HOME SOLIDARIETA'

 

Difendiamo Cuba

 

 24 marzo 2010 - www.granma.cu

 

A proposito della Risoluzione dell’11 marzo del Parlamento Europeo su Cuba, gli intellettuali, accademici e artisti della Rete in Difesa dell’Umanità dichiariamo:

 

• Che condividiamo la sensibilità mostrata dai parlamentari europei per i prigionieri politici. Come loro reclamiamo l’immediata  e incondizionata liberazione di tutti i prigionieri politici, includendo quelli dell’Unione Europea.

 

• Che lamentiamo profondamente come loro la morte del detenuto comune  Orlando Zapata, ma  non ammettiamo che la sua morte -  la prima del genere avvenuta in quasi 40 anni secondo lo stesso Parlamento - sia tergiversata con fini politici molto diversi e contrari a quelli della difesa dei diritti umani.

 

• Che incitare le istituzioni europee perchè appoggino senza condizioni e stimolino senza riserve l’inizio di un processo pacifico di transizione politica verso una democrazia pluri-partitica in Cuba, non solo è un’ingerenza  che respingiamo in virtù del nostro impegno con i principi di non intervento e autodeterminazione dei popoli – difesi anche dalle Nazioni Unite - e con quelli contro il colonialismo, che  suppone un modello unico di democrazia  che inoltre si rivela sempre più insufficiente e discutibile. La ricerca e l’approfondimento della democrazia suppone che si trascendano i livelli formali, reinventando nuove forme autenticamente rappresentative che non sono necessariamente  legate al pluri partitismo che, come si sa bene, copre di frequente il fatto che le decisioni sui grandi problemi siano prese unilateralmente da piccoli gruppi d’interesse con immensi poteri, al disopra del regime dei partiti.

 

• Che pretendere di giustificare  un’intromissione nei temi  politici
 interni del popolo cubano,
manipolando mediaticamente il caso di Orlando Zapata, delinquente comune ed in nessuna maniera prigioniero politico, coincide con le politiche contro insorgenti che sono state applicate in America Latina per detenere o distorcere i processi di trasformazione emancipatrice che sono in corso, e si somma al criminale blocco a cui è sottoposto il popolo cubano, per il semplice fatto di non accettare imposizioni e difendere il loro diritto di decidere il proprio destino con dignità e indipendenza

 

• Che condividiamo la preoccupazione mostrata dai parlamentari sul rispetto dei diritti umani in Cuba e la estendiamo al mondo nella sua totalità. Cosi come preoccupa il caso del delinquente morto - in 40 anni non è esistito nessun precedente simile – li invitiamo ad esigere la fine dell’occupazione di Gaza e la vessazione del popolo palestinese, che ha provocato non una, ma mille morti; la fine dell’intervento in  Iraq ed in  Afghanistan, che semina morte e terrore nei popoli e nelle città; la fine dei bombardamenti in questi luoghi, con l’argomento di difendere la democrazia; la fine dell’occupazione di Haiti; la chiusura della prigione di Guantánamo e la consegna di questo territorio a Cuba; la restituzione delle Isole Malvine all’Argentina e ovviamente la fine di un blocco che viola  i diritti umani del popolo cubano e che può porre in dubbio la qualità morale di chi esige un trattamento umano per un delinquente comune, quando lo nega ad un popolo intero.

 

• L’aggressione  economica e mediatica a cui è sottoposta Cuba, anche prima della morte del delinquente comune Orlando Zapata, costituisce un attentato contro i diritti  umani e politici di un popolo che ha deciso di percorrere una strada differente.

 

Esigiamo rispetto per i processi interni del popolo cubano, per definire ed esercitare la sua democrazia, in conseguenza con i principi universali di non intervento,  accordati dalle Nazioni Unite.

 

Rete in difesa dell’Umanità

 

Inarrestabile solidarietà con

Cuba e la sua Rivoluzione

 

16 aprile 2010- www.granma.cu (pl)

 

La scrittrice e membro della Rete delle Reti in Difesa dell'Umanità -Capitolo del Brasile, Marilia Guimaraes, ha reso noto che sono già più di 20000 adesioni al recente messaggio d’appoggio alla Rivoluzione cubana.

