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Soddisfacente visita in Argentina

dei compagni del Che

 

24 giugno 2011 - Moisés Pérez Mok   www.granma.cu

 

I due inseparabili compagni d’armi di Ernesto Guevara, il generale Harry Villegas e il comandante Víctor Dreke, hanno definito molto positiva la visita realizzata in Argentina, in occasione del 83º anniversario della nascita del Che.

 

Dopo lo svolgimento di un intenso programma iniziato il 14 giugno, Dreke, secondo capo della colonna dei combattenti cubani guidata dal Che in Congo, ha detto a PL che il bilancio del soggiorno è stato davvero molto buono.

 

“L’apprezzamento degli argentini per il Guerrigliero Eroico lo abbiamo constatato nelle visite alle città di Rosario, Córdoba e Alta Gracia, ed anche qui a Buenos Aires”, ha detto, segnalando che nella galleria dei patrioti latinoamericani della Casa di Governo s’incontra un ritratto del Che guerrigliero, quello che tutti ammiriamo, anche se questa figura è utilizzata a volte per maneggi commerciali senza scrupoli”, ha deplorato.

 

Anche Villegas ha definito molto positiva la visita in Argentina, la terra natale del Comandante Guevara.

 

“È bello vedere che i giovani argentini interiorizzano sempre più la figura del Che, che nella sua patria diviene una bandiera di combattimento”, ha detto Pombo a PL.

 

I due ex guerriglieri hanno partecipato ad una pubblica conversazione nella Facoltà di Filosofia e Lettere dell’Università di Buenos Aires, durante la quale hanno risaltato i valori che fecero di Guevara uno dei combattenti più amati, ammirati e rispettati nelle gesta insurrezionali di Cuba.

 

I due visitatori cubani hanno percorso l’Istituto Spazio per la Memoria, che si trova nella tristemente celebre Scuola di Meccanica dell’Armata (ESMA) dove durante l’ultima dittatura militare argentina esisteva un campo di concentramento, dove furono richiusi cinquemila detenuti poi scomparsi, tra i quali il giornalista Rodolfo Walsh e le monache francesi Alice Domon e Leónie Duquet.

 

Villegas e Dreke hanno partecipato attivamente al Primo Colloquio Internazionale "America Latina e i Caraibi: delle rivoluzioni, l’indipendenza e l’integrazione emancipatrice", realizzato a Rosario dal 14 al 17 giugno.

 

A Córdoba hanno visitato il Centro Oculistico Dottor Ernesto Guevara, nel quale sono state realizzate 1530 operazioni chirurgiche gratuite dalla sua apertura nell’ottobre del 2009, come parte del programma di salute visiva cubano-venezuelano Operazione Miracolo.

 

Inoltre Pombo e Dreke hanno partecipato all’8ª Settimana del Che, ad Alta Gracia, dove hanno scoperto una targa che ha dato il nome di Camilo Cienfuegos a una sala, dove sono state deposte le ceneri di Alberto Granado, il grande amico del Che, che fece con lui il viaggio in motocicletta per il Sudamerica.

 

Ricordando il Che

 

16 giugno 2011 -  www.granma.cu

 

Designata Cuba per l’alza bandiera nella città di Rosario

 

18.06 - Come parte della settimana guevariana che si celebra nella città argentina di Rosario, dove nacque il Che, l’ambasciatore di Cuba, Jorge Lamadrid, è stato designato dalle autorità locali per eseguire l’alza bandiera nazionale.

Si tratta di una cerimonia tradizionale, che precede l’inizio del Consiglio Municipale, nella quale Lamadrid è stata scortato da due compagni di lotta del Guerrigliero Eroico Ernesto Che Guevara: il generale Harry Villegas (Pombo) e il comandante Víctor Dreke.

La cerimonia si è svolta nel maggior monumento alla bandiera del mondo, che si trova in questa città, in accordo con una cronaca dell’inviato speciale di Juventud Rebelde, in cui si legge che erano presenti anche tutti i partecipanti al Colloquio per gli 83 anni del mitico combattente.

Ogni giovedì all’alba, come inizio delle sessioni del Consiglio Municipale, si svolge la cerimonia dell’alza bandiera nella città dove ondeggiò per la prima volta, e il cui anniversario si celebrerà lunedì 20, in Argentina.

Giovedì 16, l’alza bandiera è stato dedicato al Che, in questo monumento in cui fu presentato due anni fa Ernesto Guevara, el hombre nuevo, uno straordinario documentario di Tristán Bauer, con la presenza di circa 20.000 spettatori in maggioranza giovani.

Messico - 24 Giugno 1956

 

Con alcuni cubani Ernesto Guevara venne arrestato dalla polizia messicana nella tenuta Santa Rosa di Chalco.

 

Li si addestrava assieme al gruppo guidato da Fidel Castro preparandosi al rientro a Cuba per riprendere la lotta di liberazione nazionale.

