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Il traduttore si scusa per gli errori

 

Libertà per i Cinque, ORA!

Un’altra scandalosa situazione del processo contro i Cinque
 

La petizione d’emergenza presentata dalla

Procura Generale alla Corte d’Appello di Atlanta

In questa petizione si riconosceva che non esistevano prove per sostenere le accuse contro Gerardo, per l’accusa di ‘cospirazione per commettere assassinio di primo grado’ e fu chiesto all’ultima ora di ritirarla. Senza dubbio, Gerardo è stato dichiarato colpevole e gli è stata imposta l’irrazionale condanna di due ergastoli più 15 anni per un presunto crimine che lo stesso accusatore ha riconosciuto impossibile da provare.

1.10.11 - www.granma.cu

 

Un’altra scandalosa situazione nel processo giudiziario dei Cinque spiegata più volte da Ricardo Alarcón de Quesada, presidente dell’ Assemblea Nazionale, la costituisce "la petizione d’emergenza presentata alla Corte d’Appello di Atlanta dal Governo degli Stati Uniti alla fine di maggio del 2001, nella quale la Procura riconosce che: “Gli Stati Uniti presentano questa petizione totalmente coscienti dei numerosi ostacoli che si dovranno superare”.

 

Dopo l’inizio della causa, la Procura aveva presentato comeprincipale accusa contro Gerardo Hernández Nordelo la "cospirazione per commettere assassinio di primo grado" che si è poi trasformato nell’asse attorno al quale è girato il processo a Miami, contro i Cinque antiterroristi cubani, il processo più lungo della storia nordamericana ed anche il più ignorato e silenziato.

 

Il 25 maggio 2001 la giudice a Miami aveva terminato le sue istruzioni strettamente aggiustate all’Atto d’Accusa della Procura, e cinque giorni dopo, attuando con stupefacente rapidità, i Pubblici Ministeri presentarono alla Corte d’Appello di Atlanta questo raro e urgente appello, nel quale riconoscevano che mancavano di prove per sostenere la loro accusa contro Gerardo, e chiesero di ritirarla.

 

Il Governo riconosceva drammaticamente il suo fallimento nel dimostrare la falsa accusa con queste parole: “Alla luce delle prove presentate nel processo, questo costituisce un ostacolo insuperabile per gli Stati Uniti in questo caso e probabilmente risulterà dal fallimento dell’accusa in questa voce”.

 

Come ha segnalato il compagno Alarcón, la Procura in questo appello va anche più in là: “Questo caso può stabilire un precedente devastante... il pregiudizio per il Governo sarà irrimediabile e il danno duraturo, e ripete, e impone una barriera insuperabile a questa accusa”.

 

La Corte d’Appello di Atlanta non ha accettato la petizione del governo.

 

Anche se la procura aveva riconosciuto di non avere prove per sostenere la sua accusa contro Gerardo e aveva chiesto di ritirarla, la giudice di Miami cambiò le sue istruzioni alla giuria e sostenne la colpevolezza. Il 6 giugno del 2001 Gerardo fu dichiarato colpevole e gli fu imposta l’irrazionale condanna di due ergastoli più 15 anni, con l’accusa di un presunto crimine che lo stesso accusatore aveva riconosciuto impossibile da sostenere.

 

Come spiegare quello che accadde?

 

Prima di tutto perchè il processo si è svolto a Miami, nido di gruppi di terroristi che lui aveva combattuto eroicamente e dove era stato già condannato, con una campagna di odio e di calunnie della stampa locale, pagata dal Governo Federale, come si è saputo successivamente.