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L’Inno del 26 di Luglio


Un canto alla ribellione

e alla libertà

 

 

22 luglio 2011 - www.granma.cu

 

"Marciando, andiamo verso un ideale,
sapendo che dobbiamo trionfare
in onore della pace e della prosperità
lotteremo tutti per la libertà"...

 

queste sono le parole iniziali di un inno di ribellione , ricordato oggi dai cubani di differenti generazioni.

 

Per gli anziani, per i giovani ed anche per i bambini è comune intonare o canticchiare l'Inno del 26 di Luglio, nei momenti patriottici e questa abitudine si fa sentire maggiormente quando si avvicina la data storica.

 

58 anni fa, il leader della Rivoluzione, Fidel Castro, chiese ad Agustin Diaz Cartaya di creare un inno per gli assaltanti delle caserme Moncada e Carlos Manuel de Cespedes.

 

Sferrato da 165 giovani, l’assalto iniziò la lotta contro la dittatura di Fulgencio Batista, eliminata il 1° gennaio del 1959 con il trionfo della Rivoluzione.

 

Diaz Cartaya raccontò a Prensa Latina che restò sorpreso ascoltando la richiesta di Fidel Castro, ma si sentì molto orgoglioso per due importanti motivazioni: una fu la sua accettazione nel Movimento, e l'altra, divenire l'autore dell'Inno del 26 di Luglio, il nome finale della marcia inizialmente chiamata ‘della Libertà.

 

Con la musica di Carlos Faxas e di altri compagni dell'emittente Radio Cadena Habana, nel febbraio del 1957, l'Inno del 26 di luglio fu poi modificato ha detto il suo creatore.

 

Come ricorda il famoso rivoluzionario, questo Inno, che ha superato le frontiere cubane ed è conosciuto nel mondo intero, è stato presente nelle prigioni, nelle azioni clandestine, nei combattimenti ed in infiniti episodi d’eroismo.

 

Tra questi il più citato è quello di quando Batista visitò il Presidio Modello dell’Isola de Pinos (oggi Isola della Gioventù), e i detti “moncadisti” lo intonarono a viva voce forza perché il tiranno li potesse sentire.

 

Dalla creazione dell'emittente Radio Rebelde, realizzata dal leggendario guerrigliero argentino-cubano Ernesto Che Guevara, il 24 febbraio del 1958 nella Sierra Maestra, l'Inno fa parte del gruppo di brani musicali sempre trasmessi.

 

Tradotto in varie lingue, tra le quali il russo, inglese, francese, cinese e tedesco, l’Inno del 26 di Luglio è oggi, mezzo secolo dopo il trionfo della Rivoluzione, un canto delle folle progressiste e ribelli di tutto il mondo, che lottano per un mondo migliore, che è possibile.