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Cuba disprezza la menzogna

 

12 maggio 2011 - Freddy Pérez Cabrera www.granma.cu

 

Così come ha denunciato la Nota Informativa del Governo Rivoluzionario, la morte per cause naturali di un cittadino cubano di Villa Clara, continua ad essere oggetto di manipolazione da parte delle transnazionali della disinformazione. Le testimonianze di familiari, specialisti medici e di gente del popolo ratificano che siamo in presenza dei una volgare aggressione mediatica.

 

Rosa Soto García.
Rosa Soto García

Come dice Rosa Soto García, sorella del morto, questi soffriva di varie malattie, tra le quali la gotta, ipertensione, emicranie e la crescita del cuore, per cui era assistito da molti anni, anche perché Juan Wilfredo conduceva una vita molto disordinata e non seguiva le indicazioni dei medici.

 

"Che lo hanno picchiato é una grande menzogna. Non aveva nessun segno di botte ed é tutta un’invenzione della propaganda controrivoluzionaria! Siamo molto addolorati con questa campagna che si é formata, che provoca un grande dolore alla famiglia”, ha detto ed ha ringraziato per le attenzioni mediche ricevute.

 

“Siamo così indignati che il giorno del funerale il figlio di mio fratello, che ha solo 14 anni, ha sentito tanto disgusto per la presenza dei detti dissidenti, che ha imposto loro di andar via dal cimitero”, ha assicurato Rosa.

 

Dottor Ricardo Rodríguez Jorge.
Dottor Ricardo Rodríguez Jorge

Madelín Soto, la nipote di Wilfredo, che lui considerava come una figlia, é molto sorpresa per la manovra orchestrata. “Sono andata a trovarlo all’ospedale e non ho osservato nessuna traccia di violenza. Inoltre, se anche lo avessero solo graffiato, di sicuro me lo avrebbe detto, perché aveva completa fiducia in me”.

 

Lo studente di diritto Yasmil Pérez Rodríguez, marito di Madelín, che lo ha portato all’ospedale ha raccontato che venerdì 6, la figlia di Wilfredo era andata a casa sua disparata chiedendo d’accompagnare suo papà dal medico. “Quando sono giunto, aveva una forte sudorazione, non si sentiva i piedi e abbiamo dovuto portalo già dal quarto piano su una sedia a rotelle. Una volta arrivati nello Studio del dottor Arnaldo Milián, é stato sottoposto a varie analisi ed ha ricevuto una serie di medicinali, senza che il suo organismo abbia dato risposte positive e vedendo che peggiorava, é stato portato in terapia intensiva dov’é stato assistito sino al momento della morte”.

 

Yasmil Pérez Rodríguez.
Yasmil Pérez Rodríguez

Yasmil che é stato con lo zio della moglie dalle 9 di mattina di venerdì e sino al giorno dopo, ha avuto sufficienti opportunità per conversare con lui, portarlo al bagno, svestirlo, e non ha mai osservato il minimo segno di violenza sul suo corpo. “Se fosse stata la verità quel che dice questa gente, di sicuro lui ne avrebbe parlato, perché tra di noi non c’erano segreti!” .

 

Il giorno dei fatti relazionati con la presunta aggressione, Juan Wilfredo stava, come d’abitudine, dalla mattina presto nella zona del Parco Vidal, come raccontano vari testimoni, tra i quali un gruppo di lavoratori indipendenti che vendono fiori nel luogo, oltre ad altri operai che lavoravano nella zona e che hanno raccontato gli avvenimenti avvenuti, in cui é stato coinvolto il deceduto.

 

Jorge Álvarez Cabrera, venditore di fiori, ha detto che verso le 9 di mattina ha sentito una persona che gridava slogan contro la Rivoluzione e ha visto che era Wilfredo, che conosceva, data la sua presenza abituale nel posto.

 

“Ho osservato che quando due agenti dell’ordine pubblico, una era una donna, lo hanno condotto verso la macchina di pattuglia senza che ci fosse la minima manifestazione di forza, lui é salito sulla macchina da solo. Poco dopo l’ho visto di nuovo nel parco e Wilfredo é venuto a chiedermi una sigaretta, ma io non fumo”, ha commentato.

 

Amado Gómez Rodríguez.
Amado Gómez Rodríguez

Amado Gómez Rodríguez, che lavora come venditore di fiori, ha assicurato che Wilfredo mostrava un aspetto normale, con la sua presenza normale, senza mostrare nessun segno di botte ricevute, come riferiscono i nemici della Rivoluzione.

 

“Poco più tardi é entrato in una caffetteria dell’Hotel Santa Clara Libre, dove ha mangiato”, hanno raccontato dipendenti e un lavoratore di questo servizio.

 

I seri problemi di salute di Juan Wilfredo Soto non sono cominciati quel giorno, ma molto tempo prima, in accordo con il dottor Nestor Vega Alonso, specialista di Primo Grado in Medicina Interna, che seguiva dal 2008 e con frequenza quel paziente.

 

“Quest’anno Wilfredo era stato ricoverato nella sala Medicina C per un edema generalizzato e per la pressione arteriale elevata. Poi con uno studio approfondito, gli avevano diagnosticato una cardiopatia dilatata, un problema grave, ed inoltre soffriva di gotta e di diabete e tutto questo dava una prognosi riservata per la sua vita”.

 

“Era venuto molte volte al mio consultorio con quadri di disfunzione ventricolare e ipertensione, con i trigliceridi molto alti, una del cause più frequenti della pancreatine, la malattia che ha provocato la sua morte”, ha detto ancora.

 

In accordo con i criteri del medico forense che ha realizzato l’autopsia, il dottor Ricardo Rodríguez Jorge, con più di 14 anni d’esperienza nella specialità, la causa della morte é stata una pancreatite acuta, con focus emorragici a livello della coda e del corpo pancreatico, e come prodotto delle patologie precedenti si sono alterati tutti i parametri per scompenso .

 

Lo specialista ha dichiarato che durante l’autopsia non sono stati riscontrati segni di violenza a livello interno o esterno, né in alcun piano. Il cranio e il collo erano normali e il torace presentava i tipici polmoni di un fumatore. Il cuore era aumentato di volume”.

 

Rispetto alla versione della controrivoluzione che la presunta aggressione fisica aveva provocato la pancreatine, ha assicurato che é impossibile e che un trauma, perché giunga al pancreas, dev’essere molto visibile.

 

Come il personale medico ha riconosciuto con la stessa famiglia, Juan Wilfredo non presentava la minima traccia di contusioni.

 

Di fronte a tutte queste evidenze indiscutibili, vale la pena chiedersi: com’é possibile che continuino a mentire?

 

Forse non basta l’avallo della Rivoluzione con cinquant'anni senza un solo torturato, scomparso o assassinato?

 

Cuba disprezza la menzogna!