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IL TRADUTTORE SI SCUSA PER GLI ERRORI

 

Vittime e carnefici

Prima e dopo il sabotaggio

 

del CU 455 alle Barbados

 

 

6 ottobre 2010 -  J.L.Mendez Mendez www.cubadebate.cu

 

 

Il 6 ottobre si ricorderà il 34esimo anniversario del sabotaggio dell'aereo civile cubano che,  obiettivo di un atto terroristico, precipitò in mare quel giorno  del 1976 vicino alla costa delle Barbados uccidendo le 73 persone a bordo.

 

I mandanti di questo brutale fatto Orlando Bosch e Luis Posada Carriles, rimangono impuniti; difesi dalle successive amministrazioni degli Stati Uniti. Essi soggiornano, in piena libertà, nella città di Miami.

 

Il terrorista internazionale Orlando Bosch concepì un tale tipo di atto di terrore per attrarre, secondo il suo pensiero criminale, l'attenzione sulle sue aggressioni contro Cuba.

 

Nelle conversazioni con i suoi seguaci ricordò come nella città di Santa Clara, dove esercitò come pediatra, aveva messo una bomba in un negozio di scarpe. Le scarpe volavano in aria come conseguenza dell'effetto esplosivo, anche se soddisfatto di quella violenza rifletteva che queste piccole azioni non fossero sufficienti, erano necessari atti di maggior importanza di più effetto propagandistico.

 

Con questa convinzione l’abbattimento di aerei in volo fu un obiettivo a lungo elaborato e testato  da questo terrorista e dai suoi sicari, nella decade degli anni settanta. Il terrorismo cercava di compiere un atto di terrore che avesse trascendenza, che non si potesse minimizzare, che richiamasse l'attenzione verso il suo proposito di rovesciare, attraverso il terrore, la Rivoluzione; era un paradosso per un medico di bambini diventare un assassino della peggior specie.

 

Questo delinquente comune è oltre che un dichiarato e riconosciuto terrorista internazionale, è un fanatico, estremista, che confina nel patologico, che si constata nella sua lunga storia di violenza e di attività criminali.

 

Uno studio del suo profilo criminale mostra notevoli caratteristiche di erostratismo, concepito come la ricerca della fama e della celebrità attraverso il crimine. Un forte bisogno di riconoscimento derivato dalla sua frustata presunta leadership, a Cuba, all’epoca studentesca e lavorativa.

 

Così é manifestato quando fece esplodere oltre ottanta bombe all'interno degli Stati Uniti, in due anni tra il 1967 e il 1968; la sua notoria tendenza all’ assassinio di Fidel Castro e l'ossessione di far esplodere aerei in pieno  volo. E’ - come hanno detto le autorità statunitensi che hanno valutato la sua ammissione negli Stati Uniti -  un criminale che usa la violenza nella sua azione omicida per la ricerca di gloria e fama, il suo scopo è quello di diventare un personaggio mitico, anche se per questo deve coinvolgere e vittimizzare persone estranee ai suoi perversi piani.

 

Questi sogni tenebrosi lo guidarono, nel 1968, quando fondò il gruppo terrorista Potere Cubano e fece esplodere bombe in diverse città degli Stati Uniti; li profilò mentre era in prigione nel carcere di massima sicurezza di Marion, Illinois, poi quando negoziò, durante l'amministrazione di Richard Nixon, per essere rilasciato in cambio di lasciare il paese per continuare  ad esercitare il terrorismo contro Cuba e altri paesi.

 

Il documento segreto dell'FBI, declassificato e datato 1 novembre 1976, dove si esaminano gli antecedenti del sabotaggio all’aereo cubano alle Barbados, afferma che Azione Cubana tentò un attacco dinamitardo alla compagnia aerea  Bahamas Air all’aeroporto internazionale di  Miami il 27 settembre 1975. Come è noto Azione Cubana era il nome dato da Orlando Bosch, alla sua organizzazione, quando fuggì dagli Stati Uniti, per operare in America Latina, poi mutato nel Coordinamento delle Organizzazioni Rivoluzionarie Unite, CORU .

 

Il 30 novembre 1975, una terrificante notizia apparve sul settimanale Ultima Hora, di New York, dove fu divulgato un comunicato sotto lo pseudonimo di Ernesto dell’organizzazione chiamata Potere Cubano-76. Il testo rivendicava di aver collocato due bombe a tempo in un aereo della compagnia aerea Bahamas Air  di ritorno da Nassau agli Stati Uniti. Per fortuna i manufatti portatori di morte erano stati trovati e disattivati minuti prima che la nave fosse avvicinata da sessantadue persone,  per lo più nord americani, che si stavano preparando per tornare a Miami. Funzionari della compagnia aerea confermarono che l'esplosivo era stato disposto in modo che esplodesse al momento in cui l'aereo fosse in pieno volo. Secondo Ernesto, l’azione era per protestare  contro il governo delle Bahamas per la sospensione del permesso ai pescatori cubani della Florida dediti alla pesca delle aragoste. La motivazione manifestata dimostra la demenza del terrorista.

 

Appunti documentali esistenti negli archivi delle agenzie nord americane specializzate nella lotta contro il terrorismo interno mostravano che il nome di Ernesto era il modo di identificarsi di Bosch nei suoi comunicati, per accreditarsi atti violenti e che Potere Cubano-76, era una versione aggiornata della banda che sotto la sua leadership, colpì con  atti di terrore diversi stati nordamericani negli anni sessanta.

 

Esisteva un rapporto diretto e dimostrato tra l’Ernesto firmante il comunicato, con Orlando Bosch e l'organizzazione che lo rivendicò;  in ogni caso questo fu solo una macabra anteprima di ciò che sarebbe accaduto in seguito.

