Collaborazionisti

Propaganda nera contro Cuba:

nel più puro stile della NATO

31/08/11 - da La pupila insomne

Quando il quotidiano Granma si chiedeva, settimane addietro, a proposito delle recenti campagne contro Cuba: "Sarà che a coloro che muovono i fili e ai loro salariati interni piacerebbe invocare la "protezione dei civili per bombardare L'Avana?" ricordiamo come Ernesto Hernandez Busto, qualcuno strettamente legato alla politica degli Stati Uniti contro l'Isola e recettore del Premio Ortega y Gasset  assegnato dal Gruppo PRISA alla blogger Yoani Sanchez, lo aveva scritto molto chiaramente: "La mia opinione più intima sulla situazione cubana è che un intervento militare degli Stati Uniti sarebbe il modo più veloce e produttivo di porre fine al castrismo ".

Ora, forse entusiasmato dagli sviluppi degli avvenimenti in Libia, Hernandez Busto ha lanciato una nuova iniziativa per inviare "informazione" con messaggi SMS ad utenti di telefonia mobile a Cuba. Conoscendo la sua partecipazione alla convocazione, lo scorso febbraio, ad una "sollevazione popolare" a L'Avana dal social network Facebook, a cui nessuno ha partecipato, e la sua vocazione all’invasione, sempre eseguita da altri, non è difficile immaginare il contenuto e l’obiettivo dei messaggi.

Vivendo a Barcellona dove le Mossos d’Esquadra (polizia autonoma catalana) non riescono - nonostante la loro crudeltà contro pacifici manifestanti  - ad innescare un intervento della NATO, Ernesto Hernandez Busto, lavora (?) con fervore perché a Cuba si scatenino scene di violenza che giustificano la caduta di missili Cruise sulla capitale cubana.

Ma con il coraggio che lo caratterizza i quattro gatti che costruiscono le sue notizie dall'isola scelgono i meno mediatici scenari per le provocazioni: un Capitolio chiuso per lavori di ristrutturazione, o l'università in un momento di vacanze.

Nel frattempo, il messaggero - che fino a poco tempo fa minacciava di chiudere il suo blog per mancanza di fondi - guadagna in euro e notorietà col suo nuovo tentativo, sognando che i suoi  ammiratori, Condoleezza Rice e George W. Bush, lo invitino, di nuovo, ad un paio di birre prima che si sgonfi la sua nuova truffa.