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Nuestra America - ALBA

 

L’ALBA si oppone a dare agli oppositori

 

libici uno scanno all'ONU

 

15.09.11 - www.granma.cu

 

I paesi del gruppo latinoamericano ALBA hanno comunicato al nuovo presidente dell’ Assemblea Generale della ONU la loro opposizione alla consegna dello scanno della Libia agli oppositori che hanno abbattuto il governo di Muamar el Gheddafi.

 

L’ambasciatore venezuelano Jorge Valero ha detto, in una lettera inviata al presidente dell’Assemblea, Nassir Abdulaziz Al-Nasser, che i ministri degli Esteri dell’ALBA considerano che il posto della Libia nella ONU non dev’essere occupato da un’autorità di transizione illegittima, imposta con l’intervento straniero.

 

Al contrario, hanno scritto, nessuno deve occupare lo scanno sino a che s’installerà un governo legittimo, che rifletta la libera e sovrana volontà del popolo della Libia.

 

Il posto della Libia appartiene ancora al Governo di Gheddafi anche se diplomatici oppositori che lo hanno rinnegato da mesi ed hanno vincoli stretti con il Consiglio Nazionale di Transizione degli ex ribelli, continuano ad occupare gli uffici della missione libica nella ONU.

 

La lettera del gruppo regionale incrementa la probabilità che il tema richieda una votazione formale più che un semplice consenso, quando l’Assemblea Generale prenderà una decisione sul tema, nei prossimi giorni.

 

Il Consiglio degli oppositori è stato riconosciuto da diversi paesi, includendo ultimamente la Russia e la Cina.

 

I ministri degli Esteri dei paesi dell’Alleanza Bolivariana per i Popoli di Nuestra América -Nicaragua, Cuba, Ecuador, Bolivia, Dominica, San Vincente y Granadinas e Antigua y Barbuda- si sono riuniti di recente a Caracas per discutere la situazione della Libia.

 

 

L'ALBA condanna l’operato

 

della NATO in Libia e in Siria

 

10.09.11 - www.granma.cu

 

L’AI ministri degli Esteri dell’Alleanza Bolivariana per le Americhe (ALBA), hanno condannato, a Caracas, l’intervento e l’aggressione militare illegale in Libia, ed hanno accordato una serie di azioni che proporranno nella prossima Assemblea Generale della ONU: tra queste un’investigazione sull’uso dei fondi congelati della Libia, hanno segnalato le agenzia di stampa EFE e Notimex.

 

Inoltre hanno fissato posizioni sulla Siria, dove invieranno una missione di alti rappresentanti o ministri dell’ALBA, per conoscere da vicino la situazione del paese.

 

Al termine del VI Consiglio Politico dell’ALBA, che si è svolto a Caracas, i ministri hanno condannato le azioni intraprese contro la Libia, con la copertura di una Risoluzione delle Nazioni Unite, approfittando con opportunismo la situazione del conflitto interno in questo paese.

 

“Gli integranti dell’ALBA hanno reclamato il termine immediato e incondizionato dei bombardamenti e dell’intervento militare della NATO nel territorio libico”, dice una dichiarazione letta dal presidente del Venezuela, Hugo Chávez, che ha condannato l’offensiva in questo paese come “parte della pazzia imperiale”.

 

La NATO svolge in Libia un’operazione militare di cambio di regime, applicando la dottrina della guerra preventiva, manipolando la ONU nelle funzioni dei propri interessi geopolitici ed economici ed in violazione della Risoluzione 1973 del Consiglio di Sicurezza, sottolinea il documento.

 

I ministri degli Esteri hanno deciso che promuoveranno la discussione nell’Assemblea Generale sui pericoli che si sono creati attorno alla Libia e hanno domandato “che non si trasformi in un protettorato della NATO e del Consiglio di Sicurezza della ONU.”

 

Le nazioni dell’ALBA hanno annunciato inoltre che chiederanno la creazione di un gruppo di lavoro nella prossima Assemblea Generale, per investigare e controllare l’uso dei fondi congelati delle riserve finanziarie della Libia e chiederanno che si faccia un’investigazione sui crimini commessi in questo paese dalla NATO.

 

L’ALBA solleciterà al segretario generale della ONU, Ban Ki-moon, “una totale trasparenza e una stretta resa dei conti” ai membri sulle azioni che riguardano la Libia e la Siria e chiederanno una riunione speciale.

 

Attorno alla Siria, hanno deciso d’inviare a Damasco una commissione dell’ ALBA, che, nel caso sia accettata, riporterà "su questa gestione ai paesi Latinoamericani e dei Carabi”, e fomenterà nel Movimento dei Non Allineati un dibattito “ sui pericoli che minacciano” questo paese.

 

Assieme alla dichiarazione su Libia e Siria, i partecipanti hanno approvato una dichiarazione di riconoscimento dello Stato della Palestina, e una condanna per la sanzione imposta dal Dipartimento del Tesoro degli USA a quattro funzionari e militari del Venezuela.

 

 

 

I Ministri degli esteri dell’

 

riuniti a Caracas

 

8.09.11 - www.granma.cu

 

I ministri degli Esteri dell’Alleanza Bolivariana per i Popoli di Nuestra America (ALBA) analizzeranno l’aggressione alla Libia il prossimo venerdì nella capitale del Venezuela, dove accorderanno proposte, ha informato il governo di questo paese.

 

Una nota per la stampa del Ministro anfitrione, Nicolás Maduro, ha confermato la presenza all’incontro degli otto paesi del blocco integrazionista: Antigua y Barbuda, Bolivia, Cuba, Dominica, Ecuador, Nicaragua, San Vicente y las Granadinas e Venezuela.

 

“Svolgeremo un dibattito con risoluzioni e proposte molto importanti”, ha anticipato il diplomatico senza menzionare dettagli.

 

Maduro, citato nel comunicato, ha segnalato che la posizione dell’ALBA è la condanna dell’aggressione straniera degli Stati Uniti e della NATO contro la Libia; il non riconoscimento del Consiglio nazionale di Transizione, ente insorgente definito ‘un’istanza che risponde ad un’occupazione e ad un intervento straniero brutale criminale e ad una guerra imposta’.

 

In accordo con il ministro Maduro, le iniziative che usciranno dal dibattito si presenteranno nelle Nazioni Unite, al BRIC (Brasile, Russia, India e China) e all’ Unione Africana.

 

Di fronte all’aggressione degli USA e della NATO contro il paese nordafricano l’ALBA ha proposto di creare una via d’uscita pacifica a questo conflitto, senza ingerenze straniere, una posizione sulla quale insiste.

 

I paesi del blocco inoltre hanno accusato Washington e i suoi alleati di lanciare una crociata per le risorse naturali della Libia, nazione ricca di petrolio leggero e di acqua.