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America Latina

CEPAL: il ruolo dello Stato

nello scenario economico

 

31 maggio 2010 - www.granma.cu (pl)

 

Lo scenario economico sorto dalla crisi finanziaria esigerà una nuova discussione del ruolo dello Stato, per spingere la crescita, ha affermato la segretaria della Commissione Economica per l’America Latina (CEPAL), Alicia Bárcena, aprendo il 33º periodo di sessioni dell’entità, ha reso noto AFP.

 

"È necessario realizzare una profonda analisi del ruolo delle istituzioni e dei regolamenti dei mercati, e ridefinire il ruolo dello Stato per generare condizioni adeguate che portino la regione in un cammino di sviluppo sostenibile, con uguaglianza”, ha aggiunto Alicia Bárcena.

 

I 44 Stati membri della CEPAL e gli organismi multilaterali associati hanno iniziato la discussione di un documento che enumera le brecce che restando nella regione, e che propone una visione  nella quale lo Stato passa ad occupare un ruolo centrale nella crescita economica e sociale.

 

La Bárcena ha puntualizzato che la crisi economica scoppiata con tutta la sua forza alla fine del 2008, che ha colpito in pieno la regione nel 2009, ha posto in evidenza i deficit strutturali, che ostacolano lo sviluppo in America Latina ed aprono interrogativi sulla capacità di affrontare il nuovo scenario.

 

La crisi finanziaria ha gettato a terra il progresso sociale degli ultimi anni in America Latina e la regione si è consolidata come la più disuguale del mondo: l’entrata media a persona, nella fascia più ricca, supera di 17 volte  quella che riceve il 40% delle persone nelle case più povere. 

 

Questo è il problema, e la soluzione, secondo la Commissione Economica per l’America Latina, passa per una nuova proposta della forma in cui lo Stato era stato relegato dalle decisioni economiche nei tre decenni scorsi, ha commentato il quotidiano messicano La Jornada.

 

Il rapporto risalta la necessità di un forte ruolo dello Stato  al quale conferire la qualità di principale attore nella conciliazione delle politiche di stabilità e di crescita economica, di sviluppo produttivo, della promozione del lavoro e di maggior uguaglianza sociale.

 

In accordo con l’agenzia DPA, la caduta degli investimenti stranieri e la fuga netta di 63000 milioni di dollari dal 2007, hanno danneggiato il futuro potenziale di crescita dell’America Latina.

 

La crisi che nel 2009 ha provocato una perdita del potere d’acquisto delle famiglie, ha trascinato nove milioni di persone nella povertà, ha detto ancora la Commissione Economica per l’America Latina e i Caraibi.