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Cuba termina il 2009 con

4,8 di mortalità infantile

 

4 gennaio 2010 - www.prensa-latina.cu

Cuba ha terminato il 2009 con un tasso di mortalità infantile di 4,8 per mille nati vivi in mezzo ad una pandemia, provocata dal virus dell'influenza A(H1N1).   Tale risultato avalla l'efficace lavoro del sistema di salute e la volontà politica della direzione dell'isola, sottolinea il giornale Granma.  

L'influenza ha mostrato la sua maggiore aggressività contro le donne incinte, puerpere (i primi 42 giorni dopo il parto), e bambini minori di un anno o quelli di qualunque età con malattie croniche.  

Secondo la relazione del Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia nel 2009  - divulgato dalla Direzione Nazionale di Statistica del Ministero cubano della Sanità - Cuba nelle Americhe, è superata solo dal Canada con sei e dagli Stati Uniti con sette per mille nati vivi.  

Quando si diagnosticano manifestazioni di influenza nelle donne gravide, si prescrive l'entrata in ospedale ed incomincia il trattamento con gli antivirali prima che siano trascorse 48 ore dall'inizio dei sintomi, puntualizza il giornale.  

Inoltre, aggiunge, si adottano queste misure coi bambini di qualunque età che presentano malattie croniche come asma, diabete, e neurologiche con disfunzioni motorie. I minorenni senza rischi biologici associati si ricoverano nella propria casa.  

Negli ultimi quattro mesi delle indagini - indica il giornale - sono state ricoverate 13380 gestanti e 841 puerpere, per un totale di 14221 donne.  

A tutte è stato somministrato il trattamento antivirale.  

Circa 75000 bambini minori di un anno hanno ricevuto queste attenzioni, ha precisato Granma.  

Il quotidiano ha informato che nel 2009 si sono prodotte 130027 nascite, cosa che rappresenta un incremento della natalità di 7458 bambine e bambini in relazione col 2008, ed il tasso di mortalità materna per cause dirette è stato di 30 per 100mila nati vivi.  

Nell’ottobre scorso, - ricorda Granma - la direttrice generale dell'
Organizzazione Mondiale della Salute, Margaret Chan, ha espresso che la sua visita sull'Isola era di grande importanza “per osservare ed imparare dagli eccellenti sforzi che realizza il Sistema di Salute cubano, il lavoro che sviluppano nell'attenzione primaria e le comunità, l'uguaglianza e l’accesso per tutti all'assistenza medica”.