 

Nel gennaio 1976 il terrorismo a Miami, era più che un mal di testa per le autorità; aveva perso l'equilibrio, il controllo, i terroristi erano criminali comuni che usavano quello appreso dalla CIA, per estorcere, uccidere avversari, combattere per gli spazi all'interno della mafia locale, regnava il caos dentro i criminali anti-cubani

 

Si rivide minuziosamente la stampa controrivoluzionaria successivamente alla dichiarazione di Potere Cubano-76 e non si era trovato alcuna smentita da parte di tale organizzazione. Cioè a un gruppo terroristico non importava che le si attribuisse il tentativo di assassinio di sessantadue persone e non lo negava.

 

Arrivò, nel giugno del 1976, la creazione di questa menzionata organizzazione terroristica, CORU, che fu l' ombrello sotto il quale si pose in marcia un esteso piano aggressivo contro Cuba e altri paesi. I Caraibi divennero la principale piazza terrorista degli anti-cubani. Questa ondata di terrore, Bosch la qualificò come: "Attacchi rivoluzionari agli interessi e rappresentanze castriste e dei suoi complici in Costarica, Panama, Giamaica, Messico e altri paesi."

 

Il fallimento di far esplodere l'aereo della Bahamas Air, lo frustrò, ma lo spinse a cercare nuovi tentativi. Bosch aveva confidato il suo piano al terrorista Gaspar Jiménez Escobar, e gli disse, che far saltare un aereo cubano sarebbe stato il fattore scatenante che avrebbe impedito silenziare la loro lotta per rovesciare il Governo Rivoluzionario; avrebbe fatto tremare, secondo lui, le sue strutture e monopolizzato l'attenzione pubblica mondiale.  Allo stesso tempo avrebbe annullato, o per lo meno frenato, qualsiasi approccio o intendimento tra i governi degli Stati Uniti e Cuba.

 

Il terrorista sosteneva che un evento di tale portata avrebbe spaventato le autorità dei paesi dell'America Latina, che a seguito dell'accordo dell'OSA, adottato nel giugno 1975, avrebbero potuto essere liberi di decidere unilateralmente se ristabilire o meno le relazioni con L'Avana; bisognava mantenere l'isolamento del regime cubano, stimava.

 

Era la mente genocida di un terrorista in espansione, che aveva detto che i nordamericani volevano rovesciare Fidel Castro con la cosiddetta guerra frontale, annientando i rossi, aggiungendo che se la metà delle bombe che gli Stati Uniti lanciarono in Vietnam le avessero gettate su Cuba il problema sarebbe già stato risolto. Era solo un’anteprima di ciò che avrebbe fatto.

 

A metà giugno 1976, un gruppo di terroristi anticubani radicati dentro e fuori degli Stati Uniti si riunì in una fattoria nella regione di Bonao, Repubblica Dominicana, per progettare ed eseguire la proclamata "guerra per le strade del mondo", offensiva di aggressione contro Cuba e altri paesi.

 

Parteciparono anche, secondo varie fonti, i rappresentanti della DISIP, la DINA, e la CIA, l'obiettivo era quello di organizzare una vasta campagna terroristica contro gli interessi e personale di Cuba e contro quei paesi, di vari continenti, che mantenevano rapporti con l'isola. Si stabilì, che si effettuassero due riunioni, una dei principali organizzatori del meeting per guidare gli sforzi criminali e l’altra degli operatori, vale a dire degli uomini che avrebbero direttamente partecipato al compimento degli atti di terrore.

 

Il generale fascista cileno Manuel Contreras Sepúlveda ha assicurato, il 19 luglio 2004, che parteciparono Luis Posada Carriles, che era stato alto comandante della DISIP venezuelana e Michael Townley, un agente della CIA con sede in Cile e uno dei terroristi più attivi dell’ Operazione Condor, al servizio della DINA cilena.

 

Anche il terrorista Aldo Vera Serafin, che aveva già messo bombe contro rappresentanze cubane in Europa, in particolare all'Ambasciata di Cuba in Francia e partecipato all'attentato contro l'Ambasciatore di Cuba a Buenos Aires, Argentina, nell’ agosto 1975.

 

Come misura atta a confondere i terroristi dissero che la riunione si era effettuata a San Jose de Costarica , che pare impossibile giacché il principale mentore della riunione era Orlando Bosch, che precisamente tra gennaio e marzo di quell'anno era stato arrestato in quel paese per aver tentato di assassinare l'oppositore al colpo di stato militare e leader del Movimento della Sinistra Rivoluzionaria (MIR) del Cile, Andrés Pascal Allende e sua moglie.

 

Un altro elemento rivelatore è che fonti della polizia di Miami, in audizioni di vari comitati di Intelligence del Congresso degli Stati Uniti, effettuate l'8 maggio 1976, hanno dichiarato che le loro fonti presenti in Sud America avevano riferito che Bosch avrebbe attentato anche contro Henry Kissinger, quando questi avrebbe visitato questo paese centroamericano.

 

Il piano contro l’anche nipote dell'ex presidente cileno Salvador Allende, era stato ordinato dalla DINA cilena. Il terrorista di origine cubana Rolando Otero Hernandez, che si faceva chiamare "Condor", aveva ricevuto un piano simile. Otero Hernández , era richiesto dalle autorità statunitensi, per aver collocato sette bombe contro interessi USA in Florida nel dicembre 1975. Successivamente fu espulso dal Cile, dove entrò dal Venezuela, lì era stato reclutato da Luis Posada Carriles.

