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Il traduttore si scusa per gli errori

 

 

 

Radio e TV Martí, un "fiasco"

 

dai costi smisurati

 

 

09.05.10 - J.Lobe www.cubadebate.cu (IPS)

 

 

Le trasmissioni radio-televisive  degli Stati uniti verso Cuba non hanno ottenuto più di uno scarso  pubblico e un effetto politico nullo null'isola di regime socialista. Però sì, hanno mangiato quasi 700 milioni  di $ in 27 anni.

 

Questa é la diagnosi stampata su una relazione del Comitato per le Relazioni Estere del Senato degli Stati Uniti.

 

"Radio e TV Martí non hanno conseguito progressi visibili né nella società cubana né in termini di influenza sul governo" afferma il documento scritto dai membri del Partito Democratico, attualmente al governo, del Comitato e pubblicato lunedì.

 

Meno del 2% dei cubani si sintonizzano su Radio Marti, mentre quasi nessuno guarda la programmazione della sua sorella televisiva, non solo per l'interferenza operata, con successo, dal governo cubano, ma dalla convinzione generale che che le notizie che trasmettono non sono "obiettive” afferma il documento.

 

La relazione di 15 pagine chiede che i due media siano trasferiti dalla sede attuale, Miami  - la città del sud-est degli Stati Uniti –  a Washington, e posti sotto il controllo della Voice of America, un media statale i cui "standard giornalistici" sono più professionali.

 

La diagnosi, divulgata nel bel mezzo dei dibattiti legislativi circa l'inefficienza della politica degli Stati Uniti di blocco economico a Cuba, è stata fortemente criticata dai parlamentari di destra della linea dura, acerrimi difensori di Radio e TV Marti e dell'ente che la sovrintende,  l’Office of Cuba Broadcasting (OCB).

 

Il presidente del Comitato, il senatore “John Kerry, e il suo staff sono determinati ad uccidere il OCB" ha accusato il rappresentante Lincoln Diaz-Balart, di origine cubana,  in un'intervista pubblicata dal giornale The Miami Herald.

 

Ciò che dovrebbe fare il governo di Barack Obama ha detto Il senatore democratico Russ Feingold, è quello di smettere di finanziare questi due mezzi di comunicazione.

 

"Quando siamo con un astronomico deficit di bilancio (...) abbiamo bisogno di eliminare tutte le spese  inefficienti e superflue" ha detto Feingold, un membro del Comitato, in una lettera diretta ad Obama.

 

"Questo programma è un relitto della Guerra Fredda, non rispetta le regole giornalistiche ed è un notevole esempio di spreco governativo" ha aggiunto.

 

La relazione appare in un momento di scetticismo su un disgelo delle relazioni tra Obama e l'Avana.

 

Nel suo primo anno di mandato, Obama ha tolto le dure restrizioni imposte dal suo predecessore George W. Bush (2001-2009) ai viaggi di cubano-statunitensi a Cuba ed all’invio di rimesse alle loro famiglie in quell'isola dei Caraibi.

Sembrava l'inizio di misure volte a smontare più di 50 anni di blocco economico. Ma i gesti rimangono congelati da più di sei mesi.

 

I due governi hanno ripreso il dialogo sui temi migratori ed una molto modesta espansione dell’interscambio culturale e scientifico, oltre alla realizzazione di una elogiata iniziativa di appoggio ai medici cubani che prestano la loro cooperazione in Haiti, devastata dal terremoto di gennaio.

 

Ma la morte, in febbraio, di un prigioniero politico cubano dopo un lungo sciopero della fame e l'arresto di un contrattista USA che forniva apparecchiature di comunicazione a gruppi ebraici, hanno raffreddato l'entusiasmo della Casa Bianca per la riforma delle relazioni bilaterali.

 

Il Congresso sta discutendo un progetto di legge che faciliterebbe agli agricoltori e allevatori l’iter per vendere i loro prodotti a Cuba e, soprattutto, porrebbe fine la vecchia proibizione di viaggiare a Cuba che pende sui cittadini statunitensi.

 

Il progetto di Legge per il Miglioramento delle Esportazioni e la Riforma delle Sanzioni Commerciali conta già su 190 promotori, alla Camera dei Rappresentanti, su 435 scranni.

 

L'iniziativa "è molto vicina ad essere approvata nell’assemblea" ha detto lo specialista Geoff Thale, del non governativo Ufficio in Washington per gli Affari Latinoamericani. "Ma non è chiaro se i leader (del legislativo), consentiranno che arrivi a tale istanza" ha aggiunto.

 

C’é un progetto simile che ha l'appoggio di 40 senatori al Senato, ma lì potrebbero fallire, ha detto Thale. E il Potere Esecutivo non sta facendo nulla né a favore né contro l'iniziativa, ha detto.

 

Per Thale, la relazione su Radio Martí è "una sfida generalizzata agli interessi e alle strutture che hanno sostenuto per tanto tempo la nostra politica verso Cuba".

 

Radio Martí fu lanciata nel 1983 dal governo di Ronald Reagan (1981-1989), e fu seguita, sette anni più tardi, da TV Martí. I loro segnali sono emessi da trasmettitori posti su palloni stratosferici, aerei che sorvolano il mare vicino alla Florida ed emittenti private di quello stato, il più vicino al territorio cubano.

 

Secondo il Servizio di Ricerca del Congresso, la gigantesca operazione ha richiesto, fino al 31 ottobre 2008, più di 630 miliardi di $ del Tesoro  USA.

 

Nel 2009, l’ultimo anno del governo Bush, la COB ha ricevuto più di  35 milioni di $, ridotto a 32,5 milioni per l'attuale esercizio, mentre l'amministrazione Obama ha chiesto un bilancio di 29,2 milioni per l'anno fiscale 2011 che inizia il 1 ottobre.

 

Alcuni legislatori democratici hanno chiesto tagli più drastici e altri, come Feingold, che si elimini completamente i due media.

 

Una delle cose che sono migliorate in questo periodo è la qualità della televisione cubana, dice il rapporto, che ha incorporato programmi di intrattenimento stranieri, come la serie televisiva statunitense "The Sopranos" e "Grey's Anatomy" e che ritrasmette  la programmazione del canale di notizie della CNN in lingua spagnola.

 

La relazione include studi preventivi ed interviste con diverse fonti, compreso il personale del OCB, concludendo che "non soddisfa le norme fondamentali del giornalismo, trasmette "relazioni senza fondamento su Cuba, come se fossero legittime notizie" e incorre in "linguaggio offensivo e incendiario".

 

Il diplomatico Wayne Smith, che ha guidato l’Ufficio d’Interessi degli Stati Uniti a Cuba dopo la fine degli anni '70 fino al 1981, ritiene che il governo di Obama "doveva  togliere dall’etere TV Martí” appena fu investito e spostare Radio Martí nell’orbita della Voice of America.

 

Entrambi i mezzi sono stati "un fiasco fin dall'inizio, per  essere mera propaganda. La Voice of America è stata molto attenta, avevano il suo punto di vista, ma si curava di fornire altre fonti e di essere equilibrata" ha detto Smith.

 

Invece, la COB "solo espone un punto di vista: quello degli esiliati cubani di estrema destra" ha detto.