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Quel che dovrebbe preoccupare il Parlamento Europeo
 

80 milioni di poveri e 17 milioni di bambini

indigenti, nella già opulenta e vigorosa Europa

 

 

13 marzo 2010 - www.granma.cu

 

 

La già opulenta e vigorosa Europa, con la pretesa d’essere uscita dalla crisi economica che ha colpito tutti i suoi paesi negli ultimi due anni, e che ancora rimuove alcune fondamenta, accumula 80 milioni di poveri.  Le disuguaglianze tra i paesi dell’Unione  Europea (UE) si sono aggravate per la crisi globale, ha rivelato un rapporto dell’ufficio di statistica, Eurostat.

 

Analisti di varie correnti ideologiche ed Organizzazioni non Governative, hanno coinciso che il Vecchio Continente non sarà mai la super potenza che vorrebbe essere, se non cambia questo panorama.

Mentre questa situazione è latente, tradotta in 80 milioni di storie di difficoltà e disperazione -circa il 26% della popolazione totale-  questa regione potrà fare davvero poco nel 2010, proclamato l’Anno Europeo di lotta contro la povertà e l’esclusione sociale, secondo l’estesa analisi elaborata dalla giornalista Cira Rodríguez César, di Prensa Latina.

 

Tutto sembra indicare che sarà un progetto più propagandistico che concreto,  portato avanti dalla Commissione Europea (CE) e dalla presidenza spagnola della Unione Europea (UE), per dare una soluzione ad un problema che danneggia uno ogni sei membri di questa società.

 

Il direttore generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Agricoltura e l’Alimentazione (FAO), Jacques Diouf, ha considerato che la povertà in Europa è frutto di 15 anni di neoliberismo, che ha sommato milioni di persone nella miseria e la disattenzione.

 

A questo vanno sommate l’insicurezza alimentare e l’accelerata perdita dei posti di lavoro, provocate dalla crisi economica globale, per cui il 73% degli europei pensa che la povertà sia una condizione generale nei loro paesi.

 

Per gli esperti i livelli di indigenza in Europa sono impari e molto differenti da quelli delle nazioni in via di sviluppo, ma è  povertà alla fine, con una marcata marginalità e l’esenzione della vita economica, sociale e culturale del continente.

 

In questo triste panorama  sono circa 17 milioni i bambini europei indigenti registrati dal Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia, UNICEF, localizzati soprattutto nel sud del continente: Italia, Grecia, Spagna e la regione dei Balcani.

 

Altre statistiche mostrano che le nazioni più colpite dalle vicissitudini della crisi economica sono Spagna, Grecia e Portogallo, dove l’11% delle persone che lavorano vive al disotto della linea di povertà.