 

La prima azione del CORU fu il 1° luglio dello stesso anno, quando una bomba esplose presso il Centro Culturale Costarica-Cuba in San Jose, atto di cui molti attribuiscono la paternità a Luis Posada Carriles.

 

Quando si ufficializzò  l'alleanza terrorista che dà luogo al cosiddetto  Coordinamento delle Organizzazioni Rivoluzionarie Unite, CORU,  come culmine della riunione di Bonao era già strutturato ed in corso un vasto piano, con grandi risorse finanziarie, logistiche, con l’approvvigionamento della documentazione, armi ed esplosivi, studi realizzati degli obiettivi di attacco e un coeso coordinamento per agire. Far esplodere aerei civili in pieno volo faceva parte del piano.

 

Immediatamente si incominciarono a produrre atti di terrorismo in vari paesi, in America Latina e in Europa, con commando che potevano muoversi con tutte le risorse necessarie per i loro scopi aggressivi.

 

I piani per far esplodere in pieno volo  aerei cubani e di compagnie aeree di altri paesi  aumentarono  rispetto a tentativi simili negli anni precedenti. Il controllo e il monitoraggio delle autorità specializzate nord americane sulle attività dei terroristi si incrementò ma con totale compiacenza; solo menzioneremo che nella relazione di sintesi segreta declassificata dell’FBI sul CORU, presenta la partecipazione di otto delle sue fonti, che riportarono quotidianamente sull’attività terrorista dei criminali.

 

Non solo l'FBI stava monitorando i criminali, anche la CIA era conoscenza, almeno nel periodo in cui era suo Direttore George H. W. Bush così è accreditato dalla relazione segreta DB-315/06286-76, distribuita il 22 giugno 1976 e declassificata nel 1997.

 

Il testo avverte che è stato fatto da fonti e metodi di intelligence sensibili e non si doveva dar accesso agli estranei. I paesi colpiti dal suo contenuto erano Cuba , Panama , Repubblica Dominicana e sarebbe stato prodotto il 21 giugno 1976. Il titolo fa rabbrividire: Possibile piano degli esuli cubani estremisti per far esplodere un aereo cubano.

 

La fonte rivelatrice di questa informazione fu identificata come un uomo d'affari con stretti rapporti con la comunità degli esiliati cubani.

 

Il rapporto avvertiva che: "Un gruppo estremista di esiliati cubani, del quale Orlando Bosch è il leader, pianifica collocare una bomba in un aereo della Cubana de Aviación , in viaggio tra Panama e L'Avana. Il piano originale di questa operazione consisteva nel collocare due bombe, il 21 giugno 1976 nel volo 467, che ha un itinerario che parte da Panama alle ore 11.15 a.m., ora locale."

 

Un elemento che conferma le intenzioni dei terroristi fu che quando si dispose l'arresto di Luis Posada Carriles, in Venezuela, per essere coinvolto nel sabotaggio dell'aereo civile cubano alle Barbados, si effettuarono varie perquisizioni in diversi appartamenti e in uno di essi le autorità venezuelane trovarono i movimenti di tutte le rotte della Cubana de Aviación, in particolare nei Caraibi, così come prove che indicavano che il terrorista era coinvolto negli attentati, nella regione, contro interessi connessi con Cuba nell'anno 1976.

 

In un’altra parte della relazione l'FBI  segnalò che Bosch allora risiedeva nella Repubblica Dominicana dove, come detto in precedenza, c'era stato l'incontro di Bonao e qualcosa che ratifica quanto espresso: la fonte commentò che Bosch era stato arrestato in Costarica nel febbraio del 1976.

 

Un'altra sezione del documento ufficiale statunitense ribadisce che aveva trasferito le informazioni al Dipartimento di Stato, alla Direzione d’Intelligence dell'Esercito, alla Marina, all'Aeronautica, all'FBI e ad altre agenzie.

 

Cioè, varie agenzie USA conoscevano che i terroristi di Orlando Bosch avrebbe fatto esplodere un aereo in pieno volo, con tempo di anticipo, con dettagli e non fecero assolutamente nulla per por evitarlo, né allertarono le autorità cubane.

 

La decisione di far saltare un aereo cubano in volo era stata presa dai terroristi come atto prioritario e prepararono diverse possibilità. Quindici giorni dopo questo tentativo, il 9 luglio 1976, i criminali provarono nuovamente a raggiungere il loro obiettivo, quando per caso, come vedremo, una bomba che sarebbe stata posta a bordo di un aereo civile cubano nell’aeroporto della Giamaica, esplose sulla pista. Il terrorista Pablo Gustavo Castillo Diaz, preparò quella bomba. Nel suo passaporto nord americano E 418511, alle pagine 12 e 13, appare che questi entrò in Giamaica il 6 luglio 1976, ciò che lo pone sulla scena del crimine.

 

Questo fatto ebbe vari tentativi precedenti. Il 23 novembre 1972, un comando dell'organizzazione Governo Segreto Cubano, nuova versione data da Orlando Bosch alla sua banda, rivendicò una minaccia di aver collocato una bomba in un aereo civile cubano a Kingston, Giamaica.

 

Il 10 gennaio 1975, ancora una volta un aereo cubano a Kingston, Giamaica, fu oggetto di un atto terroristico, questa volta rivendicato dal gruppo Fronte di Liberazione Nazionale, FLNC: collocarono una bomba, esplose occasionando danni considerevoli.

