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IL TRADUTTORE SI SCUSA PER GLI ERRORI 

 

Libertà per i Cinque, ORA!

Il messaggio dei Cinque

a Giustino Di Celmo

16.09.11 - Acela Caner Román  www.granma.cu


Come ogni anno, il 4 settembre, dal 1997, Giustino Di Celmo ritorna nell’Hotel Copacabana, cammina per i suoi saloni, saluta i dipendenti, abbraccia gli amici. Nel lobby, Giustino da un bacio alla sua amano e lo deposita e poi accarezza la targa di bronzo con il viso di Fabio, vittima innocente di un crimine.

 

La famiglia dei Di Celmo, schiacciata dal dolore, non ha mai smesso d’esigere giustizia e di reclamare la fine della azioni di terrorismo contro Cuba.

 

Nel pomeriggio dello stesso giorno, i familiari dei Cinque antiterroristi cubani ingiustamente reclusi negli Stati Uniti, la direzione dell’Istituto Cubano d’Amicizia con i Popoli (ICAP), la segreteria del Partito nel municipio Playa e i lavoratori del Copacabana, hanno colmato le installazioni dell’hotel per rendere omaggio a Fabio Di Celmo e a suo padre, instancabile combattente per la liberazione dei Cinque.

 

Foto: Keyttia Pinton - Eugenio Suárez

Magaly Llort, madre di Fernando González, ha portato una targa di legno con un messaggio firmato da Gerardo Fernández Nordelo, Ramón Labañino Salazar, René González Schwerert, Fernando González Llort e Antonio Guerrero Rodríguez per il padre di Fabio Di Celmo.

 

Con le sue parole, la madre dell’Eroe ha sottolineato che, dagli inizi del movimento per il ritorno dei Cinque, Giustino Di Celmo ha promesso che la sua famiglia avrebbe fatto sua la causa di questi uomini ingiustamente reclusi.

 

E così è stato: il padre di Fabio e il fratello Livio, hanno mantenuto la promessa.

 

Nonostante la sua età avanzata, Giustino realizza molteplici azioni per far sì che tutti conoscano i fatti vincolati all’assassinio di Fabio, come prova indiscutibile dello ‘stato di necessità’ che ha il popolo cubano di cercare informazioni nei gruppuscoli di terroristi per evitare nuovi crimini.

 

Giustino è instancabile.

 

Poi Magaly Llort ha letto il testo Della targa che teneva tra le mani:

 

Per Giustino Di Celmo

Con profonda gratitudine per l’appoggio alla nostra lotta per la giustizia

 

Giustino ha ringraziato per questo omaggio. “Nessun dolore può essere più grande che la morte di un figlio e ancora di più quando è provocata da un’azione violenta e crudele”, ha detto molto emozionato.

 

“Fa male pensare a tutte le azioni terroristiche contro Cuba! Fa male pensare che Luis Posada Carriles, assassino provato e confesso della morte di mio figlio e di molteplici altri crimini, cammina libero per le strade di Miami, mentre questi uomini, giovani che lottavano perchè non avvenissero più azioni di terrorismo contro Cuba sono rinchiusi in prigione.”

 

“Io voglio chiedere a tutte le persone di buona volontà che divulghino questa grande verità e che scrivano al presidente degli Stati Uniti, che liberi i Cinque cubani antiterroristi. Loro sono uomini giusti e la giustizia non può essere carcerata. Se il mio Fabio fosse vivo, sò che avrebbe scritto una lettera a Obama reclamando la loro libertà immediata”.

 

Le poesie di Antonio Guerrero, il reclamo di Cintio Vitier per la liberazione dei nostri Cinque fratelli sono giunti nelle voci di Carlos Ruiz de la Tejera e Jesús del Valle (Tatica). María Elena Pena ha cantato ‘Lontano da Genova’ del compositore Manuel Agudín.

 

L’incontro è terminato con la lettura della poesia che Giustino Di Celmo scrisse dopo quel disgraziato giorno in cui il più piccolo dei suoi figli lo lasciò per sempre:

 

A Fabio: mio figlio

Stavi ancora/nel ventre di tua madre/e d’allegria/ io ho pianto.

Eri un bambino e/per le tue febbri/e le tue cadute/io ho pianto.

Eri un giovane e/per il timore e l’angoscia/alle decisioni della vita/ io ho pianto.

Da quando la bomba assassina/ha spento la tua giovane vita/

non ho più/lacrime per piangere