

 

Il Governo del Nicaragua ha informato martedì che il gruppo portorrichegno Calle 13 offrirà un concerto a Managua, che formerà parte delle attività programmate dall’Esecutivo per celebrare il 31 anniversario della Rivoluzione Sandinista.

 

Attraverso un comunicato il Governo ha reso pubblica la partecipazione del gruppo portorrichegno Calle 13 nelle attività dell’anniversario, che si realizzeranno tra il 17 e il 18 luglio.

 

Il duo formerà parte di un recital gratuito organizzato dalla Gioventù Sandinista per la “giornata di celebrazione”, per i 31 anni dal rovesciamento del dittatore Anastasio Somoza.

 

Somoza fu cacciato dal potere il 19 luglio del 1979 dal popolo nicaraguense e dal Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale, (FSLN) attualmente al Governo.

 

Il Governo del presidente Daniel Orteha ha informato che il concerto si realizzerà nell’ambito dell’incontro latinoamericano di gioventù e studenti dei Paesi del Centro America, i Caraibi e dell’Alleanza Bolivariana per i Popoli di Nuestra America (ALBA).

 

Durante il citato incontro si parlerà del protagonismo dei giovani nei processi di trasformazione e liberazione dei popoli.

Le deliberazioni, alle quali parteciperanno le delegazioni di 12 paesi, si realizzeranno il 17 e 18 luglio nell’Università Nazionale Autonoma del Nicaragua (UNAN).

 

Tra le varie attività programmate per la data spicca la realizzazione di una Coppa Nazionale di Calcio a 5 promossa dal Movimento Sportivo “Alexis Arguello”.

 

La Gioventù Sandinista, organizzatrice degli eventi, ha annunciato che si svilupperà anche un festival nazionale di giovani e studenti, dove parteciperanno circa 5 mila artisti da tutti i dipartimenti del paese.

 

Nicaragua

Si compiono 76 anni dall'assassinio di Augusto

César Sandino, Generale degli Uomini Liberi

 

22 febbraio 2010 - da www.aporrea.org traduzione www.resistenze.org

 

Il Nicaragua si appresta a ricordare, in questi giorni, i 76 anni dell'assassinio di Augusto César Sandino, l'uomo che insegnò ai nicaraguensi il cammino verso la dignità.

 

Il 21 febbraio di 1934, uscendo da una riunione con il presidente Juan Bautista Sacasa, il "Generale degli uomini liberi" fu catturato e successivamente assassinato dai soldati della Guardia Nazionale, secondo gli ordini del tristemente celebre Anastasio Somoza, allora capo del corpo armato.

 

Nato in Niquinohomo, nel dipartimento di Masaya, il 18 maggio di 1895, Augusto Nicolás Calderón Sandino , questo era il suo nome, lavorò da bambino come raccoglitore di caffé nelle piantagioni del Pacifico nicaraguense e più tardi si guadagnò da vivere con diversi mestieri. Come molti dei suoi compatrioti, emigrò nei paesi vicini alla ricerca di migliori opportunità, lavorando come meccanico in Costa Rica, nelle piantagioni dell'United Fruit in Honduras e Guatemala, prima di andare al Messico, dove trovò impiego presso le industrie petrolifere.

 

I primi decenni del secolo scorso furono segnati in Nicaragua, da una gran turbolenza politica che ebbe come principale elemento i diversi sbarchi delle truppe statunitensi e l'occupazione quasi permanente del paese da parte di Washington. In quello scenario, il giovane Sandino alimenta la sua formazione politica con le influenze di patrioti come Benjamín Zeledón che nel 1912 combatté gli invasori nordamericani morendo in combattimento nell’ottobre dello stesso anno.

 

Nel maggio del 1926 le truppe degli Stati Uniti tornano ad invadere il Nicaragua, questa volta sbarcando a Bluefields e dando quindi inizio alla guerra costituzionalista.

 

Sandino, allora in Messico, ritornò nel paese ed a ottobre intraprese la lotta armata ponendosi a capo di un gruppo di alcuni lavoratori delle miniere di San Albino. Negli anni che seguirono, nacque la leggenda di Augusto C. Sandino e del suo "piccolo esercito pazzo" decisi a non deporre le armi e continuare la guerriglia sino a che le truppe occupanti fossero nel territorio nazionale.

 

Nel gennaio 1933 finalmente gli invasori statunitensi si ritirarono dal paese. Giovanni Battista Sacasa assunse quindi la presidenza ed il generale Somoza la direzione della Guardia Nazionale.

 

Sandino, a febbraio firmerà a Managua il trattato di pace.

 

Tuttavia, il suo esempio di patriota irriducibile era molto difficile da sopportare sia dagli esponenti del regime asservito agli Stati Uniti, sia da Washington, che lo considerava un fattore di rischio per il controllo assoluto della nazione centroamericana.

 

Queste ragioni furono la causa del suo assassinio, il 21 febbraio, di cui Anastasio Somoza si rese responsabile e che consentirono al boia di venire scelto da Washington per governare il paese, iniziando così una dinastia dittatoriale che mantenne il Nicaragua soggiogato per più di 40 anni.

 

Quando accetta la riunione con Sacasa, Sandino nomina Ramón Raudales come capo del distaccamento di Wiwilí e si dirige verso Managua in compagnia di suo fratello Socrate e dei generali Estrada ed Umanzor, (16 febbraio).

Dichiara che la Guardia Nazionale è incostituzionale (17 febbraio).

Si riunisce infine con Sacasa e Somoza nella casa Casa Presidenziale (18 febbraio).

Il quotidiano La Prensa afferma che Sandino deve consegnare le armi senza condizioni (18 febbraio).

Sacasa nomina il generale Horacio Portocarrero delegato presidenziale nei dipartimenti del nord, con l'aperta opposizione di Somoza (20 febbraio).