 

Il 9 luglio 1976, la bomba esplose all'interno di una valigia che doveva essere sistemata in un aereo della compagnia aerea Cubana a Kingston, Giamaica, che doveva partire 40 minuti prima con rotta L'Avana. Al momento dell’esplosione, secondo l’itinerario,  l'aereo doveva star volando sul mare vicino alla città di Montego Bay, sulla costa settentrionale della Giamaica, per dirigersi verso Cuba. A bordo si trovavano 29 passeggeri di nazionalità cubana, giamaicana, dominicana, britannica, argentina e nord America. Era una rotta regolare che due volte a settimana percorreva Giamaica, Barbados, Trinidad & Tobago, Guyana per poi tornare a L'Avana. La nave era pilotata da Pedro Chacón Alfonso portatore della patente 1341. L’organizzazione CORU rivendicò l'atto terroristico, il 10 luglio, attraverso un comunicato diffuso dalla stampa di Miami. Quello stesso giorno una bomba esplose presso la sede di Cubana de Aviación alle Barbados e l’11, ad un mese dalla creazione del CORU, questa banda criminale collocò una bomba che esplose  presso gli uffici della compagnia aerea Air Panama nella capitale colombiana,  causando ingenti danni materiali.

 

Un cablo dell'agenzia statunitense AP pubblicato il 14 luglio 1976 sul periodico The Virgin Island riportò la dichiarazione l'ambasciatore cubano in Giamaica, Ramón Pez Ferro, che condannava l'esplosione "questo venerdì di una bomba nascosta in una valigia con destinazione L'Avana" qualificando l'evento come l’opera di "un mostro". L'esplosione avvenne un'ora dopo l'arrivo di un aereo di linea cubano all’aeroporto Norman Manley di Kingston.

 

La polizia locale precisò che l’esplosione si produsse  pochi secondi dopo che il conducente del veicolo di trasporto dei bagagli scese dal suo posto. La bomba polverizzò molti bagagli e causò danni per migliaia di dollari. Nessuno fu ferito ma un lavoratore dell'aeroporto disse che il fumo denso avvolse l'aereo dando l'impressione che fosse caduto al suolo.

 

L’aereo avrebbe dovuto prendere altri passeggeri a Kingston e procedere verso L'Avana, dopo mezz'ora. Era in ritardo sul suo orario di partenza, in attesa di altri passeggeri di altri passeggeri che arrivano con altri voli e prendevano la Cubana de Aviacion, per proseguire a destinazione; non avrebbe mai immaginato che potesse essere verso la morte.

 

Il cablo precisava  che il CORU aveva rivendicato l'attentato e indicò che Orlando Bosch capeggiava questo gruppo. L'agenzia aggiunse che Bosch era stato prigioniero negli Stati Uniti per aver commesso atti terroristici nel suo territorio.

 

Come espresse il terrorista anticubano Ricardo Morales Navarrete, un aereo della Cubana de Aviación era stato condannato, solo mancava quando si eseguisse l'atto di terrore, questa volta fortunatamente gli assassini avevano sbagliato.

 

Il processo di avvicinamento dei terroristi per raggiungere il loro obiettivo di abbattere un aereo civile cubano in pieno volo continuava dopo il fallimento a Panama il 21 giugno 1976 e in Giamaica il 9 luglio dello stesso anno.

 

Ora i terroristi anti-cubani che erano al servizio della giunta fascista cilena come sicari dell’ Operazione Condor, in primo luogo Orlando Bosch, erano immersi nei preparativi per assassinare l'ex ministro degli esteri cileno Orlando Letelier, un atto di terrore che  si consumò il 21 settembre.

 

In parallelo il criminale internazionale Luis Posada Carriles, aveva mandato due dei suoi scagnozzi venezuelani, Freddy Lugo ed Hernán Ricardo Lozano, a studiare le installazioni della compagnia aerea cubana e di altri paesi che intrattenevano relazioni con Cuba.

 

L’attentare contro questi obiettivi si erano attuati dall'inizio del 1976. Il cosiddetto Esercito di Liberazione Cubano aveva posto, il 14 marzo, bombe contro le rappresentanze aeree della Cecoslovacchia e dell’Unione Sovietica negli Stati Uniti.

 

Il 10 luglio, il giorno dopo lo scoppio della bomba all'interno della valigia che sarebbe stata posta a bordo dell'aereo cubano a Kingston, il CORU rivendicò di aver collocato una bomba in un ufficio della Cubana de Aviación nelle Barbados e un’altra contro la British West Indies delle Barbados per i servizi aeroportuali che forniva all’impresa cubana. L’11 dello stesso mese la stessa organizzazione terroristica colloca una bomba contro la compagnia aerea Air Panama a Bogotà (Colombia).

 

Il 18 agosto la CORU di Bosch mise bombe contro gli uffici della Cubana de Aviación nella capitale di Panama e nell'aeroporto internazionale di Tocumen.

 

Gli studi realizzati dai mercenari venezuelani inviati da Posada Carriles  determinarono che era possibile far saltare l'aereo civile cubano che dal 7 ottobre 1973 faceva il viaggio attraverso i Caraibi sulla rotta Guyana-Trinidad e Tobago-Barbados-Jamaica e Cuba e dirigere, verso quell’obiettivo, i dettagli per eseguire il sabotaggio. Questa volta non ci dovevano essere errori.

 

L'atto di terrore lo avrebbero eseguito coloro che meglio conoscevano il terreno in cui si doveva operare per averlo recentemente studiato: Lugo e Ricardo.

 

Il terrorista Pablo Gustavo Castillo Diaz - che dopo aver partecipato al tentato rapimento del console cubano a Mérida, Yucatán, il 23 luglio dove venne assassinato il tecnico cubano Artaignan Díaz Díaz fuggì dal Messico, fece un breve transito in Miami e poi si rifugiò in Venezuela – preparò le due bombe con componenti incendiari ed esplosivi, il meccanismo che l’avrebbe fatta esplodere e diede, ai due mercenari venezuelani, l’addestramento necessario per eseguire l’azione.

