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Riunione di annessionisti nel

 

covo di Washington a L’Avana

 

 

23 febbraio 2010 - www.granma.cu

 

Ancora una volta un gruppetto di annessionisti cubani è stato convocato ed anche trasportato nell’Ufficio d’Interesse degli USA, la SINA, a L’Avana, con il proposito di conversare con i loro storici padroni di Washington ed analizzare come  sviluppare la sovversione interna nell’Isola.

 

Stavolta i mercenari al servizio della Casa Bianca sono stati citati da Craig Kelly, vicesegretario di Stato aggiunto per i Temi dell’ Emisfero Occidentale, che ha presieduto la delegazione del suo paese nelle conversazioni migratorie Stati Uniti - Cuba, appena svolte nella capitale cubana.

 

È notevole che nella riunione sovversiva organizzata nella sede della SINA erano presenti gli stessi annessionisti che in questa delegazione diplomatica parteciparono pochi anni fa ad una farsa di votazione, in occasione delle elezioni nordamericane nelle quali appoggiarono l’allora candidato repubblicano George W. Bush.

 

All’incontro anticubano hanno partecipato gli stessi controrivoluzionari che non solo ricevono finanziamenti e regalie con i fondi milionari che Washington usa per cercare d’abbattere la Rivoluzione nell’Isola da 50 anni, ma li ricevono anche da altri alleati europei degli USA, ugualmente impegnati e con lo stesso  desiderio, fallito in partenza.

 

Che sia  W.Bush o Barack Obama sulla sedia presidenziale, il problema di questi individui senza prestigio, detti dissidenti, è essere sempre presenti nella SINA quando li chiamano, per far sì che i loro portafogli siano sempre pieni, pur con la guerra sporca che gli USA sferrano contro il loro paese.

 

Eredi di una minoranza annessionista che nella storia di Cuba ha sempre servito le pretese degli USA d’impadronirsi dell’Isola, i mercenaria hanno detto e ripetono come pappagalli: “Non crediamo che il governo della nazione dei Caraibi risponda positivamente ai gesti di Obama, e non è nemmeno disposto  a lavorare per la normalizzazione delle relazioni tra i due Stati”. 

 

Ovviamente non possono dire cose diverse, dato che in quel caso finirebbe l’affare della controrivoluzione di cui vivono da molti anni. mentre Washington mantiene intatto l’illegale e crudele blocco economico, commerciale e finanziario imposto a Cuba dal 1959.

 

A questi mercenari non interessa per niente l’effetto di questo assedio imposto al loro paese, che Cuba vive serie difficoltà per ottenere medicinali vitali per bambini e anziani malati, che debba pagare prezzi più alti delle altre nazioni per comprare alimenti da dividere equamente tra la popolazione, oltre ad altri prodotti e tecnologie vitali  per il suo sviluppo...

 

Il portafoglio è la sola cosa che importa a simili “personaggi”, anche se, come i loro predecessori annessionista, dovranno vivere eternamente sottomessi a Washington.