Operativi

 

Miami ha presentato un  libro di memorie di Orlando Bosch


 La dolce vita dei terroristi a Miami

 

10 dicembre 2010 - www.granma.cu

 

S’intitola “Gli anni che ho vissuto”, il libro di Orlando Bosch presentato a Miami nel Koubek Center,  con festeggiamenti e brindisi incluso.

 

La nota promozionale assicurava che "Alle 20 comincerà l’attività, cioè il brindisi e alle 21 l’autore firmerà i volumi. Il pubblico è invitato e il parcheggio è gratuito".

 

Tra i relatori c'erano Angel de Fana, presidente di un gruppo estremista chiamato Plantados, e Guillermo Novo Sampoll, detenuto a Panama per aver organizzato un attentato contro Fidel Castro e responsabile dell'assassinio dell'ex ministro degli esteri cileno Orlando Letelier, nel 1976, tra altri amici con simile pedigree.

 

Bosch ha parlato solo brevemente, ma strappato applausi entusiastici.

 

Le memorie sono scritte, curiosamente, in terza persona, con il titolo "Gli anni che ho vissuto" e nell'introduzione del libro Bosch si lamenta che il governo cubano lo chiami il "terrorista numero uno dei cieli", alludendo al suo coinvolgimento nell'abbattimento di un aereo cubano.

 

Luis Posada Carriles, un complice nel sabotaggio dell'aereo di linea civile cubano abbattuto alle Barbados il 6 ottobre era tra gli amici che hanno assistito alla presentazione; i due si sono abbracciati.

 

Sia Posada e Bosch sono liberi a Miami e godono della protezione del governo statunitense e dell’omaggio di alcuni settori reazionari della comunità di Miami, che li trattano come eroi.

 

Il 12 ottobre 2010,  l’Istituto di Studi Cubani e Cubano-Americani (ICCAS) dell’ Università di Miami, ha “reso onore” a Bosch e lo ha presentato come un “modello per la comunità”, e questo ha generato la reazione rabbiosa di accademici e laureati di questo centro accademico di Miami.

 

La Presidentessa dell’Università in questione,  Donna Shalala, ricorda che:

 

“Orlando Bosch è stato arrestato, giudicato e condannato per innumerevoli azioni di terrorismo in Venezuela, negli Stati Uniti ed in altri paesi, Nel 1968 lo condannarono a 10 anni di prigione per un attentato a una nave polacca che era ancorata in uno dei moli di Miami. Poi fu condannato ad altri 10 anni di carcere in Venezuela, per l’attentato ad un aereo cubano, avvenuto il 6 ottobre del 1976, sabotaggio in cui morirono le 73 persone che erano a bordo.

Il pubblico ministero degli Stati Uniti, Dick Thornburgh lo ha definito un “terrorista senza pentimento”["unrepentant terrorist"], ed il procuratore  Generale Associato Joe D. Whitley si è riferito a lui come a una minaccia per la sicurezza nazionale  ["a threat to National Security"] (Exclusion Proceeding for Orlando Bosch Ávila).

I due giudici hanno svolto le loro funzioni  durante l'amministrazione di George H. W. Bush. Documenti della CIA e del FBI recentemente resi pubblici riportano che nel 1979 Bush commentò a proposito del sabotaggio all’aereo della Cubana che “Ci sono momenti in cui non si può evitare di danneggiare persone innocenti”,  e un dispaccio del FBI, del 14 ottobre del 1976, riferisce  le parole di Luis Posada Carriles - “compagno di lotta” di Bosch , che disse che  “Orlando sapeva tutti i dettagli”, dell’aereo abbattuto.