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Storia
Operazione Peter Pan: azione di guerra psicologica contro Cuba |
29 marzo 2010 - da Yudith Díaz Gazán www.cubadebate.cu
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Fu uno dei più tristi episodi della storia dell'emigrazione degli anni '60, che ha avuto luogo nell'emisfero occidentale, la cui strategia mediatica fu pensata da Washington per ingannare i cubani.
Coloro che hanno ideato il progetto tennero conto del clima di incertezza esistente tra borghesi e piccolo borghesi della Cuba dell’inizio della Rivoluzione.
I suoi autori furono il Governo Federale USA, la Central Intelligence Agency (CIA), elementi dell’alta gerarchia della Chiesa cattolica in questo paese e gruppi controrivoluzionari.
Il terrorismo mediatico ha come suoi antecedenti diretti capitoli tanto scandalosi come la famigerata Operazione Peter Pan, un piano perché le famiglie mandassero i loro figli all'estero, perché si supponeva che il governo avrebbe tolto la patria potestà.
Tra il 1960 e il 1962, 14mila bambini cubani furono consegnati dai loro genitori alle organizzazioni di "carità", istituite a tal fine, per essere trasferiti negli Stati Uniti, dove sarebbero stati alloggiati, a tempo indeterminato, in case di sconosciuti e in orfanotrofi.
Come ha dichiarato il sacerdote della Diocesi di Miami, Bryan O. Walsh, esecutore dell'idea e legato alla CIA, tutto è iniziato quando dirigenti cubani della Camera di Commercio Americana dell'Avana gli comunicarono il loro desiderio di mandare i loro figli in nord america.
Tutto incominciava dalla paura di essere coinvolti in attività sovversive, il governo cubano avrebbe fato ritorsioni contro di loro e come scusa, gli avrebbe tolto la custodia genitoriale.
Al piano ha fatto seguito una campagna mediatica attraverso Swan e stazioni radio di Miami, che trattavano il tema con attenzione, e il 26 ottobre informarono su una presunta legge sulla Patria Potestà, che si sarebbe stata applicata ai minorenni, da pochi mesi fino a 18 anni età.
Immediatamente si adottarono misure sui visti per garantire la partenza per Miami di bambini i cui genitori lo avevano richiesto mediante la concessione dei visti Waiver.
Con questa semplice procedura sono incominciati ad uscire i primi bambini; il 26 dicembre nel volo 422 della compagnia aerea Pan American.
I 14mila viaggiarono da soli e la immensa maggioranza furono accolti da un comitato di accoglienza che aveva il compito di ubicarli.
Arrivarono in case famiglia, orfanotrofi e anche in stabilimenti penitenziari per minori delinquenti.
Il metodo concepito pretendeva che i bambini si incontrassero di nuovo con i genitori, una volta spodestato la Rivoluzione, ma il 23 ottobre 1962, allo scoppio della crisi dei missili, Washington sospese i voli per Cuba ed l’annunciato reincontro rimase nel limbo.
Per molti passarono anni per tornare a vedere i loro genitori ed altri meno fortunati, non lo fecero mai.
Questi hanno narrato e plasmato in libri e film i loro amari ricordi, l'angoscia e la solitudine vissute al vedersi collocati al centro di un episodio fuori dalla portata della loro comprensione. |
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