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Cultura

 

Lezama Lima, eterno

viaggiatore del tempo

 

13 settembre 2011 - www.granma.cu

 

35 anni dopo l’abbandono perpetuo del suo rifugio di Trocadero 162 -nel cuore del centro de L’Avana-, il genio e la figura di José Lezama Lima si sono rivitalizzati, ratificando l’orgoglio dei suoi tanti ammiratori.

 

Poeta, scrittore, saggista e critico; creatore di un’opera vasta quanto le sue notevoli erudizione e immaginazione, al maestro Lezama sarebbero bastate solo le poesie La muerte de Narciso, Enemigo rumor o il suo romanzo Paradiso, per avere il suo posto nel privilegiato firmamento della letteratura ispanoamericana.

 

Il tempo, infallibile, si è incaricato di dimenticare coloro che lo definirono freddo, ermetico e impersonale.

 

Sicuramente, nella sua poesia e nella sua prosa, Lezama ha saputo esprimere gli elevati doni delle scuole letterarie del detto ‘Secolo d’Oro’ e della storia della lirica universale e, da buon cubano, li ha fusi nel crogiolo della sua cubanità.

 

Il suo predominio nell’architettura delle lettere, ha avuto un luogo anche nella pedagogia come animatore culturale e, soprattutto, per i suoi indiscutibili meriti come principale fondatore delle riviste Verbum e Orígenes, con grandi personalità come Cintio Vitier, Fina García Marruz, Eliseo Diego e Virgilio Piñera, tra gli altri.

 

Auto condannato alla solitudine, con un timore insuperabile dell’idea d’allontanarsi dalla sua terra, José Lezama Lima è stato un viaggiatore dal suo studio e uomo d’avventura nella sua immaginazione.

 

Decise di non abbandonare mai L’Avana e oggi i suoi resti mortali riposano nel cimitero Cristóbal Colón. Il nove agosto, familiari, amici e ammiratori sono andati in pellegrinaggio sino alla sua tomba, per rendergli un simbolico omaggio.