 

Il 5 ottobre tutto era pronto per iniziare l'operazione terroristica; Bosch, che era arrivato a Caracas in settembre, convocò tutti i congiurati nei locali della  chiamata Associazione Patriottica José Martí in quella città.  Terminato il controllo di tutti i passaggi da realizzare i terroristi cenarono e brindarono al successo.

 

In sintesi i mercenari, con passaporti falsi, presero il volo 228 della Pan American da Caracas a Puerto España, Trinidad y Tobago dove sono arrivarono il 6 ottobre, nelle prime ore del mattino, portando le bombe.

 

Ore dopo presero il volo CU 455 della Cubana de Aviación con arrivo a Barbados. Il mattino del martedì 5 ottobre, alle ore 08:35, giunse all’aeroporto Timerhi in Guyana. Alle 10:57 decollò con destinazione Trinidad e Tobago, lì salirono a bordo i due terroristi venezuelani pagati da Posada Carriles con destinazione l’aeroporto di Seawell nelle Barbados.

 

Il volo era  ritardato a causa dell’attesa di una delegazione culturale dalla Repubblica Popolare Democratica della Corea, composta da cinque persone, che dovevano andare a L'Avana con quel volo.

 

Entrambi si sedettero in classe economica e durante i 32 minuti di durata del volo collocarono le bombe attivate in due siti selezionati. Uno nella stessa zona dove si trovavano seduti e l'altra in uno dei bagni.

 

Stimavano che entrambe le esplosioni si sarebbero verificate in un momento quando l'aereo era ad alta quota tra Barbados e Giamaica, rendendo così difficile determinare l’origine del sabotaggio e poter recuperare i resti dell’aereo e delle persone a bordo.

 

Tutto il finanziamento dell’operazione era stato fornito dal ginecologo cubano, residente in Venezuela, Hildo Folgar che era stato medico personale della famiglia del colonnello della polizia di Fulgencio Batista e torturatore Conrado Carratalá Ugalde.

 

Il volo CU 455 decollò alle 10,49 ora locale ed arrivò alle 11:21 a Seawell. Dopo aver lasciato i carichi mortali, i criminali sbarcarono e scomparvero verso la capitale delle Barbados.

 

Mentre l'aereo cubano si preparava per la sua traversata verso la Giamaica, l'esperto equipaggio ricevette il piano di volo e le previsioni metereologi che della rotta, aveva gli aeroporti alternativi per ogni evenienza e quello di Norman Manley di Kingston, in Giamaica.

 

Le 73 persone a bordo, ognuno nella propria occupazione si prepararono a partire. Alle 12:23 erano in volo, pronti a registrare la loro situazione a Seawell. All'improvviso un inaspettato e forte scossone fece tremare la struttura della nave. Era stata un'esplosione in classe economica dove già il fumo e il fuoco anneriva il luogo.

 

In conformità con le procedure studiate l'equipaggio prese le immediate misure  per valutare e cercare di controllare la nave e comunicò con l'aeroporto che aveva appena lasciato; riferirono di quanto accaduto e si prepararono a ritornare per uno scalo di emergenza, che fu autorizzato.

 

Improvvisamente una seconda esplosione tornò a scuotere la nave già danneggiata, questo volta sarà letale; aveva danneggiato i meccanismi di controllo e  comando del timone di profondità e cominciò la caduta verso il mare dopo aver preso bruscamente quota.

 

Decine di bagnanti,  sulla costa vicina, videro l’aereo discendere rapidamente avvolto nel fumo e penetrare verticalmente nelle profonde acque. Tutti a bordo perirono, il crimine era stato consumato.

 

Tra i 57 cubani che persero la vita in questo atto di terrore, c’erano i membri della squadra giovanile di scherma, che felici ritornavano in patria dopo aver vinto tutte le medaglie d'oro nel Campionato Centro Americano e del Caribe tenutosi a Caracas. A questi si aggiunsero sei giovani della Guyana, che avrebbero studiato medicina a Cuba. Altre cinque persone della stessa nazionalità, tra cui una bambina di nove anni, il cui cadavere accusatore emerse dal mare e cinque cittadini coreani della menzionata delegazione culturale.

 

I terroristi anti-cubani erano euforici, Bosch Avila aveva realizzato il suo sogno di attrarre l'attenzione sui loro atti criminali. Gli autori materiali furono arrestati, anche quelli intellettuali furono processati per anni, s’investigò su tutto quanto avvenuto, si individuarono tutte le fasi del crimine. Nel 1985 il terrorista Luis Posada Carriles fuggì da un carcere venezuelano mentre era in attesa del verdetto delle autorità.

 

Un documento segreto USA declassificato ha confermato la partecipazione di questi due terroristi nel crimine. Nella notte in cui si effettuò la raccolta di fondi per realizzare l'atto terroristico che era stata convocata dal menzionato Hildo Folgar, Bosch disse: "Ora che la nostra organizzazione è venuta fuori dal lavoro Letelier con una buona presenza, andiamo a trattare qualcos'altro". In altra parte il rapporto afferma: "A pochi giorni dalla raccolta , Posada disse:"attaccheremo un aereo cubano "e" Orlando ha i dettagli".

