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La debita organizzazione del lavoro
 

6 luglio 2010 - www.granma.cu

 

“Voi sapete che in qualsiasi centro di lavoro s’incontra l’eroe del lavoro e s’incontra anche l’approfittatore.

 

E allora che succede? Se noi non organizziamo debitamente il lavoro, se non ci organizziamo correttamente, l’eroe lavorerà per l’approfittatore.

 

Se si fa sparire lo sfruttamento di classe si fa sparire lo sfruttamento del lavoratore da parte del capitalista e si deve far sparire anche lo sfruttamento dell’eroe del lavoro da parte dell’ approfittatore, da parte del parassita, colui che non fa assolutamente niente.

 

Se noi credessimo che tutto il mondo ha una straordinaria coscienza rivoluzionaria e che che tutto il mondo si porterà bene grazie a questa coscienza, e che tutto marcerà bene: in che cosa cadremmo? Nell’idealismo, in un apprezzamento incorretto della realtà. Incorreremmo semplicemente in uno sbaglio.

 

Ed in molte cose si è attuato partendo da questo punto di vista e dimenticando che l’organizzazione va fatta e che l’uomo va formato e che nella tappa di transito dal capitalismo al socialismo e al comunismo sono indispensabili determinati mezzi di organizzazione e determinate risorse, in virtù delle quali la produzione si mantenga, la produzione cresca, si crei la coscienza e si vada creando la disciplina”.

 

Fidel, 30 giugno del 1963