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Unità Popolare per sconfiggere il complotto

Appello del Partito Comunista Boliviano

 

 

17 ottobre 2011 - da Solidnet.org - http://www.solidnet.org www.resistenze.org

 

 

Il Partito Comunista Boliviano si rivolge all’opinione pubblica e in particolare ai lavoratori delle campagne e delle città per confermare l’esistenza di un piano cospirativo che vuole la caduta del governo presieduto dal compagno Evo Morales.

 

La “difesa” del TIPNIS é una scusa volgare. Dal 15 agosto, data d’inizio della marcia di protesta a Trinidad, il governo si é impegnato per ottenere un accordo.

 

La campagna mediatica della destra è però riuscita a imporre un’immagine diversa dalla realtà. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il siluramento, da parte della dirigenza della marcia, della proposta di una legge specifica con l’intenzione di impedire qualunque accordo. L’obiettivo è arrivare a La Paz e provocare un’acuirsi della tensione, per mettere in difficoltà la democrazia.

 

Non c’è stata alcuna volontà di dialogo fin dall’inizio della marcia, le cui vere intenzioni sono state dimostrate con l’umiliazione del cancelliere Choquehuanca. La feroce campagna mediatica, organizzata a livello internazionale, dopo i condannabili eccessi di Chacarill, ha esagerato i fatti arrivando a parlare di un bambino assassinato, di vari morti e perfino di “massacro”. Ma non è stata detta una sola parola dei 15 poliziotti feriti. Si tratta di una propaganda che cerca di portare gente verso la causa dell’opposizione dandole base sociale, e presentare il presidente Evo Morales come un massacratore, genocida, antiecologista e nemico dei popoli delle pianure.

 

Il carattere politico della cupola indigena di CIDOB [Confederazione dei popoli indigeni dell’oriente boliviano], si é rivelato con l’appello che quest’organizzazione ha rivolto a favore del voto nullo in occasione delle elezioni.

 

La cupola della CIDOB é asservita all’imperialismo tramite delle Ong che la finanziano, fa oggettivamente parte della destra indigena ma camuffata da estrema sinistra indignata.

 

La verità è che si può arrivare a un’intesa attraverso il dialogo e i negoziati sensati, come nel caso dell’Assemblea del Popolo Guaraní, caso ignorato dai media antigovernativi.

 

Ci appelliamo ai dirigenti della Centrale Operaia Boliviana e alle organizzazioni sociali affinché non si lascino di nuovo irretire dai falsi profeti che vogliono approfittare della crisi politica e che vanno a braccetto con gli interessi della destra reazionaria e golpista.

 

Invitiamo il valoroso popolo di La Paz a evitare qualunque scontro che viene affannosamente cercato dai provocatori infiltrati, e a fare quadrato in difesa delle conquiste raggiunte col processo di cambiamento e la lotta rivoluzionaria, antioligarchica e antimperialista.

 

Comitato Politico del Partito Comunista Boliviano