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Nuestra America - Ecuador

 

Una folla enorme a sostegno di Correa

e della Rivoluzione Cittadina

 

3.10.11 - Pedro Rioseco www.granma.cu

 

Una folla enorme con centinaia di migliaia di persone, ha espresso a Quito, la capitale dell’Ecuador, venerdì 30 settembre, il suo forte sostegno al presidente, Rafael Correa, e alla Rivoluzione Cittadina, ed ha espresso anche la sua energica condanna del tentativo di golpe di un anno fa.

Nella centrale Avenida de Los Shyris nel nord della capitale, una strada a sei corsie con una separazione di altre due corsie, è stato impossibile avanzare da circa seicento metri prima della tribuna dove Correa ha reiterato la sua parola d’ordine: “Proibito dimenticare!”

“Vogliono far passare quel 30 settembre come un fatto isolato, ma questo non lo crede nessuno”, ha affermato. “Dietro a quella sollevazione, ha denunciato, c’era una cospirazione dei gruppi di potere che si oppongono ai principi di equità e di giustizia sociale della Rivoluzione”.

“Quelle pallottole assassine del 30 settembre 2010, ha aggiunto Correa parlando alla folla infiammata, sono le stesse che massacrarono i nostri Eroi nel 1910, che hanno assassinato Eloy Alfaro e tanti eroi di Nuestra America, nera e meticcia. Al di sopra di questa, però, qui c’è la Patria Grande, per dire ‘Mai più 30 settembre!’, con milioni di persone presenti e disposte a dare la vita per difendere quello che con tanto abuso criminale volevano assassinare in quel triste giorno”.

“Dove sono quelli che in motocicletta sparavano contro i cittadini civili disarmati? Dove sono quelli che hanno sparato e picchiato il popolo e tentato di uccidere il Presidente?”, ha chiesto Correa, che ha riaffermato la volontà di lottare contro l’impunità di coloro che hanno attentato contro la democrazia e la stabilità del paese.

“Stiamo attenti però, compagni, che siamo ancora vulnerabili, anche se sono stati fatti passi giganteschi per far sì che questa gente intenda che il tempo dei golpisti è passato in Nuestra America”, ha sottolineato, ricordando le recenti denunce di cospirazioni e la continuazione delle campagne di diffamazione.

“Qui staremo come presidente o come cadavere, ma non vacilleremo mai, nè tradiremo mai la fiducia del nostro popolo”, ha detto ancora Correa, come aveva proclamato un anno fa di fronte all’aggressione di poliziotti sollevati, scoprendosi il petto davanti a coloro che lo volevano uccidere.

“Per ogni diffamazione, un nuovo ospedale, per ogni infamia un ponte nuovo o una strada, perchè questa Rivoluzione non la fermerà niente e nessuno, e tanto meno la vigliaccheria dei traditori”, ha dichiarato.

“Oggi, con più forza che mai, avanti per costruire la Patria nuova! Viva l’America Latina! Viva il popolo ecuadoriano! Hasta la Victoria Siempre!”

Correa ha concluso così il suo breve e trascinante discorso, di fronte ad una folla proveniente da tutto il paese, che gli ha confermato con entusiasmo il suo appoggio.