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Cambiare il capitalismo e non il clima 

 

26 marzo 2010 - www.granma.cu

 

Nel XII Incontro Internazionale su Globalizzazione e Problemi dello Sviluppo, è stato espresso il reclamo di cambiare il capitalismo e non il clima, da circa 1500 esperti di 40 paesi.

 

Decine di organismi mondiali regionali hanno sostenuto la consegna della battaglia dei movimenti sociali di tutto il mondo e l’hanno reiterata  economisti e scientifici sociali, valutando l’impatto del neoliberismo sull’ambiente e dibattendo ogni volta sulla sempre maggior certezza che si sta distruggendo la natura e si porta all’estinzione la specie umana.

 

Judith Cherni, dell’Imperial College di Londra, ha dichiarato che se continueranno le attuali tendenze, per il 2030 si potranno unire a livelli catastrofici la crisi economica, la mancanza di alimenti, di acqua e d’energia, il riscaldamento globale ed altri effetti del cambio climatico, oltre all’incremento della popolazione.

 

Viviamo nel pericolo d’una tormenta perfetta che fa intravedere uno scenario che non è apocalittico ma reale, quando si aggraveranno gli eventi citati, anche separatamente, ha precisato l’investigatrice in una conferenza presentata nel Forum.

 

La tormenta perfetta è un insieme per il peggioramento estremo di ogni parte che si vincola, sino a formare una nuova realtà, ha precisato Cherni.

 

Servendosi di dati delle agenzie delle Nazioni Unite <http://www.un.org/spanish/>, ha detto che lo sfruttamento delle risorse naturali è legato ai loro limiti  e questo distrugge la bio diversità, mentre crescono la fame, la povertà e la disuguaglianza in tutto il mondo.

 

L’esperta ha considerato il neoliberismo come “il modello capitalista più aggressivo”, dato che l’ortodossia neoliberista valuta la natura alla stregua  della mano d’opera, che si  può danneggiare, alienare e sostituire nella ricerca di ulteriori guadagni.

 

“Siamo chiamati a lottare per una sostenibilità che integri politica, economia ed ecologia,  per risolvere una crisi sistematica che e giunta a livelli senza precedenti nella storia”, ha concluso.  

 

UN’ISOLA DELLA BAIA DEL BENGALA

È SCOMPARSA SOTT’ACQUA

 

Una piccola isola della baia del Bengala è scomparsa sotto l’acqua per l’aumento del livello del mare.

 

Quest’isola deserta è stata spesso fonte di dispute tra l’India e il Bangladesh, durante tre decenni.

 

Sugata Hazra, un oceanografo della Scuola di Studi Oceanografici di Calcutta, ha detto: “Quello che due paesi non hanno saputo risolvere in anni di negoziati, lo ha risolto il riscaldamento globale.

 

 

L’urgenza di unirci politicamente

ed economicamente

 

6 marzo 2010 - César López Gil www.granma.cu (ain)

 

L’urgenza di unirci non solo come via di concertazione politica, ma per blindarci nel terreno economico, è una delle lezioni più importanti che si possono impartire per l’America Latina ed i Caraibi, in queste intense giornate di dibattito, ha segnalato Roberto Verrier, presidente della Associazione degli Economisti e Contabili di Cuba (ANEC), alla conclusione del XII Incontro Internazionale degli Economisti su Globalizzazione e Problemi dello Sviluppo.

 

L’urgenza di unirci policamente ed economicamenteHugo Varsky, rappresentante del MERCOSUR, ha annunciato la creazione di un Consiglio Consultivo d’appoggio ai processi d’ integrazione e cooperazione nell’area, e sono state diffuse abbondanti informazioni sulla collaborazione medica cubana in Haiti e nel resto del mondo.

 

Marino Murillo, vicepresidente del Consiglio dei Ministri e titolare di Economia e Pianificazione con Lina Pedraza e Margarita González, ministre di Finanza e Prezzi del Lavoro e Sicurezza Sociale, rispettivamente, hanno presieduto la giornata.

 

La riunione generale di chiusura ha compreso l’intervento speciale dell’intellettuale messicano Pablo González Casanova, ed ha accolto il gruppo "In difesa dell’umanità", al quale hanno partecipato Miguel Barnet, presidente della UNEAC; il professor Oscar Ugarteche, del Messico, e Yeidckol Polevnsky, vicepresidentessa della Camera del Senato di questo paese.

 

La senatrice messicana Polevnsky, dice un dispaccio della AIN, ha chiesto d’incrementare la solidarietà internazionale con i Cinque Eroi cubani, che sono ingiustamente reclusi negli Stati Uniti.

