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Miami: covo di assassini

 

 

 

5 marzo 2010 - www.cubadebate.cu

 

 

I media annunciano che uno degli assassini del massacro di 16 giovani prigionieri politici, il 22 agosto 1972, nella base navale di Trelew, nella Patagonia argentina, è stato arrestato e rilasciato su cauzione, a Miami, tradizionale storico covo di assassini sfuggiti alla giustizia di diversi paesi della regione.

 

Li coabitano terroristi anticubani, torturatori haitiani dei più diversi colpi di stato militari, contras venezuelani, paramilitari colombiani ed altri fuggitivi, che hanno ricevuto rifugio.


Si tratta dell'allora Tenente di corvetta,
Roberto Guillermo Bravo, ufficiale superiore presente agli atti criminali diretti dal Capitano di corvetta Luis Emilio Sosa, anch'egli rifugiato per qualche tempo, a Miami.


I giovani argentini furono massacrati dopo un tentativo di fuga, durante il governo del generale Alejandro Agustín Lanusse.

 

Oggi si rivelano i nessi dei delinquenti anticubani con questo assassino, reclamato dalle autorità argentine per essere processato per crimini contro l'umanità. Un criminale che viene rilasciato dalle autorità statunitensi su cauzione quando, dal 1983, é richiesto per essere giudicato per le atrocità commesse.

 

Questi crimini non si prescrivono e gli Stati Uniti sono firmatari di convenzioni e leggi internazionali, che lo dovrebbero costringere a detenere ed estradare delinquenti di questo tipo, che possono sfuggire per continuare a rimanere impuniti.

 

I provati collegamenti dei  terroristi anti-cubani con i criminali argentini hanno sono di lunga data, ancor prima del 24 marzo 1976, quando si verificò il colpo di stato militare in Argentina, che darà il via agli otto terribili anni della dittatura militare in quel paese.


Questi nessi aumentato e si consolidano nel quadro dell'
Operazione Condor, quando decine di controrivoluzionari d'origine cubana hanno agito come sicari per le operazioni ordite, da parte dei governi militari coinvolti, per sterminare i loro oppositori politici.

 

Anticubani, agenti della CIA nella DISIP del Venezuela, presero parte a questa Operazione, come Rafael Rivas Vázquez Galdos, Ricardo Morales Navarrete, José Vázquez Blanco ed altri.
 

Luis Posada Carriles, sempre agente della CIA e incaricato di un apparato d'investigazione parallelo e con forti legami nella DISIP, inviò il terrorista Rolando Otero Hernandez, che si faceva chiamare Condor, ai golpisti cileni, che già contavano sull'esperienza di assassini come Orlando Bosch e Guillermo Novo Sampol, arruolati nella DINA da prima dell'11 settembre 1973.

 

Il Generale di divisione  argentino Thomas Sánchez de Bustamante, in un periplo dell'Indocina per acquisire esperienza in repressione, durante la sua presenza in Vietnam cercò uno specialista in interrogatori che ottenesse informazioni, senza far morire l'interrogato finché fosse utile.


Lì la CIA gli consigliò uno dei suoi agenti d'oro, l'anti-cubano Félix Ismael Rodríguez Mendigutía, che serviva nell' aggressione contro il popolo vietnamita, insieme ad altri mercenari nati a Cuba e residenti negli Stati Uniti, che avevano aderito a questa guerra infame.
 

Con le migliori raccomandazioni e un curriculum repressivo ricco di operazioni svolte, Rodríguez Mendigutía, fu trasferito dall'Agenzia a Buenos Aires, come consulente di Sanchez de Bustamante, accanto al quale stette nei due anni, tra il 1971 e il 1973, proprio quando si produsse il detto Massacro di Trelew.
 

Questo stesso generale argentino diresse la repressione contro la folla che si raccolse nell'aeroporto Ezeiza, nella capitale argentina il 17 novembre 1972, per ricevere il generale Juan Domingo Peron, che ritornava nel paese, dopo lunghi anni di esilio.
 

I legami tra i terroristi anticubani ed i repressori argentini sono ripetutamente provati dalla storia; molti di essi convivono ancora nella loro tana a Miami.

 

 

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Liberato a Miami un assassino

 

di 16 prigionieri politici

 

 

 

 

5 marzo 2010 - JEAN-GUY ALLARD www.granma.cubaweb.cu

 

 

 

Uno dei peggiori assassini argentini dell'Operazione Condor, ricercato nel suo paese per l'assassinio di 16 prigionieri politici é stato rilasciato su cauzione, martedì 2 marzo, a Miami dal giudice Robert Dube, sospettato di collusione con la mafia cubano-americana di Miami .
 

Nella città mafiosa in cui Luis Posada Carriles, come molti altri terroristi, hanno trovato un rifugio sicuro, il Tenente della Marina Militare (r) Roberto Guillermo Bravo, torturatore ed assassino, che sparò il colpo di grazia alle 16 vittime di ciò che è noto come il Massacro di Trelew, 22 agosto 1972, è diventato un prospero uomo d'affari che vende i suoi servizi all'esercito USA e contribuisce ai fondi della campagna del Partito di Ileana Ros-Lehtinen e di Diaz-Balart.

 

Mentre la stampa mafiosa di Miami moltiplica i titoli diffamanti su Cuba e Venezuela, ha omesso, per diversi giorni, la notizia dell'arresto di Bravo, avvenuto giovedì 25 febbraio.

Se è ignorato dalla stampa USA, in Argentina, dove si stanno riaprendo le cause di tutti i genocidi, il caso di Roberto Guillermo Bravo, in particolare, è estremamente importante per il significato politico che aveva a suo tempo e fino ad oggi.