 

Marilia Guimaraes ha riferito a Prensa Latina che nel sito www.youtube.com/watch hanno già inviato le loro firme di approvazione del testo  più di 18 mila persone da tutto il mondo. Più di 2000 l'hanno fatto attraverso la posta elettronica di organizzazioni sociali, twitter, blog personali o con quella del capitolo Brasile della Rete delle Reti, in Difesa dell'Umanità. 

 

La scrittrice brasiliana ha definito un successo questo numero di adesioni raggiunto in poco più di una settimana, ed ha sottolineato che giungeranno sicuramente molte altre firme, perché sono milioni coloro che difendono la Rivoluzione cubana nel mondo e si oppongono all'attuale campagna di diffamazione, manipolazione  e menzogne orchestrata negli Stati Uniti ed in Europa. 

 

Il 2 aprile scorso, decine di brasiliani hanno diffuso un messaggio di solidarietà con la Rivoluzione cubana come risposta ad un gruppo di intellettuali che ha inviato un testo critico agli artisti cubani, sostenendo che costoro sono sottoposti agli ordini del governo e che il popolo cubano non ha una Costituzione. 

 

Firmato, tra i tanti, dal famoso architetto Oscar Niemeyer, dal sociologo Theotonio dos Santi, e da Marilia Guimaraes, il messaggio ribadisce il loro sostegno al popolo cubano, che ha il coraggio di scrivere la sua storia, da cinquant’anni, con orgoglio e dignità, difendendo la sovranità dell’Isola a testa alta.

 

La verità è con la Rivoluzione

cubana e vincerà

 

9 aprile 2010- www.resistenze.org di José Esteves – da Cuba debate

 

ICAP - Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli

 

José, fratello mio, certo che con molto onore e senso di giustizia sottoscrivo la Dichiarazione in Difesa di Cuba contro l'ipocrita e cinica campagna degli yankee e della Unione Europea. Con quale forza morale questi saccheggiatori dell'umanità possono parlare di diritti umani? Devono essere più che cinici quelli che all'improvviso e in modo concertato sostengono di essere preoccupati per l'individuo del “digiuno”, quando a loro non è mai importato della morte per fame di migliaia di bambini che vorrebbero sì avere qualcosa da mangiare.

 

Questo signore del “digiuno” - che mi pare di aver capito sia nero e, si dice, psicologo (essendo quindi un risultato della Rivoluzione) - non sa come trattavano la sua razza quelli che oggi dicono di preoccuparsi per la sua salute. Mi ha sorpreso il fatto che sia psicologo perché ho vissuto nella Cuba di Prío  Socarrás e del sanguinario Batista e non ho mai saputo di un nero psicologo. Ricordo che quando le mafie legali e illegali predominavano a Cuba c'erano club nei quali era proibito far entrare le persone nere e c'erano posti ai quali non era loro permesso nemmeno di avvicinarsi, come la casa dei Dupont.

 

Proprio quelli che organizzavano quei club erano della stessa mentalità di quelli che oggi dicono preoccuparsi per la salute del “digiunante”. Ricordo anche la povertà di mio fratello, il nero Saturnino, che lavorava con me aggiustando strade a La Habana.

 

Dato che questo “digiunante” è della nobile razza nera, vorrei suggerirgli che faccia un “digiuno” per la scarcerazione di un gruppo di fratelli neri del Black Liberation Army (Esercito di Liberazione della Razza Nera) e dei Black Panthers (Pantere Nere), i quali sono da 35 anni imprigionati in prigioni yankee per aver lottato per i diritti della loro razza.

Qui invio i loro nomi:

 

Abdullah Majad

Sekou Odinga

Dr. Mutulu Shakur

Jalil Muntaquim

Robert Seth Hayes

Sundiata Acoli

 

Sono imprigionati, anche loro da trent’anni, il compagno Herman Bell e il leader spirituale degli indigeni americani (gli originari) Leonard Peltier, oltre al portoricano Carlos Alberto Torres e Óscar López Rivera.

 

Inoltre, può aggiungere al suo “digiuno” il ricordo dei quattro compagni del Black Liberation Army che morirono durante il loro incarceramento:

 

Kuwasi Balagoon,

Bashir

Hameed, Albert

Nuh Washington,

Teddy Jah Heath.

 

E nel suo digiuno può ricordare anche il fratello giornalista nero Mumia Abu-Jamal, che da anni si trova nel braccio della morte condannato alla pena capitale.