 

“Sono combattenti contro il terrorismo, non sono spie, sono innocenti”, ha sostenuto nel XII Incontro Internazionale su Globalizzazione e Problemi dello Sviluppo, che è terminato nel Palazzo delle Convenzioni,in uno scenario che ha riunito circa 1500 partecipanti di 40 paesi.

 

Portando un cartello che diceva “Li vogliamo a Casa”, e le foto di Gerardo Hernández, Fernando González, Ramón Labaniño, Antonio Guerrero e René González, la senatrice ha dichiarato che non solo sono Eroi di Cuba, ma anche degli altri popoli che hanno difeso,  combattendo contro i gruppi di terroristi di Miami.

 

“Sono già 11 anni, sei mesi e cinque giorni che sono rinchiusi nelle celle dell’impero, ha ricordato, vittime di una crudele vendetta politica, privati di tutti i loro diritti  e condannati a lunghissime detenzioni in prigioni d’alta sicurezza, ed anche i loro familiari sono sottoposti a una dolorosa ed umiliante separazione” ha ricordato ancora la senatrice Polevnsky.

 

Oggi si concluderà l’evento

Globalizzazione 2010

 

5 marzo 2010 - Susana Lee www.granma.cu

 

L’inevitabile fallimento del progetto egemonico degli Stati Uniti verso l’America Latina in tutto il suo significato di programma di dominazione economica, politica, militare e culturale per sovra-sfruttare le nazioni ed i popoli dal Fiume Bravo alla Patagonia, è stata esaurientemente illustrata dai prestigiosi intellettuali latinoamericani in una delle riunioni primarie di Globalizzazione 2010.

 

Durante la quarta giornata d’incontro degli economisti, che si concluderà stanotte, gli esperti hanno smontato l’edulcorata versione che pretende di offrire l’attuale amministrazione di quel paese. Lungi dal realizzare i “cambi di politica” annunciati, il governo statunitense ha rivelato la sua vera essenza: far valere con la forza il suo progetto di dominazione imperialista.

 

Grazie all’utilizzo di discorsi e documenti di origine statunitense, presentatori e partecipanti hanno esposto vari esempi, dalla spesa militare degli Stati Uniti e le guerre in Afghanistan ed Iraq, fino al fallimento dell’ALCA, la riattivazione della IV Flotta e l’incremento delle basi militari nell’area. Quest’ultimo con la pretesa di frustrare tutti i processi rivoluzionari nel continente da mezzo secolo a questa parte, in particolar modo, quello diretto dal Presidente Hugo Chávez Frías.

 

Gli intensi lavori di ieri si sono conclusi con la presentazione ad opera del professore argentino Atilio Borón del libro “Globalizzazione e Sviluppo: bilancio mondiale di un decennio”, importante testo sul panorama economico-sociale mondiale nel contesto degli ultimi sviluppi della crisi globale attuale, obiettivo di ognuna delle 12 edizioni di questi incontri. La sua elaborazione è stata realizzata da un gruppo di autori cubani del suo Comitato Accademico, con l’appoggio della CEPAL.

 

 

Inaugurato l’Incontro Internazionale

degli Economisti

 

2 marzo 2010 - César López Gil www.granma.cu (ain)

 

Interrogativi ed analisi sulla crisi economica mondiale e le sue sequele, si dibattono nel XII Incontro Internazionale degli Economisti su  Globalizzazione e Problemi dello Sviluppo,  inaugurato ieri nel Palazzo delle  Convenzioni de L’Avana.

 

Nell’apertura, Roberto Verrier, presidente dell’Associazione degli Economisti dell’America Latina e dei Caraibi, ha inviato un messaggio di solidarietà al Cile e ad Haiti, per i recenti terremoti  che hanno colpito queste due nazioni, tragedie naturali che si sommano a quella sociale di cui sono vittime i più poveri di questa regione.

 

Davanti a circa mille specialisti e personalità, ha segnalato che le due catastrofi collocano i partecipanti di fronte allo specchio delle azioni quotidiane e li obbligano ad essere profondi e creativi nella realizzazione delle analisi e nella diagnosi delle proposte di soluzioni che corrispondano a scienziati  impegnati.

 

Nel suo discorso, Verrier ha riferito che l’incontro inizia le sue sessioni  precisamente durante la controversia tra analisti politici ed organismi internazionali a proposito  della fine degli effetti della crisi economica mondiale e dell’inizio di una tappa di recupero.

 

Inoltre, ha aggiunto che ci sono posizioni ottimiste che vogliono dimostrare, partendo da indici macroeconomici e da pronostici esageratamente  promettenti, che il peggio della crisi è già passato, mentre altri sostengono che il recupero è un vero miraggio.

