Washington dà garanzie a senatore

mafioso sulle politiche contro Cuba

e a favore del regime hondureno  

 

 

 

 

5 gennaio 2010 - Jean-Guy Allard www.granma.cubaweb.cu

 

 

 

 

Cedendo al ricatto del senatore George LeMieux in relazione con la nomina di Thomas Shannon come ambasciatore in Brasile, il Dipartimento di Stato ha assicurato, il politico di Miami, che non solo garantiva la partecipazione di organizzazioni di questa città in gara per le operazioni di interferenza a Cuba, ma che avrebbe continuato a favorire la normalizzazione delle relazioni con il regime honduregno.

Ciò è confermato da Remedios "Reme" Diaz-Oliver, la madrina del
US-Cuba Democracy Public Action Committee (PAC dal suo acronimo in inglese), che controlla i voti di decine di senatori e di rappresentanti a forza di donazioni per i loro fondi della campagna elettorale.

Diaz-Oliver afferma nella sua ultima cronica del Diario las Americas che "Hillary Clinton si é impegnata con LeMieux su due temi importanti: Honduras e Cuba".

 

Nel caso di Cuba "gli Stati Uniti riapriranno i procedimenti delle organizzazioni 'senza fine di lucro' da applicare ai fondi per la lotta per la democrazia". Detto chiaramente, Washington  riaprirà alle organizzazioni mafiose di Miami l’accesso ai suoi fondi milionari per attaccare Cuba.

Per l'Honduras, scrive "Reme", gli "USA continueranno a normalizzare le sue relazioni con questo paese. La cooperazione per la lotta anti-narcotici sarà ripresa così come i visti a funzionari honduregni”.

"Tutto suona bene, incluso  annunciare che questo accordo è stata fatto in forma scritta, esaminato e approvato da Hillary" si  rallegra l'imprenditrice.

 

Diaz-Oliver è stato incriminata, nel 1997, dal servizio federale delle imposte, IRS, per una frode milionaria, che le valse una condanna a tre anni di reclusione, convertiti in libertà vigilata per l'intervento di Bush padre.

 

In dicembre, LeMieux ha minacciato di paralizzare i fondi del Dipartimento di Stato e la nomina di Shannon in Brasile, se si tagliava il bilancio di Radio e TV Martí, la radio che non si sente e la televisione che non si vede a Cuba.

La sua pressione diretta dalla cupola mafiosa di Miami, ha fatto sì che il bilancio previsto di  34,8 milioni di $, solo si riducesse, per il 2010, a 30,4 milioni.

Le stazioni Radio e TV Martí a Miami sono note per fornire stipendi ad un numero significativo di individui, inclusi giornalisti, associati alle attività mafiose.

LeMieux ha sostituito, alcuni mesi fa, il senatore
Melquiades "Mel" Martínez quando questo vecchio socio del Cuban Liberty Council (CLC), clan mafioso legato a Luis Posada Carriles, ha lasciato il suo seggio per partecipare ad una società di lobbying che rappresenta gli interessi del governo illegale di Micheletti a Washington.

 

A raggiungere i suoi obiettivi, LeMieux si è detto, "compiaciuto" e ha ringraziato i rappresentanti repubblicani Lincoln e Mario Diaz-Balart, di Miami, per il loro "sostegno". Lincoln Diaz-Balart è colui che ha agevolato la nomina di LeMieux da parte del governatore della Florida, Charlie Crist.

In un comunicato stampa, LeMieux ha affermato che la misura a favore del regime dell'Honduras e contro Cuba è volto a "rafforzare le istituzioni democratiche (in America Latina) e il rispetto dei diritti umani".

Il politicante conferma che ha avuto uno scambio d’idee sulle sue proposte con la segretaria di Stato Clinton.

"Sono molto grato per il suo apprezzamento per la responsabilità unica che ho per la regione come senatore della Florida", egli scrive, affermando che ha ottenuto "garanzie sufficienti" da Clinton per quanto riguarda i suoi orientamenti.

 

In una lettera al senatore, il segretario di Stato Aggiunto per l'Emisfero, Arturo Valenzuela, conferma quanto sopra e aggiunge che la Sezione di Interessi a L'Avana – la rappresentanza diplomatica ufficiosa degli USA  a Cuba - continuerà le sue attività di interferenza, la captazione di "collaboratori", di propaganda e di organizzazione di attività sovversive.

A proposito di Honduras, Valenzuela segnala, tra altro, che gli Stati Uniti hanno già ripreso la loro collaborazione con la Polizia Nazionale, con il pretesto di combattere il traffico di droga, e che i militari golpisti già ricevono segnali radar di monitoraggio realizzato da militari degli Stati Uniti che si trovano nel paese.

La polizia e l'esercito honduregno sono stati attivamente coinvolti nel colpo di Stato del 28 giugno contro il presidente costituzionale, Manuel Zelaya, e nella selvaggia repressione contro il movimento di resistenza in questa nazione centroamericana, con il saldo di vari morti e decine di feriti.