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IL TRADUTTORE SI SCUSA PER GLI ERRORI

 

Posada vendette C4 e silenziatori

a boss legato a Meyer Lansky

 

9 settembre 2010 - J.G.Allard www.granma.cubaweb.cu

 

Documenti declassificati della CIA riesumati, tra altri, da siti poco visitati degli archivi dell'assassinio dell'ex presidente John F.Kennedy, confermano l'estensione delle relazioni di Luis Posada Carriles con il famigerato gangster di Miami, che rifornì di armi ed esplosivi mentre informava l'Agenzia e l'FBI.

 

I testi, trovati dai ricercatori portoricani, ampliano le informazioni sulla connessione del terrorista - che oggi vive a Miami beneficiando dei privilegi concessi agli amici del regime - con persone descritte come pericolosi elementi del mondo criminale e coinvolte in numerose attività delittuose.

 

Tra i documenti analizzati appaiono numerosi dati raccolti dall'FBI circa l'ex proprietario del cabaret avanero Sans Souci, Norman Rothman, allora coinvolto nel traffico di eroina e residente nella località di Surfside, in Florida.

 

Un rapporto datato 31 marzo 1967 informa come Posada, nel luglio 1965, informando l'FBI - forse per coprirsi - disse di essere stato contattato da un certo Diego Borges, interessato ad acquistare, per conto di "tre americani" pistole, esplosivi, detonatori, granate e silenziatori.

 

 

Tre americani membri del KKK

 

 

L'identità dei "tre americani" era allora sconosciuta, ma Posada, davanti ai suoi interlocutori dell'FBI, pretese che credessero che "erano membri del Klu Klux Klan o della John Birch Society" scrisse, con candore, il redattore del testo.

 

Posada, nella menzionata relazione all'ufficiale del caso, colse l'occasione per denunciare Herminio Díaz, che aveva venduto 60 granate a Borges e gliene aveva consegnato "solo 40"; Ramon Escarda che aveva fornito 100 libbre di Pentolite, un potente esplosivo, e Frank Tamayo, che vendette, a sua volta, silenziatori allo stesso acquirente .

 

Il documento conferma che con i suoi interlocutori della CIA, che gli mostrarono delle foto, Posada identificò il gangster Frank Rosenthal.

 

 

Più esplosioni e più corpi

 

 

Un altro documento dell'FBI datato 21 novembre 1967 segnala come Rosenthal sia un uomo violento e imprevedibile e come ordini, il 31 giugno e il 16 maggio, due attentati dinamitardi - una specialità di Posada - contro installazioni, a Miami, il cui proprietario, Alfred "Alfie" Mart  era in conflitto con la sua rete di gambling (giochi d'azzardo).

 

Il 5 novembre 1965, in un altro incontro, questa volta con l'FBI, Posada identifica Norman Rothman come uno degli "americani" che lavorano con Rosenthal.

 

Posada confessa poi che si incontrò con Rosenthal nell' ottobre 1966 e che il gangster gli raccontò che i silenziatori che gli aveva consegnato erano "pura spazzatura" e che lo riteneva responsabile di questa truffa.

 

"Rosenthal gli disse che sapeva che lavorava con la CIA e esigeva l'equipaggiamento della CIA" dice la relazione che segnala osservazioni similari di Rosenthal circa i detonatori forniti da Posada.

 

Il 22 giugno 1967, in un pranzo con gli agenti speciali James J. O'Connor e Warren R. Welsh, presso il ristorante Dinner Key di Coconut Grove, Posada ammise che Rosenthal lo pagò 500 dollari "per la sua esperienza" in materia di esplosivi.

 

Pochi giorni dopo, chiamò O'Connor per dire che quello stesso 22 giugno, Rosenthal lo contattò per comprare 254 libbre di C-4, un gran numero di ordigni "tipo matita" e un apparato di telecontrollo di esplosione "per i quali pagherebbe 25 volte il prezzo originale, se necessario".

 

Rosenthal annunciò a Posada che si sarebbero verificate almeno 20 esplosioni nella regione di Miami "e che altri corpi andavano ad apparire".

 

Negli incontri successivi, Posada ha confermato la consegna  a Rosenthal del materiale richiesto e rivela di aver incontrato Domenica Echemendia, figlio del boss cubano del gioco Oscar Echemendia, a casa di Olga Chaviano, una  ballerina amica di Rothman.

 

Echemendia presentò a Posada un cileno - più tardi identificato come Alberto Larrain-Master - che voleva comprare una pistola e ordigni esplosivi. Gli precisò che quell'uomo era colui che era incaricato di numerosi attentati organizzati da Rosenthal per conto di Rothman, "il rappresentante in Miami della mafia".

 

Posada terminò colloquiando con Rothman, alla mezzanotte del 29 giugno 1967, presso il bar dell'hotel Albion di Miami Beach. Echemendia disse che Rothman stava lavorando niente meno che con Meyer Lansky, l'ex boss della mafia a L'Avana. In altri punti del documento, si segnala il legame di Rothman con Santo Trafficante, un'altra "gloria" della mafia italiana all'Avana.

 

Il terrorista-informatore precisa in un'altra conversazione che Luis Martí, del New Jersey, é "la fonte dei cubani nella ricerca di esplosivi".

 

Echemendia segnala a Posada darà uno dei silenziatori ad un certo Margosa, un ex sergente di polizia a l'Avana e guardia "speciale" del Cabaret Tropicana.

 

Il 14 luglio 1967, Posada racconta al funzionario Welsh come buttò Rosenthal fuori da casa sua minacciandolo con "una pallottola in testa". Rosenthal restituì la minaccia assicurandogli che prima o poi Posada sarebbe morto "mentre giocava al gin rummy».

 

Posada annunciava pochi giorni dopo, il 4 agosto, un viaggio in Venezuela dove lo aspettava un "lavoro permanente". Lì avrebbe incominciato la sua carriera di torturatore e assassino oltre ad espandere le sue attività di terrorista, in conformità con gli orientamenti delle sue guide dell'intelligence USA.