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Concessioni petrolifere

a Repsol e Chevron

 

13.02.10 - Alessandro Grandi  http://it.peacereporter.net/
 

Nonostante i dissapori degli anni passati oggi si riapre la collaborazioni fra grandi multinazionali petrolifere

C'era attesa per i risultati dell'asta per la partecipazione nello sviluppo dello sfruttamento delle riserve petrolifere nella Faja del Orinoco. Un'asta quella tenutasi nei giorni scorsi che è stata considerata la più importante degli 11 anni del governo Chàvez.

In palio, come detto, la possibilità di partecipare insieme alla
Pdvsa, la compagnia petrolifera nazionale, allo sfruttamento di due importantissimi progetti petroliferi nella Faja del Orinoco, la fonte di riserva di idrocarburi più grande del mondo, con un'estensione di oltre 55300 chilometri quadrati, localizzata lungo il Fiume Orinoco nella zona sud degli stati di Guarico, Anzoategui e Monogas. A sua volta l'area è stata divisa in quattro zona: Ayacucho, Carabobo, Boyacà e Junin.


In questo caso l'asta prendeva in considerazione i blocchi 1,2 e 3 dell'area di Carabobo.


Due i consorzi che hanno vinto la gara. Il primo formato da
Chevron (USA), Mitsubishi Corporation e Inpoex Corporation (Giappone) e Suelopetrol (Venezuela) avranno diritto a partecipare ai lavori come soci di minoranza, la maggioranza azionaria spetta a Pdvsa, nell'area del progetto Carabobo 3.

Un altro consorzio formato da
Repsol (Spagna) Oncg Videsh Limited (India) Oil Indian Corporation (India), Petronas de Malesya, sarà partner di minoranza con Pdvsa nell'area di Carabobo 1.

 

Secondo le dichiarazioni rilasciate dal ministro dell'Energia e del Petrolio, Rafael Ramirez, sembra che pur di accedere al progetto petrolio Faja del Orinoco il consorzio guidato da Repsol abbia cancellato un buono di diverse centinaia di milioni di dollari. Anche in questa area le potenzialità di sfruttamento sono altissime pari a circa 480 mila barili al giorno.

 

Entro il 25 marzo prossimo i contratti stipulati verranno sottoposti all'Assemblea Nazionale. Soddisfazione è stata espressa dal governo venezuelano e dai consorzi stranieri. Il presidente Hugo Chàvez che ha seguito la vicenda da vicino ed è stato costantemente tenuto informato dal ministro Ramirez ha invitato le imprese a non solo a cooperare all'estrazione del greggio e alla sua commercializzazione ma anche a lavorare per lo sviluppo del Paese.


Ad ogni modo non era difficile immaginare che alla fine dei conti sarebbero stati
Chevron e Repsol le due aziende favorite per lo sfruttamento di quest'area nazionalizzata il 1 maggio 2007 con una grande manifestazione.

L'area di Carbobo dove Repsol opererà "potrebbe avere al suo interno un volume di petrolio pari a 513 miliardi di barili" dicono dalla sede della
Repsol di Madrid. "Abbiamo vinto"è stato il commento dal palazzo presidenziale del Venezuela del vicepresidente di Repsol Nemesio Fernandez. Ora, tutti al lavoro ma sempre sotto stretto controllo di Pdvsa e in accordo con la legislazione venezuelana.