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Una dichiarazione spuria del

Partito Popolare Europeo

 

26 marzo 2010 - Elson Concepción Pérez www.granma.cu

 

In maniera vergognosa, la Riunione del Partito Popolare Europeo ha adottato una Dichiarazione Anticubana nella quale si vuole dare continuità alla compagna politica e mediatica contro Cuba.

 

Questa volta la destra europea, con il Partito Popolare di Spagna in testa come principale sostenitore ed esecutore di questa offensiva fascista, cerca di questionare e di esigere al nostro paese rispetto per i diritti umani. Il pretesto, stavolta, è la morte di un prigioniero comune convinto ad entrare in uno sciopero della fame attraverso manipolazioni criminali, dalla cui morte oggi tutti traggono profitto.

 

Sarebbe ingenuo non rendersi conto che dopo quest’ennesimo montaggio contro la nazione cubana si nasconde la sempre presente complicità di Washington e dell’estrema destra di Miami, che conta di nuovo sull’appoggio della destra europea, che, in perfetta sinfonia ideologica pretende di cercare a Cuba con il proposito di distruggere il sistema politico e sociale che per decisione sovrana costruisce il nostro popolo.

 

È sconvolgente vedere come partiti e personalità di altri colori politici in Europa si siano lasciati manipolare e siano caduti ciecamente nella logica di una destra malata, la stessa che anni fa li represse, torturò ed assassinò nel loro stesso continente, e che cerca, con la sua nuova facciata, di perpetuare una politica d'ingerenza, militarista e neocolonialista, erede del pensiero fascista del quale Hitler, Mussolini e Franco furono i massimi esponenti.

 

Mancano principi, idee, etica e morale tra le file di quelli che oggi condannano e si arrogano il diritto di chiedere che si usino le risorse politiche e finanziarie dell’Unione Europea per cercare di distruggere la Rivoluzione Cubana, o ciò che chiamano “transizione politica a Cuba”.

 

Risulta chiaro che, date le loro intenzioni, è quasi impercettibile la linea divisoria tra i loro interessi ed obiettivi e la criminale politica del blocco e delle aggressioni dell’imperialismo contro Cuba.

 

È assolutamente immorale, da parte dei leader popolari europei condannare la presunta violazione dei diritti umani a Cuba quando ancora oggi non sono stati capaci di portare in tribunale uno solo dei responsabili dei voli segreti della CIA o dell’illegale aggressione in Iraq.

 

È giusto chiedersi ancora una volta:

 

"Chi giudicherà José María Aznar per aver appoggiato una guerra illegale in Iraq contro la volontà dell’immensa maggioranza del popolo spagnolo e giustificata con bugie già scoperte, che sono costate più di un milione di vittime a questo popolo?"

 

Aggrediscono adesso Cuba con l’ipocrisia di un falso umanismo i massimi responsabili di una crisi economica, finanziaria, ecologica, alimentaria, energetica e politica a livello internazionale, generata dal capitalismo e che mette in pericolo la stessa esistenza della vita umana sul pianeta. Ci condannano quelli che inaspriscono l’odio, la xenofobia, l’esclusione sociale, la precarietà del lavoro, le disuguaglianze sociali, la marginalità e la povertà.

 

I cubani sono coscienti del fatto che quelli che hanno adottato questa bieca condanna sono solo capaci di generare ingiustizie e disprezzo verso il Terzo Mondo, verso le nostre ricche e diverse culture, verso esperienze politiche differenti, come la cubana, mossa da alti valori umanisti e solidari.

 

Per questo speriamo che la cultura politica della quale l’Europa si riempie la bocca prevalga e sia capace di imporsi in questa nuova crociata contro un popolo degno ed eroico, che, nel corso di mezzo secolo ha saputo resistere ai tentativi di metterlo in ginocchio e che oggi, con la fronte ben alta, difende il suo diritto a mantenere l’indipendenza e la sovranità conquistata in quel 1 gennaio del 1959.

 

È per questo diritto umano irrinunciabile che in tutta l’isola, la grande maggioranza dei cubani hanno reiterato con fermezza che non ci sarà forza nel mondo capace di vincere le nostre idee, profonde convinzioni e principi.