 

La polizia messicana da parecchi giorni aveva arrestato Fidel Castro e perquisito a fondo la casa di Maria Antonia González, trovando alcuni documenti che permisero di conoscere l’esistenza e di localizzare la tenuta nella quale si realizzavano gli addestramenti militari.

 

Fidel Castro, Ernesto Che Guevara e gli altri detenuti furono rinchiusi nel carcere “Miguel Schultz” di Città del Messico.

 

“ Questi avvenimenti ritardarono l’inizio della prima tappa. Alcuni rimasero in prigione persino cinquantasette giorni, contati uno a uno, con la minaccia perenne dell’estradizione che pendeva sulle nostre teste…”

 

Il Diario del Che permette di

vedere un uomo integro

 

15 giugno 2011 -  www.granma.cu

 

L’internazionalismo di
Ernesto Che Guevara

 

15.06 - “Hasta siempre Comandante”, si legge nella versione digitale del quotidiano dell’Uruguay, La Juventud, che ha ricordato il 83º 'anniversario della nascita di Ernesto Che Guevara, a Rosario, in Argentina.

Juventud rende omaggio alla sua coerenza, una virtù così scarsa in questi giorni in cui ci tocca vivere”, ha segnalato il sito che ha pubblicato una foto a tutta pagina del Guerrigliero Eroico.

L’impegno del nostro giornale con i suoi lettori, ha aggiunto la fonte, è quello della lotta quotidiana contro l'ingiustizia, seguendo gli insegnamenti del Che, che sosteneva: “all'imperialismo non si deve concedere nemmeno un pochino così”.

La pagina in Internet ha specificato che: “Più che scrivere del Che, preferiamo ricordarlo conseguentemente nella pratica antimperialista per la liberazione nazionale e per il socialismo”.

Inoltre è stata pubblicata un’ampia raccolta fotografica della vita del medico argentino-cubano, dell'adolescenza, insieme alla sua famiglia e quindi nella guerriglia, a Cuba e all'estero.

Mitico rappresentante della lotta contro le ingiustizie, dopo il trionfo della Rivoluzione nel 1959, il Che occupò alte responsabilità nella Banca Nazionale e nel Ministero dell’Industria di Cuba, oltre a dirigere missioni internazionaliste.

Molte nazioni hanno ricordato con attività politiche, manifestazioni incontri e concerti il giorno della nascita di Ernesto Guevara, mentre ad Alta Gracia, dove c’è un Museo che porta il suo nome, nel paese dove visse la sua infanzia, il giorno 18 inizierà la ‘Settimana per il Che’.

A L’Avana è stato presentato un libro diario del Che inedito sulla guerriglie cubana: Ernesto Che Guevara. Dalla Sierra a Santa Clara.

Il Diario di un combattente. Sierra Maestra-Santa Clara (1956-1958), di Ernesto Che Guevara, permette di vedere un uomo integro, dedicato a una causa, ha affermato Oscar Fernández Mell, che fu medico e compagno di lotte del Guerrigliero Eroico.

 

Fernández Mell ha presentato questo testo, inedito sino ad oggi, nel Centro della Stampa Internazionale, con la presenza di Armando Hart, presidente della Società Culturale José Martí, che ha scritto il prologo del volume; di Aleida March, direttrice del Centro di Studi Che Guevara e di Jorge Risquet, che fu suo compagno di lotta in Congo, vari familiari dei Cinque Eroi, tra i tanti.

 

Parlando di Ernesto Guevara de la Serna – che oggi avrebbe compiuto 83 anni-, Fernández Mell ha detto che il diario riflette un uomo degno d’essere seguito, le cui virtù come l’onorabilità e la coerenza hanno sempre preceduto qualsiasi contingenza.

 

Nell’ordine personale ricordare il Che nel suo cammino da guerrigliero a statista, quando utilizzò tutto il suo talento, la cultura e la capacità di convincimento, che hanno fatto di lui una personalità che apporterebbe ancora molto alla Rivoluzione Cubana.

 

Inoltre ha messo in risalto il coraggio e l’audacia del combattente, il suo talento e la vocazione come educatore, oltre alla condizione di lettore instancabile e universale.

 

María del Carmen Ariet, investigatrice del Centro di Studi Che Guevara, ha informato che questo diario non era mai stato pubblicato, perchè è incompleto, dato che mancano due piccoli quaderni, ma che si richiesta del Comandante in Capo, Fidel Castro, ha visto la luce con il complemento dei testi dello stesso Fidel, sulla stessa epoca.

 

Riferendosi al progetto editoriale sulle opere dell’immortale rivoluzionario, ha detto che sono la Editrice Ocean Press e la Ocean Sur che lo stanno sviluppando già da dieci anni e continueranno in questo importante impegno, perchè c’è ancora molto da pubblicare sulla figura del Che.

 

Inoltre ha elogiato l’insostituibile collaborazione di Aleida March, che conserva gli archivi personali del guerrigliero e aiuta a decifrare la sua quasi illeggibile scrittura.

