George W. Bush capeggia la

 

cyberguerra contro Cuba

 

 

 

 

17.04.10 - M. H. Lagarde www.cubadebate.it (cambiosencuba.blogspot.com)

 

 

 

 

Tra le misure proclamate da Obama per, ipoteticamente, alleviare le tensioni nelle relazioni tra Cuba e gli Stati Uniti si trova la proposta di permettere ad alcune imprese USA di telecomunicazioni di fare transazioni con Cuba.


In realtà Cuba non ha ricevuto alcuna proposta in tal senso. Invece, ciò che è stato detto chiaramente è l' "alleggerimento” di alcune sanzioni per quanto riguarda l'utilizzo di internet.


Solo poche settimane fa, Adam Szubin, direttore dell'Ufficio di Controllo degli Attivi Stranieri (OFAC) degli Stati Uniti, ha detto in una conferenza stampa che il suo paese sta applicando un sistema di
"sanzioni intelligenti" che avrebbero aiutato di più ilgoverno degli Stati Uniti nel suo obiettivo di promuovere la "libertà e la democrazia" in paesi come Iran, Cuba e Sudan.


Allo stesso modo, con scopo analogo, solo pochi giorni fa, il presidente Obama ha approvato la
ripresa dei viaggi per l'Isola del personale delle "compagnie" nordamericane con la missione di introdurre tecnologie nell'isola, che erano stati sospesi in seguito all'arresto, a L'Avana, del "contrattista” di
Development Alternatives (DAI) Alan P. Gross.


Ma, in un caso come nell’altro, quando si parla della promozione della "democrazia" non si tratta di  utilizzare la rete delle reti come una piattaforma reale di comunicazione tra due popoli; né come un mezzo di interscambio delle conoscenze tra gli accademici cubani e nord americani, ma l'obiettivo è quello di trasformare la rete in una nuova arma di sovversione per abbattere la Rivoluzione cubana.


L'ultimo passo per l'attuazione  di questa cyberguerra contro Cuba,
si terrà lunedì prossimo presso l'Istituto George W. Bush, con il patrocinio della Freedom House, dove si svolgerà l'evento "Cyberdissidenti: successi e sfide".


Secondo gli organizzatori questo incontro ha lo scopo di "analizzare le condizioni delle libertà politiche su Internet nel mondo" o che è lo stesso, ad intromettersi nella  sovranità tecnologico, culturale e politica di quelle nazioni che non si piegano davanti all’egemonia di Washington.
 

L'incontro - che conterà all’inaugurazione niente meno che sulla presenza dell'ex presidente George W. Bush e la moglie Laura, che offriranno il discorso di apertura - si propone anche ”insegnare ai partecipanti le tecnologie e le conoscenze per superare la censura governativa" che è equivalente alla formazione degli "operatori" del nuovo schema sovversivo.


Tra i partecipanti, naturalmente, si trova un gruppo di blogger subordinati agli interessi imperiali con una  marcata carriera nello sviluppo di azioni di disinformazione e manipolazione contro i paesi da cui, in qualche modo, provengono.


Tale è il caso di Rodrigo Diamanti dell’organizzazione Futuro Presente del Venezuela, Arash Kamangar dell’Iran, Oleg Kozlovsky della Russia, Isaac Mao della Cina, e il siriano Alhendi Ahed.


Ernesto Hernandez Busto - blogger di origine cubana residente a Barcellona che ha appena rilasciato una dichiarazione  invitando i cosiddetti dissidenti cubani a non vergognarsi  di ricevere il denaro inviato loro dall’ impero - rappresenterà Cuba.

Dopo questo, ovviamente, non rimane alcun  dubbio da dove é sorto e con quali fine é stata inventata la blogosfera controrivoluzionaria cubana in cui spiccano, oltre all’invitato Busto, editore del blog Penultimo Giorno, gli altri blogger come Yoani Sánchez.


Non é male ricordare che il principale organizzatore dell’evento, l’Istituto Bush, è stato creato nel 2009 dall'ex  presidente USA George W.Bush per nucleare l’attivismo dell’ultra destra USA nell’applicazione della politica da lui disegnata durante il suo mandato e, in particolare, per quanto riguarda la guerra contro Cuba
(Piano Bush I e II), dove le nuove tecnologie dovrebbero giocare un ruolo fondamentale.


Allo stesso modo, la co patrocinante Fredom House, è un’istituzione USA finanziata dal Dipartimento di Stato per sostenere le organizzazioni che promuovono l'agenda imperiale, sia in paesi strategicamente importanti per Washington, o semplicemente considerati ostili.


Nel caso di Cuba, Freedom House, che riceve
finanziamenti dall’USAID e dalla
NED, patrocina visite all'isola - con il pretesto di aiutare a formare leader civili e politici a Cuba - per formare dirigenti controrivoluzionari, distribuire propaganda controrivoluzionaria o pubblicare relazioni distorte sui diritti umani.


Per realizzare tali compiti, questa organizzazione ha annualmente incrementato il bilancio. Nel 1999 è stato di 275000 $; nel 2000 di 500000 $; e per l'anno corrente l'
USAID le ha assegnato un totale di 900000 dollari.


E come quando di mercenari si tratta, la paga risulta essere essenziale; non è sorprendente che l'evento della nuova cyber guerra sostenuta da Bush e dalla CIA, nonché tracciare strategie ed addestrare blogger, ha tra i suoi obiettivi principali di far pressione sull'amministrazione Obama perché, al fine, abbandoni le esitazioni e scongeli i più di 7 milioni di dollari che, in un modo o nell'altro, l’USAID destina per potenziare la cyberguerra contro Cuba.


La solo fetta, nella ripartizione, che deve corrispondere ai blogger cubani è la seguente:

- 900000$ per Freedom House per rafforzare i leader dell'opposizione cubana tra artisti, musicisti, blogger e la comunità nera.

 

- 2600000$ per Develoment Associates Inc.: per ampliare la rete di sostegno cubana che Washington ha creato e promuovere il messaggio di Miami verso Cuba.

 

- 2900000$ per il Dipartimento di Stato: per promuovere la libera espressione sull'isola, in particolare tra alcuni artisti, musicisti, scrittori, giornalisti e blogger.

 

- 1150000$ per addestrare alcune organizzazioni, tra cui giornalisti e blogger a Cuba, per utilizzare le nuove tecnologie dell'informatica e le comunicazioni.

 

Questi fondi sono quelli in gioco in un evento che, per ignoranza o dimenticanza  - qualcosa di abituale – i padroni dei nuovi mercenari effettueranno nientemeno che un altro 19 aprile, giusto 49 anni dopo la prima sconfitta dell'imperialismo in America.