 

Ovviamente, la stampa imperialista e gli oligarchi non tratteranno questo argomento e, come diciamo nei nostri paesi, “chiuderanno un occhio”; taceranno, come tacciono l'ingiustizia contro nostri cinque fratelli antiterroristi cubani, come hanno taciuto la violenza sulla bambina colombiana da parte della soldatesca yankee in Colombia, come non hanno detto nulla della marcia delle donne haitiane per protesta per gli abusi commessi contro di loro - comprese gli stupri - da parte della soldatesca yankee. Bene… sono neri e vestono il vestito della povertà.

 

La verità è con la Rivoluzione Cubana e vincerà. I commedianti cadranno nella loro stessa trappola.

 

Bene, fratello mio José, avevo incominciato a scriverti queste righe circa tre giorni fa, ma si è ammalato mio suocero e tu sai cosa succede con la questione della salute a Puerto Rico. La prima cosa che ti domandano non è che cosa ti fa male, ma come li pagherai e continuano così.

 

Non ti puoi immaginare quante persone muoiono perché non possono pagare.

 

¡Pa’ lante siempre! Sempre avanti!

 

Con un forte abbraccio caraibico

 

Rafael Cancel Miranda*

* Rafael Cancel Miranda è un famoso lottatore indipendentista portoricano

 

 

 

Premio Nobel della Pace denuncia

la campagna contro Cuba

 

6 aprile 2010 - Pedro de la Hoz www.granma.cu

 

L’argentino Adolfo Pérez Esquivel, Premio Nobel della Pace, ha firmato l’iniziativa dei capitoli messicano e brasiliano della Rete in Difesa dell’Umanità che difende il popolo cubano, bersaglio di una campagna mediatica sferrata dagli Stati uUniti e dall’Europa.

 

Noto internazionalmente nel mondo per il suo lavoro nel settore dei diritti umani, Pérez Esquivel ha denunciato che "i mezzi di comunicazione, che non comunicano, cercano d’imporre una visione condizionata e ristretta, in accordo ai loro interessi politici, e non accennano nemmeno alla solidarietà di Cuba verso i popoli più necessitati, tra i quali Haiti e alle conquiste del popolo cubano, o al blocco infame degli Stati Uniti.

 

L’appello “In difesa di Cuba”, è stato firmato anche dal prestigioso giurista nordamericano e organizzatore di incontri artistici, Bill Martínez, che negli ultimi anni ha guidato un programma per la normalizzazione delle relazioni culturali tra gli Stati Uniti e Cuba, ostacolate dalla politica ostile di Washington verso l’Isola.

 

Una marea solidale incontenibile

 

2 aprile 2010 - Pedro de la Hoz www.granma.cu

 

Al di sopra del assedio mediatico che si vorrebbe imporre all’Isola, l’appello In difesa di Cuba, iniziativa di prestigiosi intellettuali messicani che circola da una settimana, per denunciare la congiura della destra internazionale e  del Parlamento Europeo, ha sommato nelle ultime ore nuove e forti adesioni,  come quella dell’economista egiziano Samir Amin, uno dei più rinomati pensatori della scena contemporanea, e quella del Consiglio Mondiale della Pace.

 

Tra i saggi di maggior diffusione scritti da Amin ci sono L’egemonismo degli Stati Uniti e la scomparsa del progetto europeo (del 2001), e Uscire dalla crisi del capitalismo o uscire dal capitalismo in crisi del 2009. Nello stesso tempo la segreteria del consiglio mondiale della pace, dalla Grecia, ha firmato il documento ed ha sottolineato che la risoluzione del parlamento europeo è immorale e piena di motivazioni politiche inoltre prova il ruolo dell' Unione Europea e le sue interferenze nelle questioni interne di altri paesi.

 

Più di 400 intellettuali, attivisti sociali e promotori culturali peruviani hanno espresso la loro adesione come per confermare il corso di una incontenibile marea solidaria.

 

Un Premio Nobel per la Fisica

critica la campagna anticubana

Noti poeti dell’America Latina e dei Caraibi si uniscono all’appello In difesa di Cuba. Ripercussioni in Spagna

 

 30 marzo 2010 - Pedro de la Hoz www.granma.cu

 

Lo scientifico russo Zhores Alfiorov, Premio Nobel per la Fisica 2000, ha aspramente criticato la recente campagna anti-cubana orchestrata dalla destra internazionale, ed ha reclamato il rispetto per le decisioni sovrane del governo dell’isola caraibica.