Dopo una conversazione telefonica, Arthur Bliss Lane e Somoza concedono un'intervista (21 febbraio).

Successivamente Lane pranza, con Moncada.

Alle sei del pomeriggio, dello stesso giorno, Somoza si riunisce con sedici ufficiali della guardia nazionale per concludere il piano criminale.

Dopo una cena con Sacasa, Sandino scendendo dalla Casa Presidenziale, viene rapito e portato al campo di aviazione a nordest di Managua dove viene assassinato in compagnia del generale Francisco Estrada e Juan Pablo Umanzor (21 febbraio); pochi istanti prima, la stessa sorte toccò a suo fratello Sócrates.

La Guardia Nazionale attacca la cooperativa agricola di Sandino a Wiwilí.

Molti sandinisti vengono assassinati e il generale Abraham Rivera si arrende (3 marzo).

Il Congresso Nazionale approva un decreto di amnistia per coloro che commisero qualsiasi delitto dal 16 di febbraio del 1933 in avanti (25 di agosto).

(Sandinovive.org)

 

Questo è un anniversario in più, che celebra l'immortalità di Augusto César Sandino, eroe Nazionale; il popolo nicaraguense si prepara in numerose località del Paese, specialmente a Niquinohomo, per rendergli omaggio.

 

Nicaragua

Il Ministro degli esteri della

 

Russia visita il Nicaragua

 

15 febbraio 2010 - Alfredo G. Pierrat www.granma.cu

 

Il ministro degli Esteri della Russia, Serguei Lavrov, ha iniziato una breve visita ufficiale in Nicaragua e durante il soggiorno incontrerà il presidente Daniel Ortega.

 

Proveniente da Cuba, Lavrov è giunto a Managua la mattina presto ed è stato ricevuto dal suo omologo nicaraguense, Samuel Santos.

 

Questa è la prima visita del cancelliere russo in questa nazione centro americana, da quando i due paesi hanno stabilito relazioni diplomatiche formali, nel 1944.

 

“Questa visita ha l’obiettivo di rafforzare ed approfondire i vincoli diplomatici e la cooperazione bilaterale”, ha dichiarato Lavrov al suo arrivo. 

 

Nella giornata il ministro russo ha assistito alla cerimonia della firma di un accordo di collaborazione tra l’Università Centroamericana e la Fondazione Russkiy Mir (El Mundo Ruso).

 

“Nicaragua e Russia "svolgono attivamente un dialogo politico ed hanno realizzato un passo avanti importante dotando la cooperazione bilaterale di un nuovo contenuto per elevarla al livello d’associazione strategica nel futuro” ha precisato a Mosca il portavoce del ministero degli Esteri, Andrei Nesterenko.

 

La visita de Lavrov in Nicaragua forma parte di un percorso iniziato a Cuba, che proseguirà per Guatemala e Messico.

 

Nicaragua

L’opposizione torna a fallire nel

Parlamento nicaraguense

 

11 febbraio 2010 - Alfredo G. Pierrat www.granma.cu (pl)

 

La sessione per discutere il progetto di amnistia per funzionari corrotti si è di nuovo sospesa nel Parlamento nicaraguensa, a causa della continua opposizione senza riuscire ad unire gli appoggi necessari per iniziare il dibattito.

 

L’iniziativa, voluta dal Partito Liberale Costituzionalista (PLC) e dal Movimento Vamos con Eduardo (MVE), sembra essere stata relegata ad un secondo posto, dopo i due fallimenti consecutivi nel tentativo di convertirla in legge.

 

Con il progetto, i partiti all’opposizione pretendevano esonerare dalle colpe oltre un centinaio di funzionari pubblici che esercitarono il proprio incarico dal 1990 fino al 2007, durante i governi neoliberali degli ex presidenti Violeta Barrios de Chamorro, Arnoldo Alemán Locayo e Enrique Bolaños Geyer.

 

Ma, soprattutto, si cerca di ripulire l’immagine di Alemán, e del banchiere Eduardo Montealegre, principali aspiranti dell’opposizione conservatrice ad affrontare il Frente Sandinista de Liberación Nacional nelle elezioni presidenziali del prossimo anno.

 

Entrambi integrano il gruppo di funzionari accusati di delitti come il furto, malversazioni, riciclaggio di denaro sporco ed altri del genere che, assieme, costarono al paese 18 milioni di cordobas, circa 870 milioni di dollari al cambio attuale, stando ai dati ufficiali.

 

Dopo la sospensione della sessione parlamentare di ieri, le cupole dell’opposizione hanno continuato alla ricerca di deputati che appoggiassero il progetto, ma è evidente che non hanno neppure ottenuto i 47 necessari a cominciare un’altra volta il dibattito.

 

Dal punto di vista dell’opposizione, il fallimento è da attribuirsi ad altri fattori, al rifiuto dei cinque deputati dell’Alianza Liberal Nicaraguense (ALN) che si sono rifiutati ad approvare il progetto se prima non viene garantita loro una quota di nomina di 25 alte cariche statali, cosa che pure deve essere approvata dall’Assemblea.

 

Tra tali alti incarichi ci sono quelli della magistratura del Poter Giudiziale, il Procuratore dei Diritti Umani e tutti i membri del Consiglio Superiore Elettorale.

 

Il presidente dell’Assemblea Nazionale, il sandinista René Núñez, ha cancellato la sessione parlamentare prevista per domani ed ha citato i deputati per martedì prossimo.

 

In questo scenario il progetto di amnistia permarrà congelato con la possibilità che l’opposizione possa riprenderlo nel futuro, e tutto sembra indicare che l’Assemblea voterà la prossima settimana per le alte cariche, una tema che si prevede molto spinoso.