 

Verrier, che è anche presidente dell’Associazione Nazionale degli Economisti e Contabili di Cuba (Anec), ha insistito che questo tema va al di là del dibattito teorico. I fatti sono concludenti internazionalmente  e la persistenza di importanti problemi danneggia il disimpegno dell’economia ed il livello di vita della popolazione, ha sostenuto, ed ha ricordato l’esistenza di milioni di persone senza lavoro  ed i bassi livelli di credito bancario per finanziarie il consumo e l’attività produttiva.

 

Inoltre  gli elevati costi fiscali e finanziari associati al salvataggio bancario, esercitano una forte pressione contro le possibilità attuali e future di un miglior esercizio macroeconomico e della capacità dei governi di attendere le richieste di ordine sociale.  

 

Verrier ha sottolineato temi come il cambio climatico, gli effetti della crisi negli Stati Uniti ed in America Latina, il blocco imperialista contro Cuba e  l’aiuto dell’Isola dato al popolo di Haiti, con 1429 collaboratori della salute nelle difficili condizioni lasciate dal terremoto del 12 gennaio.

 

L’integrazione ha fatto significativi passi avanti negli ultimi12 mesi e tra questi c’è la storica decisione di creare la Comunità di Stati Latinoamericani e dei Caraibi, adottata recentemente in Messico.

 

“Il Generale d’Esercito Raúl Castro, presidente della Repubblica di Cuba, ha reiterato che l’integrazione  è  una necessità per affrontare la crisi generalizzata e scatenata dal sistema capitalista”, ha precisato Verrier.

 

All’incontro, che si svolgerà sino a venerdì, prendono parte un migliaio di specialisti dell’economia e di altre scienze sociali di 40 paesi e rappresentanti di 39 organismi internazionali, oltre  ad una ventina di ministri, senatori e deputati di varie nazioni ed integranti di 2 collegi di economisti.

 

L’omaggio a Ernesto Che Guevara, nella sua condizione d’economista e l’importanza di questo incontro, caratterizzato  dalla sua pluralità e dal profondo interesse d’aprire un cammino nell’ economia politica, hanno caratterizzato la breve inaugurazione.

 

Marino Murillo, vicepresidente del Consiglio dei Ministri, ha partecipato alla sessione nella quale  Monsignor Marcelo Sánchez Sorondo, vescovo cancelliere della Pontificia Accademia di Scienze del Vaticano, ha offerto una  conferenza intitolata “Il Vangelo del Lavoro”.

 

 

Globalizzazione 2010

 

26 febbraio 2010 - Susana Lee www.granma.cu

 

La crisi globale tornerà ad essere la grande protagonista del XII Incontro Internazionale degli Economisti su Globalizzazione e Problemi dello Sviluppo che si svolgerà  dal 1º al 5 di marzo prossimi nel Palazzo delle Convenzioni.

 

La dottoressa Esther Aguilera Morató, presidentessa del comitato accademico dell’evento, ha detto che il centro dei  dibattiti non starà stavolta l’analisi delle cause o la diagnosi delle distinte situazioni che hanno accompagnato la crisi, ma l’esame delle sue prospettive e dalle diversità di messa a fuoco presenti nell’attuale scenario economico-sociale mondiale.

 

La vicepresidentessa dell’Associazione Nazionale degli Economisti e Contabili di Cuba (ANEC), ha informato che all’appuntamento parteciperanno circa 1500 specialisti delle scienze economiche e di altre discipline sociali, tra i quali 500 cubani.  Il resto dei partecipanti proviene da 40 paesi e da 20 organismi internazionali e regionali. 

 

Sino ad oggi sono giunte 440 relazioni, delle quali 255 sono già state incorporate al programma e la cui struttura prevede la presentazione in commissioni e riunioni generali, in interventi individuali e di gruppo, per realizzare la maggior rappresentatività geografica e tematica,  con uno scambio più fluido nel confronto delle idee.

 

Esther Aguilera ha annunciato che tra le personalità che hanno confermato la loro partecipazione di sono il Premio Nobel d’Economia 1999, Robert Mundell, degli Stati Uniti e monsignor  Marcelo Sánchez Sorondo, rettore della Pontificia Accademia di Scienze del Vaticano.

 

In accordo con il programma preliminare, i due detteranno conferenze magistrali nella giornata inaugurale, il primo sulle lezioni della crisi mondiale negli ultimi due anni ed il secondo con l’esposizione intitolata Il vangelo del lavoro.

 

Inoltre nell’incontro si svolgeranno attività collaterali, come l’Assemblea Generale dell’ Associazione degli Economisti d’America Latina e dei Caraibi, che organizza questo Forum assieme alla ANEC ed il XII Incontro Internazionale degli Studenti di Scienze Economiche.