HOME INFORMAZIONE
 

IL TRADUTTORE SI SCUSA PER GLI ERRORI 

 

La confusione come arma di un piano

ancora attuale: "L’Operazione Condor"

Ricordando Stella Calloni

 

 

14.05.11 - di Raúl Bracho da www.kaosenlared.net/ traduzione www.resistenze.org

 

I Mass media imperiali forgiano opinioni degenerate, dividono le posizioni all’interno delle nostre fila, generano confusione causando scontri tra la base e questo ha creato molte difficoltà alle lotte di liberazione.

 

Loro sanno dividere e noi possiamo finire con l’essere i loro alleati, senza rendercene conto. Siamo alla riedizione dell'Operazione Condor, che inizia nuovamente con le campagne di confusione per dividerci, dividerci per indebolirci ed indebolirci per poi attaccare un mare di posizioni contrastanti. Stella, ha saputo da molti anni denunciare la nuova strategia imperiale.

 

In una sua riflessione l'eterno comandante Fidel Castro, riferendosi a Stella Calloni, ha detto: "Ci parla dell’invasione silenziosa su tutti i fronti: l’arma della disinformazione, la nuova colonizzazione dell’America latina, 'il cortile sul retro' in quanto 'riserva strategica' dell’impero, la contro-insorgenza operativa, i colpi 'leggeri', l’intossicazione informatica, i raggruppamenti di sinistra agendo insieme a settori golpisti d’estrema destra; il potente nemico che attacca deliberatamente l’anima dei popoli, la loro cultura ed identità; avamposti coloniali e colonialismi tardivi.

Ci ricorda che la brutale invasione di Panama, il 20 dicembre 1989, è stata preceduta da una campagna di disinformazione che, in quel caso, è riuscita a penetrare i settori progressisti e di sinistra..."

 

È in pieno sviluppo una strategia imperiale, che va dagli eventi dei paesi africani di marzo, dove l’impero ha cambiato pelle nei paesi dominati che continuano ad esserlo, alla destabilizzazione della Libia per impossessarsi del suo petrolio; dall’attacco imperiale per sconfiggere nuovamente il Giappone, con interventi climatici e nucleari combinata ai teatri di operazioni psicologiche che oggi annunciano la morte di Bin Laden e pronosticano aggressioni insospettate per continuare a cercare terroristi, fino ai conflitti generati tra le forze rivoluzionarie con la manipolazione della deportazione di Joaquín Pérez dal Venezuela alla Colombia.

 

Continueranno la loro marcia con nuovi scenari. Le forze sioniste potrebbero attaccare l'Iran in qualsiasi momento, Al Qaeda risorge, anche senza Bin Laden, come eterna bandiera per correre dietro i terroristi. Già si sente parlare dell'"internazionalizzazione dell'Amazzonia" per saccheggiare, o tentare di farlo, il Brasile, un paese che gli garantisce le materie prime necessarie alla loro sopravvivenza.

 

La loro mano sicuramente renderà sorprendenti i risultati delle prossime elezioni in Perù e di sicuro, questo primo passo per la destabilizzazione della rivoluzione bolivariana ha uno sviluppo che è già stato scritto, per tentare di ricolonizzare e sottomettere il loro peggior nemico: il Venezuela.

 

E’ un mare agitato, con onde di rabbia e di contraddizioni tra le forze con le quali fino a poco tempo fa, abbiamo condiviso una unità imprescindibile. Il danno è fatto.

 

Cosa possiamo aspettarci? Queste collere valgono la perdita di 12 anni di lotta?

 

Non siamo in grado di sentire l'odore di zolfo quando ci spingiamo l’uno contro l’altro?

 

Siamo così fragili da non superare le differenze e riprendere il fronte comune di battaglia?

 

Chi lo creda o lo senta, antepone la sua forma egoistica, reale o dedotta, di vedere le cose, all'importante obiettivo di continuare la lotta che siamo riusciti a condurre in modo vittorioso contro il sistema che ci domina e che pretendiamo demolire.

 

Coloro che continuano con discorsi divisionisti stanno dimenticando che la cosa più importante è la lotta dei popoli.

 

Saremo gli obiettivi dell'Operazione Condor, coscientemente o meno, ma alla fine, marceremo verso un gran fallimento che sconfiggerà tutti noi. Le divisioni interne devono esserci senza dare al nemico la consapevolezza di una frattura in corso, poiché sicuramente saprà avvantaggiarsene.

 

Adesso, continueranno ad attaccare con più forza, ed è necessario rispondere con l’unità popolare. Il popolo non deve lasciarsi scippare le proprie vittorie e conquiste.

 

I poteri politici acquisiti in molti dei nostri paesi sono territori che devono essere difesi a tutti i costi.

 

La lotta deve focalizzarsi nel continuare a sconfiggere l'imperialismo, nel progresso dell’unione continentale e rispondere ad un impero che cerca disperatamente di separarci in molteplici unità.

 

Il popolo deve capire questo. I leader dovrebbero discutere di questo, non è possibile lasciare spazio alla creazione di faziosità, separatismo, debolezze o fratture. O si continua con il processo e vengono interiorizzare le differenze e le discussioni, oppure ci ritroviamo in posizioni che favoriscono ed obbediscono al Piano Condor che sta cercando di sconfiggerci.

 

E’ necessario valutare e prendere decisioni che non possano mai compromettere le vittorie e che permettano di continuare a sconfiggere l’oligarchia creola.

 

Che nessuno attenui la vittoria dei popoli, che vada avanti la nostra america in marcia verso il socialismo, insieme a Cuba e Fidel, tutti insieme, vinceremo.