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Il Movimento Argentino di Solidarietà

condanna la campagna contro Cuba

 

 19 aprile 2010 - www.granma.cu

 

Il Movimento Argentino di Solidarietà con Cuba condanna la feroce campagna mediatica contro l’Isola, luogo dove tutti godono di diritti che nei paesi capitalisti sono un sogno per la maggioranza dei cittadini.

 

Gli attacchi sferrati contro Cuba negli ultimi due mesi con il pretesto di presunte violazioni dei diritti umani sono menzogne enormi come l’Aconcagua sulla cui cima sventolano le bandiere della libertà per i Cinque, ha segnalato l’organizzazione.

 

In un comunicato diffuso e firmato dal coordinamento nazionale, MASCUBA ha puntualizzato che l’intervento del Parlamento Europeo e del presidente nordamericano, Barack Obama, ha chiarito il senso politico dell’ attacco.

 

Il testo ricorda all’inquilino della Casa Bianca che Cuba non è più la neocolonia che era fino al 1950, dove Washington governava per mezzo della dittatura di  Fulgencio Batista.

 

“Cuba è libera e sovrana; né gli USA, né altri possono darle ordini su quello che deve fare”, sostiene il documento e sottolinea che “Nella Patria di José Martí non esiste la repressione e non ci sono prigionieri politici. In Cuba impera un’ampia democrazia per 11 milioni di cittadini”.

 

Ovviamente ci sono restrizioni e anche le prigioni per i mercenari al servizio dell’imperialismo, che commettono delitti e violano le leggi del paese”, spiega ancora il comunicato.

 

La dichiarazione di MASCUBA reitera che i diritti di base di tutti i cubani sono assicurati dal Governo rivoluzionario, e che Cuba fa quello che può per condividere queste conquiste con altri paesi, e nomina la Scuola Latinoamericana di Medicina (ELAM), l’Operazione Miracolo, che opera gratuitamente agli occhi  persone di tutto il mondo con scarse entrate, ed il programma “Io sì che posso”, che ha liberato dall’analfabetismo milioni di persone.

 

Inoltre esalta gli aiuti umanitari offerti da Cuba dopo i terremoti in Pakistan, Haiti ed in Cile, tra le tante missioni solidali.

 

Il messaggio reclama risposte dal governo di Obama: quando chiuderà il carcere illegale di Guantanamo o metterà in libertà i Cinque antiterroristi cubani, detenuti negli USA dal 1998 con false accuse di spionaggio?

 

Inoltre domanda quando gli Stati Uniti chiuderanno le loro 872 basi militari all’estero e quando eliminerà l’illegale e criminale blocco di mezzo secolo imposto a Cuba, e respinto in 18 votazioni consecutive nell’Assemblea Generale della ONU.