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Cuba creerà un nuovo

gruppo per le poste

 

23 novembre 2011 - www.cubadebate.cu

 

Una busta delle poste cubaneCuba chiuderà la ditta attuale delle poste, per creare un nuovo gruppo che garantisca maggiore efficienza nel servizio, cosa che potrebbe cominciare ad operare a metà del 2012, come parte dei cambiamenti per aggiornare il modello socialista.

 

Il settimanale “Opciones” informa in una nota che la compagnia “si spoglierà di un’invecchiata struttura troppo grande”, che “ostacola il suo sviluppo”, per “assumere forme più moderne di amministrazione, garante di efficienza e qualità.”

 

“La chiusura economica del 2011 segnerà un processo di un nuovo ordinamento e trasformazione dell’Impresa Poste di Cuba (ECC), che precede alla sua conversione in un Gruppo Imprenditoriale, nuovo modello che assumerà a metà del prossimo anno”, ha affermato ‘Opciones ‘ nella sua pagina di Internet.

 

Il nuovo gruppo sarà integrato da 18 ditte territoriali, una in ogni provincia di Cuba, ad eccezione de L’Avana, dove ci saranno tre entità incaricate ognuna di cinque municipi. Ci sarà anche una Ditta di Messaggeria e Cambio Internazionale, un’altra dell’Assicurazione Generale e l’Organizzazione Superiore di Direzione.

 

Il processo di trasformazioni nei servizi della posta si trova a “metà del cammino”, come ha informato Eliecer Blanco Prieto, presidente dell’ECC, a ‘Opciones ‘, dopo considerare che “le tecnologie moderne convocano alla rapida realizzazione dei cambiamenti, senza perdere le essenze di questo settore.”

 

Nei cambiamenti, ha assicurato Blanco Prieto, si prenderanno in considerazione i 13600 lavoratori ed i suoi 1015 uffici, come i 16 centri di trattamento e gli altri 54 di consegna a domicilio.

 

Si considera anche che “l’attuale impresa gestisce in contanti un volume elevato di denaro come risultato di prestazioni relazionate con la previdenza sociale, con la riscossione di crediti e con altre funzioni.”

 

Uno degli obiettivi principali di questa nuova tappa è ottenere la decentralizzazione perché “in questa maniera ciascuna ditta può dirigere nel suo territorio”, ha spiegato al settimanale Raul Marcial Cortina, direttore nazionale di strategia dell’ECC.