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Semi che curano

 7 agosto 2010 - Rocío Trujillo Olivares www.granma.cu

Mano a mano che avanza il giorno, le aumenta il dolore. Il mal di spalla diventa insopportabile e può a malapena sostenere una tazza di caffè con la mano destra. Decide di non andare al lavoro e di andare dal dottore, ma non a un Pronto Soccorso qualsiasi.

 

“Da una settimana ho la tendinite in questa parte del corpo. Pensavo che con qualche rimedio casereccio mi si sarebbe calmata. Non mi piacciono le iniezioni e in altre occasioni ho messo dei semi e mi si è curata. Per questo sono tornata a provare questo tipo di trattamento, con il quale ci si può curare senza uso di siringhe”.

 

Per Carmen Oliva, la Medicina Tradizionale e quella Naturale sono una vera salvazione. Lei ha fiducia nei poteri delle piante. Sa che fin da tempi remoti, la natura ha offerto i suoi prodotti all’uomo per curarsi, e molti ancora li usano.

 

“A lei è stata applicata una tecnica del microsistema auricolare. Sono semi di cardosanto che stimolano punti biologicamente attivi”.

 

Secondo il tenente colonnello dottore Reymundo Miranda, Primo Specialista di Medicina Tradizionale e Naturale dei servizi medici delle Forze Armate Rivoluzionarie (FAR), l’istituzione armata è stata pioniera nella promozione di tale scienza come specialità a partire dal 1990.

 

“Erano tempi difficili per il paese e, a causa della scarsità di risorse bisognava fare con quello che si aveva. L’usavamo nelle truppe per il suo facile uso nella vita di campagna”.

 

La Medicina Tradizionale e Naturale, come specialità medica, è stata riconosciuta nel paese nell’anno 1995 e da allora, è stata interiorizzata nel sistema di salute cubano. Le istituzioni della salute delle FAR applicano procedimenti curativi di questa branca.

 

“Oggi stiamo realizzando più del 15% degli interventi chirurgici dei nostri centri ospedalieri con anestesia agopunturale. Non si tratta di sostituire una medicina con l’altra, ma di integrarle e offrire al medico maggiori possibilità di profilassi, diagnosi e terapia”, ha assicurato il dottor Reymundo.

 

È senza dubbio una specialità di facile applicazione in situazioni eccezionali come gli uragani, terremoti ed in guerra. In essa si includono l’agopuntura e tecniche affini come l’elettropuntura, la digitopuntura, le ventose ed il massaggio tipico orientale, così come l’uso delle piante medicinali, la fisioterapia e l’omeopatia.

 

“Specialisti cinesi, della Repubblica Popolare Democratica della Corea e del Vietnam, ci hanno inizialmente insegnato le tecniche e abilità che si impiegano nella medicina orientale. Successivamente, il nostro personale ha seguito dei corsi specialistici in Vietnam e Cina. Siamo avanzati molto, fino al punto di avere 22 operazioni chirurgiche con anestesia agopunturale”, ha spiegato.

 

 

Verde speranza

 

 

Origano, rosmarino,  canna santa, menta, mango…Nell’orto docente dell’Ospedale Militare Centrale Dottor Carlos J. Finlay, la speranza di alleviare rapidamente qualsiasi malattia riprende colore: il verde. Decine di piante con le più svariate proprietà arrivano fino ai futuri medici per fissare in loro nuove opzioni di cure.

 

“Le lezioni nell’orto preparano metodologicamente i cadetti dell’Università di Scienze Mediche delle FAR nella fitoterapia, che è una delle tecniche di tale specialità, la più usata nelle truppe e nella guerra. Per di qui passano gli alunni universitari ed i residenti, non solo i militari, ma anche quelli del Sistema di Sanità Pubblica che studiano nel nostro ospedale. I futuri specialisti studiano per quattro anni tutti i moduli della Medicina Tradizionale e Naturale” afferma la maggiore dottoressa Marlene Ramírez.

 

In questo tipo di servizi si realizzano trattamenti per malattie croniche, si impiegano le essenze floreali, si medica la calvizie o caduta dei capelli, le disfunzioni sessuali, sempre con un trattamento ambulatorio per ogni affezione medica dei pazienti, tanto militari come civili.

