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Il traduttore si scusa per gli errori  

 

Intervento dei Medici Cubani nella cerimonia di posta

in marcia dell’Ospedale Comunitario di Riferimento

ad Arcahaie

 

22.04.11 -  www.granma.cu

 

Il carattere socialista della Rivoluzione cubana ha determinato come priorità il compimento di programmi sociali incamminati a risolvere i problemi fondamentali dell’ uomo: educazione, lavoro e salute, e questo le ha permesso di costruire una società degna un popolo solidale e internazionalista.

 

È nelle sanità  che si ripercuotono e si riflettono le realtà sociali che vive un paese. Cuba ha raggiunto per la sua popolazione livelli di salute paragonabili ai paesi sviluppati e questi livelli di salute  e di vita, basati nella premessa che il socialismo è umanesimo ed ogni conquista va condivisa, sono caratterizzati da numerosi esempi di aiuti internazionalisti.

 

Nel 1998, come frutto di questo concetto, sorse l’idea di creare la Scuola Latinoamericana di Medicina, mediante la quale giovani dell’ America Latina e del mondo fanno realtà il sogno di divenire professionisti della salute, disposti ad offrire la mano amica ed il sapere scientifico a chi lo necessita.

 

Dalla prima laurea nel 2005, sono usciti dalla Scuola Latino Americana di Medicina  - ELAM -, 8594 medici, dei quali 620 sono haitiani e nell’attualità studiano a Cuba altri 22700 giovani provenienti da 99 paesi.

 

Dopo il terremoto nel gennaio del 2010,  l’idea che ha dato vita e ragione d’essere alla Scuola Latinoamericana di Medicina comincia a materializzarsi e 362 giovani dell’America Latina e del mondo offrono i loro servizi come membri della Brigata Medica Cubana in Haiti, ed inoltre continuano il oro studi di specializzazione.

 

Per questo è sorta la motivazione di partecipare a questa inaugurazione, per ratificare come giovani latinoamericani e del mondo, laureati in Cuba, il nostro impegno con la vita umana, i nostri desideri fervidi di continuare ad aiutare il popolo fraterno di Haiti, come in qualsiasi altra parte del mondo dove sia necessario, perchè ci consideriamo soldati della sanità,  un grande esercito di camici bianchi, veri guardiani della salute e della vita, fedeli alla formazione profondamente umanista e internazionalista appresa durante la nostra formazione.

 

Nelle trincee di idee si forgiano le  opere di umanesimo e di solidarietà come questa. Ci sentiamo orgogliosi di farne parte, così come la responsabilità di dare il nostro meglio per far sì che ogni giorno siano più coloro che incontrano nel viso amico, nella cura e preoccupazione sincera, nella fraterna parola di conforto o consiglio di un altro che si preoccupa per il suo benessere e la sua dignità.