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Dicembre 1956:

un Natale di sangue

 

24.12.10 - www.granma.cu

 

La storia registra come “Natale di sangue”, l’orrendo crimine perpetrato dalla tirannia di Fulgencio Batista tra il 22  e il  26 dicembre del 1956, nella zona nord dell’antica provincia cubana d’Oriente.

 

Il regime tirannico pretese d’assestare un colpo demolitore al Movimento d’Insurrezione  26 di Luglio e al Partito Socialista Popolare (PSP), assassinando i  principali dirigenti delle due organizzazioni rivoluzionarie che rappresentavano l’opposizione al regime di Batista.

 

Para dar corpo ai loro propositi, gli sbirri organizzarono un massacro che costò la vita di 23 valorosi giovani, che appartenevano a queste organizzazioni. I corpi senza vita, selvaggiamente torturati,  impiccati e pieni di pallottole, apparvero disseminati in una vasta zona nelle attuali province di Holguín e Las Tunas.

 

Il macabro piano comandato dal sanguinario colonnello  Fermín Cowley Gallego, capo del Reggimento Militare della regione di Holguín, anche se fu un duro colpo, non fece altro che raddoppiare la lotta e pochi mesi dopo, nel maggio del 1957, i giovani che seguivano gli ideali dei morti nel “Natale di sangue”, partivano per incorporarsi alla guerriglia e ingrossare le fila dell’ Esercito Ribelle.