Nell'agosto 1972, furono giustiziati 16 prigionieri politici nella Base Almirante Zar e l'ex militare fu, in seguito, denunciato da tre superstiti al massacro, che lo identificarono come colui che diede il colpo di grazia alle vittime. La cattura del serial killer, Bravo, è stata richiesta, due anni fa, dal giudice federale argentino Hugo Sastre senza che gli Stati Uniti -  informati della sua presenza nel suo territorio -  vedessero la necessità di procedere al suo arresto. Infine, grazie alla persistenza delle autorità argentine, il criminale è stato arrestato.
 

Come nel caso di Posada, il sistema giudiziario del Paese che predica agli altri i diritti umani, ha iniziato le procedure che porteranno, senza dubbio, dove più gli converrà.
 

Bravo ha ottenuto il suo rilascio su cauzione di 1,2 milioni di $ e dovrà comparire, il 2 aprile, per ordine del giudice federale Robert Dube, noto per i suoi legami con la fauna mafiosa cubano americana. Questi è lo stesso magistrato che ha gestito gran parte del caso della valigia con 800000 $ che George W. Bush usò per cercare d'infangare il governo argentino e il presidente del Venezuela, Hugo Chávez.

 

Il processo giudiziario di Bravo ora si svilupperà al ritmo e con i risultati che saranno determinati dalla quantità di denaro che l'imputato investirà.

Bravo è diventato cittadino degli Stati Uniti nel 1987 sotto la presidenza dell'estremista di destra Ronald Reagan, senza il minimo problema, nonostante fosse stato denunciato,in Argentina, per i suoi crimini. Non si conosce il grado di coinvolgimento dei militari argentini con l'intelligence USA, né come si sia permesso, a Bravo, di acquistare la nazionalità statunitense e sviluppare un fiorente business con, niente di meno, che il Pentagono.

Ma é noto che dopo il massacro di Trelew Bravo ha vissuto nascosto nella base navale di Puerto Belgrano e poi Aggregato Navale a Washington, da dove ha ottenuto i documenti che gli hanno permesso di vivere a Miami.
 

L'Operazione Condor ed il Piano Condor di sterminio dei gruppi di sinistra in America Latina si sviluppò sotto la guida della CIA, che, tra l'altro, giunse a fornire istruttori-torturatori ai militari argentini.
 

I legami esistenti tra la mafia terrorista di Miami ed il Piano Condor sono stati oggetto di un'ampia indagine del giornalista nord americano John Dinges, “Gli anni del Condor” (The Condor Years), pubblicata nel 2004, e nel quale si stabilisce la complicità di vari membri della mafia di Miami.

E'il giornale argentino Pagina/12 che, il 19 febbraio 2008, dopo il provvedimento di detenzione, ha informato, per la prima volta, che "Ñato" Bravo viveva a Miami, dove gestisce,
con profitti milionari la RGB Group Inc., una società di servizi medici per le forze militari USA.

Dopo tale denuncia, l’aggiunto giuridico dell'ambasciata degli Stati Uniti ha formulato delle richieste, ma ciò nonostante si é ottenuta la domanda di estradizione che é stata presentata al Dipartimento di Stato lo scorso 15 luglio.

Secondo Pagina/12, il 20 gennaio s’inviarono a Miami le impronte digitali del torturatore, su richiesta di un giudice, ed è stato solo una settimana fa che il giudice ha ordinato l'arresto di chi finì i 16 prigionieri politici di Trelew (
1450 miglia a sud di Buenos Aires).

Il processo di estradizione potrebbe durare diversi mesi, anche anni, poiché Bravo usa come difesa la sua cittadinanza nordamericana benché acquisita illegalmente.

Tuttavia, in Argentina, il giudizio orale di sei accusati del crimine, da parte della Tribunale Federale Orale di Comodoro Rivadavia, si terrà in aprile nel Teatro Verdi di Trelew. I tempi dell’arresto e il labirinto dei procedimenti giuridici USA eviteranno, senza dubbio, a Bravo di essere presente.


FINI’ I 16 DETENUTI

CHE MISE AL MURO


Pagina/12  informa che grazie ai sopravvissuti, il caso criminale del tenente Bravo è ben documentato. Il periodico segnala come applicasse maltrattamenti ai prigionieri, simili a quelli assunti 30 anni più tardi nella base USA di
Guantanamo (territorio illegalmente occupato).

Nelle giornate fredde, Bravo, faceva denudare i prigionieri, uomini e donne, e li costringeva a stare faccia in giù o spalle al pavimento per un lungo periodo.

Il giorno della strage, Bravo era a capo del posto di guardia.

L'inchiesta del giornale ha rivelato che abita vicino a Miami in una casa del valore di 750000 $.

L’impresa di Bravo, RGB Group, vende "servizi high-tech" al Pentagono dal 1998. Essa inoltre ha tra i suoi clienti la "Homeland Security", il Dipartimento  di Sicurezza Interna USA.

Il "Ñato" Bravo in varie occasioni ha contribuito ai fondi della campagna del Partito Repubblicano, dove ha la sua rete di complicità.

E 'noto che gli Stati Uniti, il paese che predica i diritti umani ai paesi che si oppongono alla sua politica egemonica, è il santuario privilegiato di una
grande colonia di terroristi, torturatori, sbirri, presidenti assassini.

Washington ospita Luis Posada Carriles e Orlando Bosch, autori rei confessi della distruzione in volo di un aereo civile cubano, nel 1976, in cui persero la vita 73 persone, mentre tiene sequestrati
Cinque cubani arrestati per combattere il terrorismo attuato da questi assassini.