 

Il libro verrà diffuso durante la Fiera Internazionale del Libro, Cuba 2012.

 

Maceo e il Che:eroi

di tutti i tempi

 

14 giugno 2011 -  www.granma.cu

 

Tutta Cuba rende omaggio oggi a Maceo e al Che, due uomini che, nati un 14 giugno, in due epoche distinte, costituiranno sempre paradigmi di coraggio e bravura per il nostro popolo.

 

Antonio Maceo y Grajales, il Titano di Bronzo, era nato nel 1845 a Santiago di Cuba, ed Ernesto Guevara de la Serna, il Guerrigliero Eroico, a Rosario, in Argentina, nel 1928. Percorrendo le loro vite incontriamo due uomini, che senza essere perfetti, hanno lasciato un’orma indelebile nella storia cubana. Sono molti coloro che oggi cercano nelle loro parole orientamenti e idee, ed altri utilizzano con orgoglio i loro nomi, un aneddoto, una frase, una fotografia.

 

I due furono uomini fedeli e ai ai loro principi, ognuno nel momento storico in cui gli toccò vivere.

 

Tutti e due si caratterizzarono per una volontà a tutta prova, per il coraggio straordinario e un profondo senso della dignità e dell’umanesimo, per la loro intransigenza patriottica, le loro gesta da Eroi.

 

Le loro qualità vincolate a sentimenti rivoluzionari e anti imperialisti hanno reso possibile la difesa degli ideali più nobili e giusti.

 

Le loro opere sono andate molto al di là di quel giorno in cui le pallottole spezzarono le loro vite, perchè tutti due hanno sconfitto la morte con il loro esempio ed hanno lasciato la loro impronta per l’eternità, come Eroi di tutti i tempi.

 

Nuovi riferimenti

al Che itinerante

 

 

27 maggio 2011 -  Madeleine Sautié Rodríguez www.granma.cu

 

“Il primo viaggio del Che all’estero: 90º Anniversario”, è la nuova edizione del titolo firmato da Omar Fernández Cañizares, presentato nel Salone dei Martiri, lo storico spazio della Collina universitaria de L’Avana.

 

Introdotto dal capitano dell’Esercito Ribelle, Felipe Guerra Matos, e da José Mendoza Argudín, partecipanti agli avvenimenti riferiti nella narrazione, il giro per le nazioni afroasiatiche, poco dopo il trionfo rivoluzionario, il libro costituisce una versione ampliata di “Un viaggio storico con il Che, scritto dallo stesso autore nel 2008.

La nuova edizione raccoglie in questa occasione aneddoti, conferenze e fotografie (più del 90 %) inedite.

 

Inoltre conta, tra le varie primizie, su testimonianze che arricchiscono, del capitano dell’ Esercito Ribelle, Mendoza Argudín, e di due vittime delle brutali azioni terroristiche perpetrate dagli Stati Uniti alle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki.

 

La presentazione ha permesso di ricordare l’emblematica figura di Ernesto Guevara, che, come fanno i cubani, applicò dominio e precisione durante tutto l’itinerario di due mesi, occupandosi di temi commerciali, culturali, economici e politici, come rappresentante della nascente Rivoluzione cubana.

 

L’autore, capitano dell’Esercito Ribelle e secondo capo di quella storica delegazione, che accompagnava in ogni momento il Comandante Guevara, salda con questo lavoro il debito storiografico di lasciare una testimonianza alle generazioni future sulle particolarità di quella missione, le cui memorie costituiscono una permanente rassegna della personalità rivoluzionaria e internazionalista dell’indimenticabile Guerrigliero.

 

 

Una caratteristica del Che

 

 

25 maggio 2011 -  www.granma.cu

 

Vi dirò una caratteristica del Che, una di quelle che io apprezzavo di più tra le tante che apprezzavo molto in lui: tutti i fine settimana cercava di scalare il Popocatepetl, un vulcano che si trova vicino alla capitale messicana.

 

Preparava il suo equipaggiamento – la montagna è alta e coperta di neve perpetua – e iniziava la salita, facendo un enorme sforzo e non raggiungeva mai la cima.

 

L’asma ostacolava il suo tentativo. Ma la settimana successiva cercava di scalare di nuovo il Popo, come lo chiamava e non ci riusciva... ma lo faceva ancora e ancora e avrebbe trascorso tutta la vita cercando di scalare il Popocatepetl, pur non riuscendo mai a conquistarne la cima. Questo rende l’idea della volontà, della sua forza spirituale, della sua costanza che era una tra le sue caratteristiche.

 

Qual’era l’altra? L’altra era che ogni volta che mancava - quando eravamo un gruppo poco numeroso - un volontario per un compito determinato, il primo che si presentava era sempre il Che.

 

Sono molti i ricordi che ci ha lasciato e per questo dico che è uno degli uomini più nobili, più straordinari e più disinteressati che ho mai conosciuto(...)

 

Fidel Castro Ruz, facoltà di Diritto.
Buenos Aires - Argentina.
26 maggio 2003.