HOME AMERICA LATINA

 

Nuestra America - Cile

 
 

Solidarietà internazionale con i

prigionieri politici Mapuche

Appello ai democratici di tutto il mondo del Partito Comunista del Cile

 

5.06.11 - di su altre testate

 

Il Partito Comunista del Cile denuncia alla comunità internazionale la situazione critica che stanno vivendo i quattro prigionieri politici Mapuche che attuano uno sciopero della fame dal 15 marzo 2011 nel carcere di Angol, nel sud del nostro paese, il silenzio criminale del governo di Sebastián Piñera di fronte alle loro richieste e la grave situazione di salute in cui versano.

Si tratta dei compagni Héctor Llaitul Carrillanca, Jonathan Sady Huillical, José Santiago Huenuche Reiman e Ramón Llanquileo Pilquiman, che parteciparono allo sciopero della fame di più di 80 giorni attuato da più di trenta mapuche a metà dell'anno scorso in diverse carceri delle regioni del Biobio e dell'Araucania, che culminò in un accordo sottoscritto dal governo al tavolo di confronto portato avanti con la mediazione della Chiesa Cattolica.

Come hanno denunciato i portavoce dei prigionieri politici mapuche, le sentenze emesse dalla giustizia penale contro questi quattro compagni, condannati a pene tra i 20 e i 25 anni di carcere, nel corso di un processo realizzato in base alla legge antiterrorista, facendo uso di testimoni senza volto e di altri marchingegni legali contemplati da questa legge, sono la chiara dimostrazione dell'inadempimento da parte del governo degli accordi sottoscritti con le organizzazioni mapuche, particolarmente per quanto riguarda la non incriminazione in base alla legge antiterrorista.

Gli avvocati difensori in queste cause e la stessa Difensora Penale Pubblica Nazionale, Paula Vial, hanno ripetutamente protestato contro le irregolarità del processo che li ha condannati, sostenendo che nel corso di tale giudizio è stato gravemente conculcato il loro diritto alla difesa, ragion per cui è stata inoltrato alla Corte Suprema un ricorso per l'annullamento del processo.

Ripetendo il suo comportamento dell'anno scorso, il governo di Sebastián Piñera scansa la propria responsabilità politica e dimostra, ancora una volta, il suo disprezzo per la protezione dei diritti umani. Ciò ha avuto la sua espressione esemplare nella dichiarazione del sottosegretario alla Presidenza, Claudio Alvarado, che nei giorni scorsi ha affermato che di fronte “al risultato finale del processo e alla condanna, essi sostengono che non hanno avuto piene garanzia, ma questo non è certo un problema del governo”. Vale a dire, il governo del Cile dichiara che la flagrante violazione dei diritti umani e la trasgressione delle garanzie costituzionali non sono un suo problema!

In questo contesto, il Partito Comunista del Cile lancia un appello a tutte le forze democratiche del mondo ad estendere la solidarietà internazionale con i quattro compagni mapuche che hanno già attuato 74 giorni di sciopero della fame. Il nostro appello è a dare impulso a manifestazioni davanti alle rappresentanze cilene in tutto il mondo e a iniziative ufficiali che esigano dal governo cileno una rapida soluzione di questo conflitto.

PARTITO COMUNISTA DEL CILE