 

Ma Bosch fu dichiarato non colpevole e nel 1988 - grazie agli sforzi della terrorista Fondazione Nazionale Cubano Americana  (FNCA) con il sostegno di congressisti USA di origine cubana che ottennero il suo arrivo negli USA, dove era ancora pendente il compimento di parte di una condanna per aver commesso altri numerosi atti di terrore - si iniziò il processo di ammissione e alla fine dello stesso il Procuratore Generale  Associato, J.D. Whitley, che studiò informazioni segrete e pubbliche messe a disposizione da varie agenzie USA per poter decidere se poteva essere ammesso o no a tale processo di ammissione, concluse: "Per 30 anni Bosch è stato risoluto e determinato nella sua difesa della violenza terrorista. Ha minacciato e realizzato atti terroristici violenti contro numerosi obiettivi, compreso nazioni amiche verso gli Stati Uniti e i suoi più alti funzionari. Egli ha più volte espresso e dimostrato la sua volontà di causare lesioni e morti in modo indiscriminato. Le sue azioni sono state quelle di un terrorista, senza restrizioni legali o della decenza umana, minacciando e infliggendo la violenza senza riguardo per l'identità delle sue vittime".

 

Come risultato di tale esame, è inevitabile la conclusione che sarebbe pregiudizievole per l'interesse pubblico degli Stati Uniti, fornire un rifugio sicuro a Bosch. Egli ha concluso inoltre che è  uno straniero escludibile dagli Stati Uniti .

 

Inoltre ha potuto constatare da informazioni confidenziali consultate che " l'esplosione dell’aereo cubano il 6 ottobre 1976 fu una operazione del CORU sotto la direzione di Bosch".

 

Il Procuratore sulla base delle informazioni riservate concluse che: "Bosch è uno straniero escludibile dato che vi sono ragioni per credere che egli cerca di entrare negli Stati Uniti per mescolarsi in attività che sarebbe pregiudiziali per l'interesse pubblico, o mettere in pericolo il benessere, la sicurezza e la difesa degli Stati Uniti".

 

Ma contro tutte le prove e le raccomandazioni il presidente USA George H. W. Bush decise ammettere il terrorismo sul suolo nord americano. Era un riconoscimento dei servizi terroristi resi dal criminale alla CIA, diretta da Bush, proprio quando l'aereo civile cubano fu distrutto.

 

Entrambi gli assassini, Posada Carriles e Bosch Avila, vivono liberamente negli Stati Uniti, dove seguono cospirando per impiegare il terrorismo contro Cuba. Dopo questo orribile crimine sarebbe venuto altri tentativi.

 

Il sabotaggio e distruzione con esplosivi di un aereo civile cubano, in pieno volo nei Caraibi il 6 ottobre 1976,  causò costernazione e repulsione in molti paesi, organismi internazionali ripudiarono tale atto di terrore, incluso provocò rigetto in alcuni gruppi controrivoluzionari negli USA.

 

Tuttavia i terroristi di Orlando Bosch, continuarono i loro piani e realizzarono nuovi atti criminali dopo aver raggiunto questo esecrabile obiettivo. Il 5 aprile 1977 l' organizzazione CORU rivendicò la collocazione di una bomba contro la compagnia aerea Eastern Air Lines in Miami, Florida, provocando danni considerevoli. Il 13 maggio dello stesso anno la stessa banda terrorista rivendicò l’esplosione di una bomba contro una compagnia aerea di Fort Lauderdale, in Florida.

 

Il 25 maggio successivo la CORU di Orlando Bosch  continua attentando contro le linee aeree USA per protestare contro la sua incarcerazione in Venezuela per il crimine dell'aereo cubano. Questa volta si accreditò una bomba che esplose nella compagnia aerea Mackey International Airlines, causando danni considerevoli.

 

Il 26 agosto l'organizzazione di Bosch si assunse di aver collocato una bomba contro un aereo del Venezuela a Miami. Il 4 settembre si attribuì una bomba fatta esplodere nella sede della compagnia aerea sovietica Aeroflot a Miami. Il 23 dicembre dello stesso anno attentò contro la compagnia aerea VIASA del Venezuela a Miami. Quattro giorni dopo piazzarono un'altra bomba contro un aereo venezuelano della VIASA .

 

E ' impressionante la vigilanza e la conoscenza delle agenzie USA, incaricate della lotta contro il terrorismo, dei piani e intenzioni dei terroristi anti-cubani, ma impressiona di più la tolleranza delle stesse, dedicate solo a raccogliere informazioni su gli atti di terrore pianificati, realizzati o in corso e con esse scrivere rapporti per tenere aggiornati i loro superiori.

 

Una sintesi operativa dell’FBI, sul CORU, senza censura, ci ha rivelato che l'agenzia era a conoscenza di ogni passo degli anti- cubani, se non ha agito è perché la volontà politica di sconfiggere la Rivoluzione ha dettato il comportamento verso i loro terroristi, che furono generati, organizzati, addestrati ed armati negli anni sessanta del secolo scorso e ancora ne fanno uso.

 

Così l’esteso testo ci dice che il 5 maggio 1977  una fonte identificato come MM T -1 aveva dichiarato : " Ci sono state molte conversazioni tra gli esiliati cubani che sono associati al CORU sulle missioni, che vengano eseguite da loro, contro Cuba e/o i paesi che hanno relazioni commerciali con l'isola. Questi cubani esiliati hanno sostenuto che in 17 anni di tentativi di abbattere il potere di Fidel Castro a Cuba, con diversi tipi di missioni, tutti hanno fallito nell’ indebolirlo. Inoltre il sostegno finanziario per gli esiliati cubani è diventato un problema. Questo è sorto da una preoccupazione tra la comunità degli esuli cubani che contribuire a gruppi terroristici automaticamente li assocerà al terrorismo agli occhi delle agenzie di polizia".

