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AFGHANISTAN
 

La NATO ammette la strage di civili

 

13 aprile 2010 - www.granma.cu (ain)

 

La NATO ha ammesso di aver sparato su un autobus a Kandahar, in Afghanistan, uccidendo quattro civili, e ha espresso il suo “profondo rincrescimento” per l’accaduto.

 

Per il presidente afghano Hamid Karzai, che ha condannato l'azione, ''aprire il fuoco su un autobus va contro gli impegni della NATO di proteggere i civili e non si giustifica in alcun modo''.

 

Le truppe dell’Alleanza Atlantica hanno sparato dopo che il pulmino si era avvicinato a una convoglio di militari stranieri nel sud dell'Afghanistan.

 

Le vittime sono morte sul colpo. Tra di loro anche una donna.

 

Questo episodio ha suscitato la rabbia a Kandahar dove circa 200 persone sono scese in strada.

 

“Morte all’America e Pene esemplari per i responsabili”: i manifestanti hanno gridato così la loro rabbia contro la NATO dopo l’ennesimo "errore" di valutazione delle forze della coalizione che ha causato la morte di civili.

 

AFGHANISTAN
 

I soldati della NATO uccidono donne

 

in gravidanza e adolescenti

 

 

6 aprile 2010 - Democracy Now www.granma.cu

 

 

In Afghanistan, le forze guidate dagli Stati Uniti hanno ammesso di aver ucciso due donne in evidente stato di gravidanza e un’adolescente, le tre afgane, durante un raid notturno, il 12 febbraio.

 

Gli investigatori hanno dichiarato al quotidiano londinese The Times che i soldati delle forze speciali statunitensi hanno cercato di nascondere questi delitti. 

 

Le forze Degli USA hanno – si dice – estratto le pallottole dai corpi delle vittime ed hanno lavato le ferite con alcool, prima di mentire ai superiori sui fatti accaduti.

 

Le due donne erano incinte: una aveva dieci figli e l’altra sei.

 

Inizialmente gli ufficiali militari della NATO avevano suggerito di sostenere che queste donne erano state assassinate a pugnalate  o erano morte in qualche altro modo, alcune ore prima della retata.

 

Inoltre – sono altre notizie dall’Afganistan - i soldati tedeschi hanno ucciso accidentalmente sei soldati afghani, sabato 3 aprile.