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“Obama, tío feo, levanta ya el bloqueo”

gridano i manifestanti a Madrid

 

25 febbraio 2011 - www.granma.cu info con Cuba

 

Convocati dalla Coordinatrice Statale di Solidarietà con Cuba, i manifestanti, ondeggiando le bandiere di Cuba, hanno gridato in coro slogan di solidarietà con il popolo dell’Isola.

 

Un centinaio di persone si sono concentrate a Madrid davanti all’ambasciata di Cuba, per esprimere solidarietà con la Rivoluzione e la loro condanna al blocco statunitense contro l’Isola, nel 116º anniversario del “Grido di Baire”, che segnò un nuovo inizio della lotta  per l’indipendenza cubana dalla Spagna.

 

I manifestanti hanno reclamato a voce ben alta la liberazione dei Cinque Eroi detenuti ingiustamente nelle prigioni dell’impero.

 

La spagnola Aracely Escudero, della Coordinatrice e del Comitato per la Libertà dei Cinque  Cubani, ha detto all’agenzia Efe che la manifestazione svolta a Madrid risponde al fatto che: “Continuano le aggressioni contro Cuba e che l’ imperialismo, con la connivenza dell’Europa, continua ad aggredire Cuba”.

 

Aracely Escudero ha aggiunto che l’Isola dei Caribi ha scelto “la sua sovranità e il suo stesso destino”, e rappresenta una “società differente, un’alternativa al capitalismo, e che il popolo cubano ha dimostrato d’essere d’accordo con il Governo che ha”.

 

Inoltre ha aggiunto che: “dato che gli Stati Uniti non sono riusciti a vincere Cuba con la fame e con blocco, adesso inventano nuove forme d’aggressione attraverso Internet”, con presunte manifestazioni dentro Cuba, convocate con lo stile dei quelle svolte in alcuni paesi arabi e “tutto questo è una menzogna”, ha detto.

 

Alla concentrazione di Madrid hanno partecipato membri del Partito Comunista di Spagna (PCE) e di diverse organizzazioni, come l Collettivo dei Giovani Comunisti, l’Associazione Che Guevara o l’Associazione ispano-cubana Bartolomé de las Casas.

 

Oltre alle bandiere, i simpatizzanti agitavano cartelli con messaggi come “Viva Cuba socialista, Viva la revolución”, “Libertà per i Cinque  cubani prigionieri negli Stati Uniti per aver denunciato le azioni terroristiche contro Cuba”, “Eo, eo, rompiamo il blocco” e “Obama, tío feo, levanta ya el bloqueo”.