 

“Il maggior peso nelle visite esterne e nel Pronto Soccorso, che lavora 24 ore su 24, ce l’hanno i casi di pazienti che arrivano con dolori ortopedici, problemi alla schiena, tendinite e artrosi generalizzate”, commenta la dottoressa Marlene.

 

Zoraida Mora e Luisa Pedroso condividono una stanza dell’ospedale Finlay. Loro sono arrivate “con il dolore più grande in assoluto” alla schiena. Sanno che in questo modo non si cureranno totalmente, ma che alleggeriranno molto il dolore. “Ho provato con altre medicine, e niente. È come se avessi un coltello conficcato nella schiena. Spero di risolvere con gli aghi”, confessa Luisa.

 

“L’uso delle tecniche della Medicina Tradizionale e Naturale non è schematica perché il diagnostico può essere differente in ogni paziente. Si basa principalmente sul se le malattie sono superficiali o profonde, di vuoto e piene, di freddo o caldo, di ying o yang”, spiega a JR il primo specialista Raymundo.

 

 

Manghi di Caney?

 

 

 La frutta ha sempre fornito all’organismo le vitamine minerali necessarie all’uomo. Il mango è l’anti-ossidante per eccellenza, del quale si utilizza non solo il frutto, ma anche la pelle.

 

“Da essa stiamo facendo il Vimang, medicina antiossidante che ha dimostrato la sua efficacia nel trattamento di affezioni prostatiche, anche del cancro. Adesso lavoriamo ad un progetto che vuole creare le supposte. Finora si è utilizzato un liquido, lo sciroppo e la crema. Cerchiamo, in coordinazione con il Centro di Ricerche e Sviluppo di Medicine (CIDEM) la via di presentazione migliore per il trattamento prostatico”, rivela la maggiore dottoressa Sobeida Dreke.

 

Un’altra delle tecniche che si applica nella Medicina Tradizionale e Naturale è che è a sua volta antiossidante per molteplici patologie è l’ozonoterapia.

 

“Mensilmente assistiamo oltre 4000 pazienti che vengono a trattarsi ernie discali, retinopatie, giardiasi, ulcere e cicatrici nei membri inferiori nelle persone diabetiche”, aggiunge la dottoressa Marlene Ramírez, capo del servizio di Medicina Tradizionale e Naturale nell’Ospedale Militare Finlay.

 

In maggiore o minore misura anche la medicina orientale è presente nei differenti centri ospedalieri delle FAR.

 

“Qui vincoliamo la Medicina Tradizionale e Naturale con la terapia fisica e di riabilitazione attraverso differenti tecniche. Integriamo il caldo infrarosso, la magnetoterapia ed i raggi con l’agopuntura e la moxibustion*, informa la maggiore dottoressa Aliuska Leal, capo dei servizi medici di una grande unità delle FAR.

 

Nell’ospedale di truppe di questa grande unità si trova anche un gruppo basico di lavoro per garantire la preparazione di specialisti in Medicina Generale e Medicina Tradizionale e Naturale.

 

“Tutti i nostri medici, vengano dal Sistema Nazionale di Sanità, dalle FAR o dal MININT, possono scegliere studi di Medicina Tradizionale e Naturale come specializzazione o come corsi singoli”, chiarisce la dottoressa Marlene.

 

Incentivare la ricerca, l’assistenza medica attraverso visite e pronti soccorsi e la capacità dei cadetti dell’Università di Scienze Mediche delle FAR, sono alcune delle priorità che in questi 20 anni di esercizio hanno avuto gli specialisti in Medicina Tradizionale e Naturale dell’istituzione armata.

 

“Attraverso questa specialità si raggiungono risultati molto rapidi. In tre giorni la maggior parte dei pazienti si recuperano dal dolore, senza necessità di aggredire il loro organismo con altre medicine proprie della medicina occidentale, il poter applicare la Medicina Tradizionale e Naturale è una risorsa perché i nostri medici sanno utilizzare entrambe le tecniche. Il recupero è garantito”, conclude il dottor Reymundo.

 

 

* Applicazione del calore in un punto specifico del corpo umano con una specie di sigaro o cilindro (moxa), realizzato da una pianta chiamata artemisia.