 

Il 13 maggio dello stesso anno, un'altra fonte FBI,  MM T-3 , ha dichiarato quanto segue: " L'11 maggio membri della CORU s’incontrarono nel negozio ... chiamato Casa de los Deportes a Miami. Uno dei membri, Frank Castro suggerì che si dovevano formare nuove cellule operative per portare avanti la lotta anticastrista. Espresse che il CORU facesse, nel prossimo futuro, una dichiarazione stampa rendendo responsabili Cuba e gli Stati Uniti per ogni azione effettuata dal CORU. Disse che ciò era dovuto al fatto che gli USA stavano provocando la comunità dell’esilio cubana ad aprire vie di beneficio economico per Cuba, tali come le forti iniziative congressuali per alleggerire le restrizioni commerciali e sui viaggi per turismo".

 

Poi, lo stesso giorno appena sei mesi dopo il mostruoso crimine dell’aereo, Frank Castro suggerì che l'intelligence della CORU si riunisse a Merida, Yucatan, in Messico, il punto intermedio di una futura rotta di viaggi turistici tra gli Stati Uniti e L'Avana. Disse che il volo sarebbe stato di una compagnia aerea messicana dagli Stati Uniti a Merida e poi da lì a L'Avana. Disse  che quell'aereo doveva essere sabotato per provocare paura di chiunque cercasse di viaggiare a Cuba come turista.

 

Il documento dettaglia l’ informazione di una terza fonte: "Il 2 agosto, MM T-4, ha dichiarato che il CORU ha tenuto una riunione a Miami presso l'Accademia Militare di Pedro V. Roig, settima strada, a cui hanno partecipato le seguenti persone: Gaspar Jiménez Escobedo, José Nacho Colmenares , Antonio Tony Calatayud Rivera e altri membri del CORU. Frank Castro ha aggiunto che il dottor Bosch vuole che si dichiari guerra contro il Venezuela e vuole che il  CORU converta in suoi bersagli tutti gli interessi venezuelani ". Questa sinistra riunione fu conosciuta nei dettaglia da parte dell'FBI, la sede della stessa fu l’Interamerican Military Academy , istituzione ipoteticamente educativa proprietà di Pedro V. Roig che è stato direttore di Radio e TV Martí per più di sette anni fino a quando si è dimesso il 27 agosto 2010.

 

Un altro noto terrorista Guillermo Novo Sampoll ha disse sul sabotaggio dell'aereo cubano. " Quando muoiono piloti cubani, diplomatici e membri delle loro famiglie non ho dolore; la morte di queste persone sempre mi rallegra".  Novo, sbagliò giornalista, pensò  fosse un nordamericano e invece era un sovietico della pubblicazione Gazzetta Letteraria.

 

Il 10 novembre 1991una delle menti di questo atto di terrore, Luis Posada Carriles,  senza vergogna e con tutta tranquillità valutò così il fatto al Miami Herald: "Il sabotaggio è stato il colpo più efficace che si sia realizzato contro Castro".

 

Mentre Bosch l’altro  intellettuale del crimine dichiarò al Miami Herald, il 14 ottobre 2001 in occasione del 25° anniversario del sabotaggio: "... Il DC -8  abbattuto alle Barbados era un aereo da guerra  camuffato con l'etichetta della Cubana de Aviacion". In altro disse: "L'incidente dell’ aereo di Cubana de Aviación, che era pieno di agenti del  G-2, uomini dell’Intelligence, cinque coreani comunisti del nord e  dieci borsisti guyanensi per addestrarli a Cuba, come parte del piano di penetrazione comunista attraverso quel paese e di cui è cosciente il governo del Venezuela".

 

Il terrorista ed alto funzionario della DISIP venezuelana, l'agente della CIA di origine cubana Ricardo Morales Navarrete, il 6 dicembre 1981, disse riguardo al crimine: “In quell’aereo c’era la crema dell’intelligence comunista del Nord Corea per l'America Latina e la crema dell’intelligence cubana, che rese possibile l'occupazione dell’Angola".

 

I piani per abbattere nuovi aerei diretti a Cuba, alter ararono, ancor più, la mente malata di Orlando Bosch; ora pretendeva far esplodere aerei provenienti da altre latitudini. Al piano del velivolo procedente dagli Stati Uniti, già descritto, si aggiunse, nel 1977, un altro  questa volta contro un volo della compagnia aerea Iberia.

 

Mentre i doganieri cubani erano in procinto di ricevere il carico che era arrivato su un aereo proveniente dalla Spagna rilevarono, attraverso i mezzi tecnici di sicurezza, che qualcosa di strano era dentro due casse. Si individualizzò la ricerca e si scoprirono, all’interno di una di esse, due latte di latte per l'infanzia della marca Pelargon e dentro c'erano fili, orologi, batterie oltre a sostanze estranee al contenuto annunciato nell’etichetta.

 

Furono chiamati gli esperti anti esplosivi, che aprirono i contenitori e scoprirono che dentro c'erano due bombe, con tutti gli elementi per esplodere. Si disattivarono e studiarono la forma per essere armate; erano state preparate per esplodere in volo, ciò che non avvenne per errori nel posizionamento dei cavi che avrebbero dovuto detonare la capsula iniziale o detonante.

 

Questi ordigni erano stati collocati in innocue latte di alimenti per bambini, trasportate a bordo di un aereo pieno di passeggeri di varie nazionalità, si trasferì a centinaia di miglia dalla loro origine, sorvolò diversi paesi, tra cui gli Stati Uniti, e alla fine arrivò in territorio cubano. Dopo il crimine delle Barbados, gli organi specializzati di Cuba avevano ricevuto informazioni sull’ interesse dei terroristi anti-cubani di ripetere il fatto. In Spagna i terroristi José Luis González Gallareta e Oscar Alfonso Carol Armand, alias il  Rubio,  avevano manifestato di essere in trame terroriste di tale tipo.

