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SPAGNA NOSTRA
 

Dichiarazione del Comitato Organizzatore della

Festa della Cultura Ispano - americana in Cuba

 

17 maggio 2010 - www.granma.cu

 

Gli organizzatori della Festa della Cultura Ispano-americana di Cuba, riuniti nella Casa de Ispanoamerica della città di Holguín, condanniamo la nuova manovra della campagna mediatica contro la nostra Patria, manovra chiamata “Piattaforma degli spagnoli per la democratizzazione di Cuba”, che pretende di  far rivivere l’immagine di un paese isolato e a regime totalitario, prima del Vertice UE-America Latina e  Caraibi.

 

Da 17 anni riceviamo più di 1500 delegati di tutta l’America Latina, che hanno viaggiato anche come integranti delle brigate artistiche di solidarietà, dopo il passaggio del  devastatore uragano Ike, e che hanno percorso e attuato nei nostri quartieri ed in comunità come Banes, Gibara e Antilla, ed hanno visto con i loro occhi cosa intendiamo come un paese democratico e aperto, uno Stato che non abbandona nessuno dei suoi abitanti e che difende la sua indipendenza culturale, e quindi politica, come il suo scudo migliore e la sua spada, nel nuovo secolo.

 

I nostri fratelli della Spagna non giungono comodamente da Madrid in prima classe grazie ad oscuri patrocinatori e nessuno paga per loro le spese di viaggio, o premia i loro scritti per fare furibonde dichiarazioni contro l’Isola.  Veri artisti e promotori vengono qui con animo spagnolo dalle più diverse città delle autonomie a difendere e a dichiarare che - in Galizia e Catalogna, in Andalusia e nelle Asturie, a Castilla La Mancha e Cantabria, nelle Isole Canarie e nei paesi baschi, in tutta la penisola iberica - abbiamo ponti mutui di fraternità, perchè sono leali amici ed intellettuali, sono coloro che riconoscono, come dice Eduardo Galeano, che le mappe dell’anima non hanno frontiere.

 

Loro sono una parte indispensabile di coloro che verranno nel prossimo mese di ottobre a commemorare con tutto il rispetto, a Bariay, l’incontro tra le culture del vecchio e del nuovo mondo di 517 anni fa e lo fanno da una posizione solidiale ed anticolonialista.  

 

La  XVII Edizione Internazionale della Festa della Cultura Ispano-americana ed il Sesto Congresso Ispano-americano del Pensiero, dedicati al Bicentenario dell’Indipendenza di Nuestra America, reitereranno il dialogo delle nostre culture regionali contro il discorso egemonico delle metropoli dell’impero, così come La Huella de España a L’Avana, che è stata definita “contro il vento e le maree”, così come celebriamo i centenari di Rafael Alberti, Luís Cernuda, Antonio Machado, Manuel Altolaguirre e María Teresa León.

 

I monumenti che abbiamo dedicato al Quijote, all’Incontro tra le due Culture  in Holguín, e a L’Avana  a quel grande poeta e rivoluzionario che fu García Lorca, assassinato dai fascisti, l’ultima Fiera Internazionale del Libro in tutta Cuba celebrando con i poemi e la sua biografia i cent’anni della nascita di  Miguel Hernández; la semina nell’Oriente di Cuba di Antonio Gades, coerente e incorruttibile sino all’ultimo attimo di vita, tutto dimostra la nostra difesa del meglio della cultura spagnola per l’emancipazione dell’uomo.

 

La Nostra Fiera dell’Artigianato “Iberoarte”, la Mostra di Audiovisivi di tutta Ispano-America, le esposizioni d’arte  giunte da  Valencia o da Madrid, il Centro Culturale Iberico dove operano naturali e discendenti di sei comunità spagnole, in questa città, sono il vivo riflesso che non mentiamo e che condanniamo come un’ingerenza ed un’aberrazione qualsiasi altro spirito che si sommi a distruggere quello che abbiamo  edificato con tanto amore.

 

Chi vuole vedere con i propri occhi il nostro esercizio di scambi culturali e solidali, ha le porte aperte nella Festa della Cultura Ispano-Americana; però coloro che insistono, da Madrid o da Miami ad aggredire il nostro diritto di esistere come paese indipendente, incontreranno le nostre mani nere e bianche  costruendo una gigantesca muraglia, là sull’orizzonte, dove i primi europei dissero che avevano trovato la terra più bella che mai occhi umani avevano visto.

 

 

 Seguono le firme dei membri del Comitato Organizzatore della

Festa della Cultura Ispano-Americana