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L’espulsione di Mella

dall’Università

 

27.09.10 - Raquel Marrero Yanes www.granma.cu

 

"Mi ritiro dall’Università soddisfatto  d’aver servito in ogni istante i miei ideali e di non aver mai vacillato (...).  Ho la ferma intenzione di fare di più negli anni che mi restano da vivere per il mio paese e per l’umanità, di quello che ho fatto per l’Università e di quello che hanno fatto sino ad oggi i miei giudici...”

 

Julio Antonio Mella (1903-1929) scrisse queste parole alla direzione dell’Università de L’Avana, il 5 de ottobre del 1925, quando fu espulso da questo centro docente.

 

Mella aveva ricevuto la notizia con orgoglio. Pensava che la misura era una vendetta per tutte le sue azioni di ribellione, dato che non si aspettava giustizia da un’istituzione che manifestava una condotta che lui giudicava altamente immorale.

 

Lo scritto sarcastico annunciava una nuova situazione nella vita del giovane studente, ed era la rinuncia definitiva ad una vita borghese ed il riconoscimento pubblico, da parte sua, che a partire da quel momento si sarebbe dedicato alla giustizia ed al bene di Cuba, senza interessarsi al prezzo che avrebbe dovuto pagare per quello.

 

 

UN PRETESTO?

 

 

Durante il processo di lotta studentesca per la Riforma Universitaria, Mella cominciò a farsi notare come dirigente rivoluzionario. Nell’autunno del 1925, il movimento studentesco era quasi scomparso da tempo, e la maggioranza  degli studenti avevano interrotto la loro resistenza contro la direzione dell’Università.

 

L’occasione per l’attacco contro Mella avvenne per via di un incidente personale e di scarsa importanza, paragonato alle sue azioni rivoluzionarie nell’ambito della scuola di alti studi.

 

Fu utilizzata, per espellerlo dall’Università, una banale scusa.

 

Mella si era mescolato in una discussione tra sua moglie Olivia Zaldívar ed il professore di diritto Rodolfo Méndez Peñate, che l’aveva sospesa prepotentemente nella sua materia.

 

L’accusa contro il leader studentesco  fu di "ingiurie  gravi ad un’autorità universitaria", pretesto con il quale, il 25 settembre del 1925, la direzione decretò il suo allontanamento per un anno.

 

Con l’espulsione di Julio Antonio Mella dall’Università de L’Avana, si pretendeva di isolarlo dalla ribellione popolare e dal suo ruolo nella formazione d’una coscienza  nazionale  antimperialista.

 

Senza dubbio la  sua azione ed il suo pensiero rivoluzionario superarono tutti quei limiti per raggiungere dimensioni continentali in America Latina.