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Terrorismo

Aereo che parte con me,

ritorna con me!

 

31/03/11 - Raquel Marrero Yanes www.granma.cubaweb.cu

 

I motori dell’aereo IL-18B, matricola CUT-831 ruggiscono nell’istante in cui corre per la pista dell’aeroporto di Santiago di Cuba e si stacca da terra. Sono le 18 e 15 del 27 marzo 1966.

 

L'uccello di metallo, con 97 anime a bordo, copre il volo 905 diretto a L'Avana. Dopo pochi minuti una lieve turbolenza scuote brevemente il velivolo, anche se impercettibile per i passeggeri.

 

L'aereo vola a 600 km all'ora, mentre il destino si avvicina all'equipaggio verso una conclusione drammatica. Una tormenta pretende chiudere il passo al quadrimotore, si necessita estrema concentrazione.

 

L'equipaggio comprende il comandante, il capitano Fernando Pérez Álvarez, una persona di straordinaria modestia, il co-pilota Bruno Evans Rosales Bressler, la scorta Edor Reyes Martínez, che i suoi colleghi affettuosamente chiamano El Chino, e l'ingegnere di volo, Angel M.Betancourt Cueto, così come il supervisore Guillermo Figueroa Padilla, la hostess Amores Blanca Acuña, e il supervisore Humberto Diaz.

 

Secondo i registratori di posizione il bimotore che percorreva la rotta Camaguey - Avana notò IL-18B deviare a nord e lo ascoltarono relazionare a Radio Boyeros (L'Avana), perdendosi di vista dopo pochi momenti.

 

Mancano 3 minuti per sorvolare Varadero, ossia le 19:52, quando Betancourt si pone dietro Edor e gli sferra un colpo a tradimento con un Jack Black , che lo lasciò moribondo. Tuttavia, secondo le testimonianze, il criminale, pauroso, impugna una pistola e lo finisce a distanza ravvicinata.

 

Alvarez e Evans sono attoniti dalla sorpresa, non possono immaginare quanto successo, poiché Betancourt fa parte dell’equipaggio. L'assassino, minaccia il capitano Alvarez ordinandogli di volare a Key West.

 

Fingendo di obbedire all'ordine il pilota si dirige verso la Florida, mentre i passeggeri incominciano a essere impazienti, e alcuni sospettano che qualcosa stia accadendo. In un istante, Alvarez esegue alcune manovre che Betancourt non percepisce, fino a far rotta su L'Avana cosciente del rischio che corre. Alle 20:20 i radar cubani rilevano che l'aereo fa rotta su L'Avana.

 

L'assassino, il giorno dopo, aveva previsto un volo per il Messico. Perché non aspettare? Tutti dimostra la personalità contorta di Betancourt e la smisurata ambizione di ottenere la qualifica e il pieno riconoscimento della controrivoluzione di Miami.

 

Con l'esecuzione di varie manovre e comunicando in inglese, per depistare il traditore, ottiene avvicinarsi sempre più alla pista del campo di aviazione di Rancho Boyeros. Mentre questo stava accadendo nella cabina passeggeri qualcuno arringa: Dobbiamo difendere l'onore della Rivoluzione fino alla morte! pensando che si stesse atterrando a Miami. Ma il piano non si realizza.

 

Dopo diverse ore di volo, il pilota richiede l'autorizzazione ad atterrare, riferendo di avere un grave problema a bordo. Gli é immediatamente concessa. Esce il carrello d'atterraggio, si vanno avvicinando alla pista.  In questo momento il criminale si rende conto che é stato ingannato, perché realmente atterrava a L'Avana; ma Betancourt, al culmine della disperazione, spara da distanza ravvicinata al petto del pilota.

 

Immediatamente l’assassino aziona gli acceleratori. Inizia a riprendere nuovamente velocità sino ad uscire di pista, impossibilitato a decollare.

 

Quando l'aereo si fermò, il doppio criminale spara al co-pilota Bruno Rosales Evans, lo ferisce e poi  scappa da un finestrino.

 

Così Edor Reyes giace morto nel proprio sangue e Fernando Alvarez assassinato al suo posto di lavoro: in una occasione aveva detto: "Aereo che parte con me, ritorna con me; per portarmi via un aereo che sto pilotando devono uccidermi".

 

E' stato fedele alla sua parola.

 

"Non può dimenticarsi che Edor fece parte dell'Esercito Ribelle e, dopo il trionfo della Rivoluzione, del Dipartimento della Sicurezza dello Stato. Fernando appartenne al Movimento 26 Luglio e fu uno dei piloti che instancabilmente cercò i resti di Camilo. Portarono sempre l'amore verso Cuba nel loro sangue".