 

Quando si plasmano atti di terrorismo è impossibile calcolare tutti i loro effetti, possono andare fuori controllo, i danni collaterali sono imprevedibili, come dicono gli aggressori nordamericani, ma questo ai suoi terroristi di origine cubana importa poco.

 

Un altro atto di terrore è registrato il 27 gennaio 1978, quando si da a conoscere un’altra organizzazione guidata da Orlando Bosch, questa volta dalla sua cella in Venezuela -  che alterna con il nome problematico del CORU a causa del gran numero di fatti di terrore eseguiti - e assume, per disinformare,  il nome di un gruppo chiamato Comandos Pedro Luis Boitel che rivendica aver realizzato un minaccia di bomba  contro un aereo civile venezuelano.

 

Bosch aveva ordinato di attentare contro gli interessi venezuelani all'estero in ritorsione per il suo confinamento in Venezuela. Il 6 febbraio seguente, questa volta come CORU, minaccia di far saltare gli aerei venezuelani  se non sono soddisfatte le richieste  dalla prigione di Orlando Bosch.

 

Tra il 20 e 21 novembre 1978 c'è un incontro tra i rappresentanti della comunità cubana all'estero e le autorità cubane. I terroristi e le lobby anti-cubane in Florida intimidirono i partecipanti prima e dopo l’interscambio. I mezzi di stampa, radio e televisione della Florida, dominati dalla controrivoluzione, li qualificarono come traditori della causa contro la Rivoluzione, molti persero il lavoro e alcuni addirittura la propria vita per il semplice fatto di essersi recati a Cuba .

 

Al termine delle sessioni di lavoro e di discussione il leader della Rivoluzione ricevette decine di giornalisti nazionali e stranieri che avevano viaggiato per coprire un evento così importante, il primo del suo genere dal 1959. Durante l'ampio scambio con la stampa ci sono state domande a cui Fidel Castro rispose.

 

Un giornalista chiese : "Comandante, il governo di Cuba metterà tutti i prigionieri politici in libertà. O ci sono eccezioni?”

 

Fidel Castro: "Manteniamo i punti pianificati il 6 settembre, che i casi di reati gravi, di crimini della tirannia, o casi di elementi legati a gruppi terroristici, non li porremo in libertà, perché non abbiamo alcun interesse ad andare a nutrire gruppi terroristici, le file dei gruppi terroristici, che sono capaci di commettere crimini come il brutale e mostruoso sabotaggio dell'aereo che esplose in pieno volo tra Barbados e l’Avana... Credo che ci sia nel mondo un forte senso di condanna del terrorismo. Questi terroristi hanno commesso crimini non solo contro Cuba, ma anche dentro gli USA, molti crimini".

 

In un altro momento Fidel Castro commentò sul pericoloso comportamento terrorista di far esplodere in volo aerei civili carichi di persone estranee ai loro  scopi.

 

Il Comandante in Capo disse: «Questo non dipende da noi, dipende molto dagli Stati Uniti. Perché se gli Stati Uniti non permettono  che vengano, viaggino, ostacola tutto. Se, inoltre, i terroristi impongono alle imprese statunitensi che non possano fare viaggi a Cuba perché minacciano anche di farle saltare".

" Ma c’è una cosa che sappiamo ... Un giorno qui ci fu una delegazione di citro cultori della Florida, una delegazione di citro coltivatori. Venne un aereo a prenderli. Veniva con un pilota e copilota e le loro mogli. Quando erano vicini a L'Avana forse esplosero in aria, perché mantenevano comunicazione con la torre di controllo e d’improvviso silenzio totale, l'aereo scomparve. E ci fu un gruppo di terroristi, di questi, che lo rivendicarono! Rivendicarono l'atto di terrorismo!

"Noi abbiamo mandato  alcune informazioni al governo degli Stati Uniti sui sospetti che avevamo su certe persone, di quel gruppo terroristico. E io sappia gli Stati Uniti non ha fatto assolutamente nulla per indagare su questo caso, che a nostro avviso fu un caso di sabotaggio di un aereo in volo in cui rimasero uccisi quattro cittadini statunitensi. E 'stato molto strano. Era già vicino a Cuba , quando l'aereo è esploso".

"Questo caso non fu chiarito, fu un esempio della pratica terrorista dei criminali anti- cubani negli Stati Uniti e la minaccia reale, tangibile e vigente che ha significato per i nordamericani, il terrorismo generato e mantenuto dalle amministrazioni successive. Ma mai un cittadino USA è stato ucciso o ferito, né una sola installazione grande o piccola, in questo immenso e ricco territorio, ha subito il minimo danno materiale per qualche azione procedente da Cuba, né si é offeso un simbolo patriottico degli Stati Uniti d'America".

 

Il 21 settembre 1978, l'organizzazione terroristica, nota indistintamente come Jóvenes de la Estrella, Hijos de la Estrella Solitaria o Jóvenes de la Estrella Solitaria, con sede a Miami, Florida, e della quale furono membri Ramón Saúl Sánchez Rizzo, Pablo Sarduy, Juan González e altri criminali rivendicarono la scomparsa, nelle Bahamas, di un aereo esecutivo dove viaggiavano quattro nordamericani con destinazione Cuba.

 

Questi furono i piani e gli atti di terrore eseguiti immediatamente dopo il 6 ottobre 1976, non sarebbero stati gli ultimi, i terroristi avrebbero continuato ordendo questi fatti criminali. Nuove minacce aleggeranno contro l'aviazione civile di Cuba e di altri paesi.