 

Lo ha fatto a Mosca, durante un incontro alla Duma, nel quale si è analizzata la cooperazione scientifica tra Cuba e la Russia.

 

Tanto Alfiorov, noto per le sue innovazioni nei semiconduttori di alta velocità, quanto Iván Mélnikov, vicepresidente della Duma, hanno sottoscritto l’appello In difesa di Cuba, promosso dalla puntata messicana on line In Difesa dell’Umanità.

 

Hanno anche aderito al documento, che rifiuta i piani d'ingerenza del Parlamento Europeo, il colombiano Fernando Rendón, fondatore del Festival Internazionale di Poesia di Medellin, il narratore e poeta ecuadoriano Raúl Pérez Torres, Premio Casa de las Americas, e il saggista giamaicano Keith Ellis, invitato speciale al Colloquio e Festival di Musica e Poesia Nicolás Guillén, che si è da poco inaugurato a L’Avana.

 

In Spagna, dove i grandi media si sono allineati alla campagna anticubana, hanno risposto all’appello 1576 intellettuali, attivisti, accademici ed organizzazioni solidarie.

 

Prominenti intellettuali ed artisti in difesa di Cuba

• Alzano le loro voci contro l’infamante campagna mediatica l’architetto Oscar Niemeyer, il diplomatico e sacredote Migul D’Escoto, il filosofo Istvan Meszaros e vari famosi della musica • Organizzazioni di solidarietà asiatiche rifiutano l’ingerenza dei parlamenti europei

 

 26 marzo 2010 - Pedro de la Hoz www.granma.cu

 

La campagna mediatica scatenata in questi giorni contro Cuba ha trovato una risposta contundente da parte di prominenti intellettuali ed artisti che esigono il rispetto alla sovranità dell’Isola e la verità circa i fatti manipolati e distorti da quelli che pretendono che la nazione caraibica retroceda nella storia, come nel caso del Parlamento Europeo.

 

Tra le più recenti adesioni alla dichiarazione “In difesa di Cuba”, iniziativa del capitolo messicano della rete “In difesa dell’Umanità”, si trova quello del brasiliano Oscar Niemeyer, figura chiave dell’architettura mondiale del passato secolo, il diplomatico e sacerdote nicaraguense Miguel D’Escoto, ex presidente dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il filosofo ungherese Istvan Meszaro, l’indipendentista portorichegno Rafael Cancel Miranda e lo scrittore spagnolo Juan Madrid.

 

Un gruppo di famosi musicisti che hanno fatto storia con le loro canzoni si trovano d’accordo nel qualificare l’intromissione europea “non solo come un atto d’ingerenza, che rifiutiamo in virtù del nostro impegno in difesa del principio di non intervento e di autodeterminazione dei popoli”, ma come imposizione di “un modello unico di democrazia che, in realtà, si mostra sempre più insufficiente e questionabile”.

 

Tra gli artisti figurano l’uruguayano Daniel Viglietti, il dominicano Víctor Víctor, il nicaraguense Luis Enrique Mejía Godoy, i portorrichegni Roy Brown e Danny Rivera, gli argentini Víctor Heredia e Raly Barrionuevo ed il paraguaiano Ricardo Flecha.

 

Lucide ed oneste voci degli Stati Uniti – il politologo Michael Parenti, il cineasta Saul Landau, l’antropologo James Early e il saggista di origine italiana Piero Gleijeses, oltre al popolare attore Danny Glover – sottoscrivono la dichiarazione che denuncia che “l’aggressione economica e mediatica per la quale sta passando Cuba costituisce un attentato ai diritti umani e politici di un popolo che ha deciso di percorrere un cammino differente”.

 

La stessa opinione è stata espressa dal cineasta boliviano Jorge Sanjinés, dal collega messicano Jorge Fons, il saggista argentino Vicente Battista, e Jaime Losada.

 

In difesa di Cuba si sono anche pronunciati 197 rappresentanti di 20 paesi dell’Asia e del Pacifico in un incontro di solidarietà effettuato a Vientane, la capitale del Laos. Tra gli assistenti si trovavano ministri e deputati di dieci nazioni che hanno argomentato le ragioni di Cuba per costruire una società giusta ed umana.