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Cuba ha denunciato a Ginevra la

 

detenzione arbitraria dei Cinque

 

8.03.11 - www.granma.cu

 

 

Cuba ha letto un messaggio dei Cinque cubani a Ginevra

 

11.03 - L'ambasciatore di Cuba a Ginevra, Rodolfo Reyes, ha letto durante una riunione del CDU delle Nazioni Unite, a Ginevra, un messaggio dei Cinque antiterroristi cubani prigionieri politici degli USA.

Utilizzando il suo tempo di dibattito sul tema tre dell'agenzia, nel 16° periodo di sessioni del CDU, Reyes ha segnalato che Cuba ha molte preoccupazioni da condividere e molte proposte da realizzare a proposito delle gravi minacce per l'esistenza stessa dell'umanità.

Prima di leggere un messaggio inviato da Ramon Labañino, Renè Gonzalez, Gerardo Hernandez, Antonio Guerrero e Fernando Gonzalez, i detti Cinque, il diplomatico ha esposto precisioni sui temi affrontati nel CDU.

“La fame cresce a ritmi insostenibili,  gli alimenti sono strasformati in beni di speculazione finanziaria e si destina un volume enorme di cereali alla produzione di biocombustibili nei paesi del Nord opulento”, ha detto. 

“Il diritto dei popoli alla pace è messo in discussione dalla brama egemonica di poche potenze che ricorrono sempre più spesso alle minacce dell'uso della forza militare e  accumulano arsenali nucleari (...)”. 

Poi l'ambasciatore ha sottolineato  che per la sua dimensione umana e il suo straordinario significato, Cuba avrebbe  letto nel suo intervento nel Consiglio un messaggio inviato dai Cinque cubani ingiustamente reclusi  negli Stati Uniti. 

“La loro unica responsabilità è stata cercare d’ostacolare le attività terroristiche contro il popolo cubano perpetrate dai gruppi che agiscono con impunità in Florida”, ha dichiarato. 

La loro detenzione è stata dichiarata arbitraria nell'Opinione  19/2005 del Gruppo di Lavoro pertinente di questo Consiglio, ha ricordato.

Reyes ha letto il messaggio scritto da Ramon, Renè, Gerardo, Antonio e Fernando, i Cinque, indirizzato al CDH: 

“Si mantiene vigente la sentenza del Gruppo sulla Detenzione Arbitraria di questo Consiglio, al quale il Governo nordamericano ha risposto in modo ipocrita e con argomenti manipolati. L'eco dei nostri ripetuti appelli si perde un anno dopo l’altro in questa riunione generale e le stesse domande sono sempre  senza risposta.   Perché quello che è terrorismo quando si pratica contro i potenti, non è tale quando i potenti lo utilizzano? Perché alcuni possono aggredire, massacrare e distruggere orribilmente la vita umana, in nome di una presunta  guerra al terrorismo, mentre le vittime delle  loro azioni terroristiche non possono esercitare il più semplice diritto alla difesa?

Perché stimiamo la vita umana secondo le armi o la capacità di potenza economica o di ricatto di alcuni governi? Non è lodevole difendere un popolo dal terrorismo, al di sopra delle considerazioni politiche? 

L'umanità deve ammettere che il Governo nordamericano, auto-nominato giudice del pianeta, offre rifugio ai terroristi nella Florida ed utilizza impunemente il suo corrotto sistema giudiziario per proteggerli. 

Finché il valore della vita umana continuerà ad essere tanto relativo, la più elementare dignità continuerà ad essere un'utopia, e non basteranno mille consigli come questo, per far sì che il mondo prenda sul serio la lotta per i diritti umani. 

Noi, intanto, continueremo a praticare la dignità”.

Cuba ha sottolineato nel Consiglio dei Diritti Umani (CDU) delle Nazioni Unite, la detenzione arbitraria dei Cinque combattenti antiterroristi nelle  prigioni statunitensi da più di 12 anni.

 

Durante un intervento, nel dibattito interattivo del Gruppo di lavoro sulla Detenzione Arbitraria e l’incaricato delle Scomparse forzate, il delegato cubano Juan Antonio Quintanilla è tornato sul tema.

 

Il diplomatico ha segnalato l’attenzione offerta dal Gruppo  nella sua opinione 19/2005, riferita al caso dei Cinque antiterroristi cubani prigionieri  politici negli Stati Uniti la cui detenzione è stata giudicata arbitraria.

 

Quintanilla ha segnalato che lontana dall’accettare la  considerazione, Washington ha mantenuto le sue azioni di manipolazione politica.

 

“Adesso sostengono che il tribunale d’appello era giunto alla conclusione che gli accusati potevano essere sottoposti ad un processo imparziale a Miami, e che di fatto  così è stato”, ha esposto, “ma è stato un processo inquinato da irregolarità e arbitrarietà e i loro argomenti non si sostengono!”

 

“È stato un processo motivato politicamente in una sede totalmente ostile agli accusati, ai quali è stato negato l’accesso all’80% dei documenti usati per incolparli e  sono stati negati i contatti regolari con gli avvocati della difesa”, ha aggiunto.

 

Il delegato cubano ha ricordato che tre prestigiosi giudici della Corte di Atlanta, incaricati d’esaminare il caso, sollecitarono il 9 agosto 2005 l’annullamento del processo e la revoca delle condanne.

 

Esattamente un anno dopo, la stessa Corte riunita, con una votazione divisa, revocò quella decisione, ratificando le condanne e negò la realizzazione di un nuovo processo, ordinando d’inviare nuovamente il caso al Gruppo, per considerare i restanti aspetti.

 

“Quella  insolita decisione conferma che il processo giudiziario contro i Cinque non è stato svolto da una prospettiva di diritto (...) loro sono prigionieri politici, detenuti arbitrariamente e sottoposti a crudeli e ingiuste condizioni di reclusione”, ha sottolineato Quintanilla, aggiungendo che i processi di nuove sentenza per tre dei Cinque, esposti dal Governo degli Stati Uniti nelle sue risposte al Gruppo di Lavoro, rappresentano una soluzione di facciata davanti ad una realtà che non si può nascondere.

 

“Il Governo degli Stati Uniti, ha avvertito, ora chiede che il Gruppo di Lavoro sulle detenzioni arbitrarie non si occupi più del caso e lo elimini dalla sua lista.

 

Cuba respinge questa possibilità perchè le autorità nordamericane non hanno adottato le misure necessarie per porre fine alla situazione che ha determinato la conclusione 19/2005 del Gruppo”,  ha concluso.